87 ore costanza quatriglio

“87 ore” (2015) di Costanza Quatriglio. Quando in Italia non funzona la sanità.

87 ore è il nuovo documentario della regista Costanza Quatriglio, che ha partecipato in anteprima al Festival  Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini Arcipelago al Teatro Palladium, e successivamente uscito in sala solo a Roma e a Milano, con il supporto di Amnesty International, e verrà trasmesso su rai 3 il 28 ducembre.

87 ore costanza quatriglio

87 ore di Costanza Quatriglio

87 ore

La vicenda racconta un fatto  di cronaca del 2009, in cui un insegnante delle elementari, Francesco Mastrogiovanni,  della cittadina di Castelnuovo Cilento, ricoverato nel reparto psichiatrico del Vallo della Lucania in stato confusionale, vi è morto dopo solo 87 ore.

Non è la prima volta che si sentono fatti di cronaca e di malasanità, ma questa è davvero una storia agghiacciante. Quest’uomo fu legato ad una barella, senza poter nemmeno andare in bagno, in condizioni disumane, con intorno l’indifferenza totale di medici ed infermieri che lo hanno malnutrito e imbottito di sedativi, e non si sono accorti che l’uomo stava male. Morì soffocato per un edema polmonare. Il processo condannò i medici, ma assolse gli infermieri.

Una scena del documentario "87 ore"

Una scena del documentario “87 ore”

Costanza Quatriglio in 87 ore riesce a ricostruire i fatti con minuzia attraverso un montaggio attento, realizzato da Letizia Cautullo, utilizzando i filmati delle telecamere del manicomio, ottenute attraverso un’ordinanza del giudice, da parte della nipote, Grazia Serra, che si è messa poi in contatto con la regista, che ha subito preso a cuore la storia, avendone già sentito parlare. Non è la prima volta  che la Quatriglio dirige un documento di denuncia, lo ha già fatto con Con il fiato sospeso, una docufiction sull’inquinamento ambientale di un’aula di chimica dell’Università di Catania.

87 ore Costanza Quatriglio

Costanza Quatriglio la regista di 87 ore

La sfida di 87 ore è stata quella di trasformarlo in un racconto, e la regista ha dichiarato che ha visto in maniera ossessiva tutti i fotogrammi delle riprese, ed ha pensato che la cosa migliore fosse quella di far parlare le immagini, senza aggiungere altro, solo delle testimonianze.

Questo riporta alla memoria fatti analoghi, come la vicenda di Stefano Cucchi, che accadde  proprio nello stesso anno. Fu arrestato e subì un violento pestaggio da parte della polizia, che lo portò alla morte, perché non fu poi curato. Ma se torniamo più indietro sono tanti gli episodi che avvenivano nei manicomi, dove le persone venivano tenute dentro questi edifici a non fare niente dalla mattina alla sera, con elettroshock e legati al letto e sedati. Poi con il decreto legge Basaglia, ci fu la chiusura dei manicomi, ma non è cambiata molto la situazione.

La colonna sonora si avvale del supporto dei 99 posse, che hanno realizzato un video visibile sul web.

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