Il film A testa alta di Emanuelle Bercot ha aperto il 68 Festival del Cinema di Cannes ed uscirà nelle sale italiane il 19 novembre distribuito da Officine Ubu.
La storia narra della vicenda di un ragazzo, Malony (interpretato dall’attore esordiente Rod Paradot), che non per suo volere, si ritrova all’interno di un meccanismo di affidamenti e case famiglia, senza affetti familiari e dovendo da solo trovare un suo modo di amare, senza che qualcuno glielo abbia mai insegnato.
A testa alta
L’inizio del film parla da solo, l’inquadratura è ad altezza di bambino e gli adulti decidono del suo destino, senza che lui capisca e possa opporsi a tutto quello che gli sta per accadere. La regista Emmanuelle Bercot ha iniziato come attrice e poi è diventata regista e sceneggiatrice, vincendo anche dei premi.
La regista di A testa alta ha dichiarato di aver scritto questa storia partendo da ricordi della sua adolescenza. Lei ha uno zio che lavora nei campi estivi per ragazzi disattati, e questo le ha fatto scaturire una serie di domande e di studi durati molti anni su come funziona il sistema giudiziaro in Francia, e lo studio sociale sulle dinamiche che esistono all’interno di gruppi di ragazzi che vivono in queste situazioni. E’ dal 2009 che iniziò a lavorarci, seguendo le udienze, parlando con gli assistenti sociali e con i giudici. E nella maggior parte dei casi tutto parte sempre da una mancanza di responsabilità da parte dei genitori che per vari problemi, tra cui quelli più comuni come violenza e droga, rovinano la vita dei loro figli. E’ per questo che A testa alta inizia proprio con la frase “Tutti i bambini hanno diritto ad una educazione”.
La recitazione degli attori è davvero molto intensa. Catherine Deneuve è davvero molto credibile nei panni del giudice dei minori Florence Blaque, che segue il caso di Malony, fin da quando aveva 6 anni, e sarà l’unica figura materna di riferimento del ragazzo. La regista ha detto che per il suo personaggio si è ispirata ad un giudice donna che ha realmente conosciuto, e che gli raccontò una storia simile a quella del film.
Purtroppo però la fotografia di A testa alta non eccelle molto e la storia in se non è molto originale, non toglie e non aggiunge niente a quello che si è già visto in altri film di formazione che parlano di argomenti simili.