the salvation film

The Salvation di Kristian Levring – Dalla Danimarca, il sogno di un nuovo western

The Salvation, in uscita nelle sale l’11 giugno 2015, presentato fuori concorso al 67° Festival di Cannes, il western danese di Kristian Levring.

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The Salvation

The Salvation

di Sara Sonia Acquaviva @Percorsi Up Arte

Nel 1870, tra colonizzatori e fuorilegge, l’immigrato Danese Jon (Mads Mikkelsen) attende da anni di portare negli Stati Uniti sua moglie e suo figlio di dieci anni. Quando riesce finalmente a farli arrivare in America, vengono però brutalmente uccisi. Distrutto dal dolore e dalla disperazione Jon, decide di vendicarsi uccidendo a sua volta il responsabile del duplice omicidio. Ma la sua reazione scatenerà l’ira di forze potenti.

L’assassino che Jon ha ucciso è infatti il fratello dello spietato colonnello Delarue, un bandito che terrorizza il villaggio di Black Creek e che è disposto a tutto per vendicare suo fratello. Tradito e isolato dalla comunità, Jon, sarà costretto a trasformarsi da uomo pacifico a guerriero senza paura per salvare il villaggio e trovare pace.

Western…poco western

Da principio gli potrebbe essere parsa anche una buona idea, e sicuramente, come ammette lui stesso, Levring si è divertito a coronare un suo sogno da bambino ispirandosi a John Ford, Sergio Leone e Akira Kurosawa, ma The Salvation si rivela purtroppo un film poco interessante sotto molti punti di vista.

La scelta di attori che seppur bravi, hanno volti poco “vissuti”, come ad esempio Mads Mikkelsen, (reso famoso al pubblico internazionale dalla serie tv Hannibal) o anche la splendida Eva Green dalla pelle di porcellana, non aiuta a rendere i personaggi realistici e in armonia con l’ambientazione. I silenzi, che nel “vecchio” genere western riescono a mantenere alta la tensione sullo spettatore, si rivelano qui vuoti e sviliti di significato.

Forse troppo distanti dalla “febbre dell’oro” o dal fascino delle guerre contro gli indiani, il racconto, le motivazioni e le reazioni che mandano avanti i personaggi rispecchiano la nostra società, in maniera eccessivamente palese, facendo sì che risulti troppo fredda e lontana da quel mondo iconicamente riconosciuto e apprezzato anche per la rude sensazione di polvere e sangue con cui si mescolano e impregnano le vicende dei personaggi del genere western per eccellenza.

the salvation trailer

Una scena di The Salvation

Tutta la struttura della storia di The Salvation sembra, in ogni momento, costruita a tavolino, utilizzando personaggi stereotipati che non riescono a sorprendere lo spettatore; il cattivo che fa affari con una potente Compagnia, il Sindaco becchino, lo sceriffo voltagabbana e l’eroe solitario che cerca la sua vendetta. Imperdonabile è inoltre l’assoluta mancanza di considerazione da parte della sceneggiatura di quell’amara ironia che da sempre caratterizza il genere.

Quello che manca a The Salvation per poter definirsi un western, è dunque forse la rudezza, l’ironico cinismo, i volti segnati dal tempo e dalle esperienze, il “vento” che disturba l’impeccabile e limpida fotografia…

Clip dal film

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