Esce giovedì 29 in molte sale pugliesi ed in seguito in altre sale italiane (Roma e Milano in primis), Una meravigliosa stagione fallimentare, documentario di Mario Bucci sulla stagione 2013-2014 della squadra di calcio del Bari che ha avuto, soprattutto verso la fine del campionato, un grande impatto mediatico.
Una meravigliosa stagione fallimentare
Andiamo per ordine: sicuramente chiunque, anche se non pugliese, si sarà imbattuto almeno una volta in rete in una foto o un video dal titolo ‘Comprate la Bari’ o nell’hashtag #compratelabari (chi non ha visto, tra gli altri, il video dell’attore Rocco Siffredi?). Il documentario parte proprio da lì: da una squadra in difficoltà con un rapporto di amore/odio con i propri tifosi.
Si perché anche se praticamente ogni barese tifa (in modo evidente o meno) per La Bari (e nel documentario si spiega anche il perchè di quel femminile), soprattutto negli ultimi tempi la tifoseria si era allontanata dalla propria squadra a causa della presidenza, che andava avanti da più di tre decenni, della famiglia Matarrese che, a detta dei baresi è stata la sua rovina. Tutto è cambiato quando, verso la fine del campionato, i Matarrese hanno dichiarato fallimento e la squadra è stata messa all’asta.
Senza soldi e senza un proprietario La Bari è ritornata nel cuore dei suoi tifosi e sotto la loro protezione. A partire dall’appello virale lanciato dagli stessi giocatori, si è creato un fenomeno di massa che ha sicuramente contribuito all’acquisto della squadra alla terza asta da parte di Gianluca Paparesta.
Amore, religione e sport
Il documentario di Mario Bucci Una meravigliosa stagione fallimentare segue quest’avventura dall’inizio del campionato: partito sicuramente con altri obiettivi (chi avrebbe mai ipotizzato un epilogo del genere?) il regista si ritrova a seguire ed accompagnare i protagonisti della storia, la squadra, i tifosi e Gianluca Paparesta in un rocambolesco tentativo di rivincita, il tutto sotto la religiosa protezione del santo patrono di Bari, San Nicola.
Certo purtroppo i sogni si sono infranti ai playoff dai quali la squadra però è uscita a testa alta. Ma, come si dice, l’importante è provarci ed il calore e l’amore che ha unito questa squadra ai suoi tifosi in una stagione irripetibile è rimasta impressa in questo documentario davvero molto originale.
Grazie infatti ad un montaggio grintoso, alle musiche giuste ed una voce fuori campo che, senza essere invadente, prova a spiegare con le parole il sentimento ed il tentativo di rivalsa di una squadra adorata dai suoi tifosi, il film tiene incollati allo schermo e commuove anche chi (come la sottoscritta) ha vissuto la storia come spettatore incuriosito piuttosto che come tifoso.
In attesa di sapere i risultati al botteghino suggerisco vivamente di non perdersi Una meravigliosa stagione fallimentare, ottima prova registica e dimostrazione che anche i documentari dovrebbero avere un loro spazio nelle sale.
Appuntamento a lunedì all’interno della rubrica dei registi emergenti per conoscere invece le impressioni del regista e degli autori del film.