Riprendiamo il discorso sul progetto memoria con l’intervista a Gianluca Sportelli, regista di Il bando, terzo dei cinque cortometraggi del progetto che si discosta un pò dagli altri sia per protagonisti che per tematica. Nell’intervista capiamo insieme a lui il motivo.
Il bando
Gianluca Sportelli, nei panni di sè stesso, deve partecipare al bando indetto da Apulia Film Commission sul progetto memoria. Per questo motivo arriva fino in Paradiso dove San Pietro gli consente di parlare direttamente con i protagonisti del progetto: Vittorio Bodini (Paolo De Vita), Domenico Modugno (Dino Abbrescia), Giuseppe Di Vagno (Paolo Sassanelli) e Vito Laterza (Franco Ferrante).
Decisamente e simpaticamente fuori tema e con un cast d’eccezione questo corto di Gianluca Sportelli. Molto originale l’idea di porre come soggetto del corto proprio il bando del progetto e di sviluppare la storia intorno ad esso. Tutti bravi i protagonisti, e non potrebbe essere altrimenti visti gli attori professionisti chiamati per le parti, ma non è da meno lo stesso Sportelli nel corto in veste di attore e regista.
Il risultato è un corto che riesce a far sorridere e riflettere nello stesso tempo e, riunendo i quattro protagonisti del progetto, raggiunge anche l’obiettivo del progetto stesso, quello di mostrare come la Puglia dei primi del ‘900 pullulasse di menti eccellenti in settori differenti.
Le domande al regista
Ciao Gianluca, grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande. Vuoi parlarci di te?
Sona nato a Gioia del Colle in provincia di BA in un freddo inverno del 1979. Il primo film che ho registrato in vhs è stato Guerre stellari, mentre I Goonies”è stato il primo film che ho visto al cinema. Appena ho potuto mi sono iscritto al Dams a Bologna, dove ho iniziato a fare le mie prime esperienze in corti e videoclip, per poi trasferirmi a Roma, grazie all’ammissione al Centro Sperimentale.
Ho girato una decina di corti, che hanno partecipato a parecchi festival ed ora sto lavorando alla mia opera prima di lungo.
E ora passiamo al tuo corto, dal titolo Il bando
Il bando è un corto che nasce per partecipare al bando “Progetto memoria” dell’Apulia Film Commission, che richiedeva storie in grado di raccontate alcuni personaggi pugliesi molto importanti, tra i quali Modugno, Bodini, Di Vagno.
L’idea del corto è di svelare, come se fosse una quarta parete, la natura del bando, raccontando così la storia di uno dei vincitori del Progetto Memoria (io, nello specifico), che vinto il bando, deve effettuare un documentario, ma per farlo deve andare in Paradiso, dove vivono tutti i personaggi che dovrà intervistare.
Il tuo cortometraggio, rispetto agli altri quattro, mette insieme, in modo simpatico, tutti e quattro i protagonisti del progetto memoria. Il soggetto è di Pierpaolo Verga mentre tu hai curato la sceneggiatura. Come siete arrivati a questa originale idea?
L’idea è nata durante una seduta di brainstorming, a dire il vero la prima e unica seduta. Ero con Piri (aka Pierpaolo) e giocavamo a trovare la storia più complessa. Alla fine è venuta fuori l’idea del Paradiso, ci è sembrata folle e geniale immediatamente. Da quello spunto sono partito per scrivere la sceneggiatura.
Hai avuto difficoltà nel far accettare il cortometraggio, essendo un pò lontano dalla scelta tematica del progetto?
Non è stato facile far capire che la mie intenzioni erano serie nel raccontare questa storia, ma la Film Commission ha creduto da subito nelle potenzialità creative del corto. Il mio intento era creare un paradosso che facesse riflettere sia sui singoli personaggi, sia sul tema della memoria.
Avendo girato altri lavori in precedenza avrai sicuramente notato la differenza legata ad una produzione con maggiori fondi. E’ stato tutto più semplice? O hai avuto altre difficoltà non strettamente legate al budget?
Ho avuto parecchie difficoltà, per la verità, soprattutto a causa del clima. Immaginavo il mio Paradiso sempre soleggiato, invece ha piovuto per tutta la durata delle riprese e siamo stati costretti a cambiare molte cose in corso d’opera. Inoltre, è stata la prima volta per me come attore e regista. Una cosa parecchio complessa, soprattutto su un cortometraggio.
Il cast è molto vario e ben fornito (Teodosio Barresi, Dino Abbrescia, Paolo De vita, Franco Ferrante, Paolo Sassanelli, Dante Marmone). Com’è avvenuta le scelta dei protagonisti?
Dal primo momento in cui ho iniziato a scrivere la sceneggiatura ho capito che c’era bisogno di un gran bel cast. In generale non mi sono fatto influenzare dal problema della somiglianza, per me la cosa importante era scegliere il miglior attore per il ruolo. Tutto il corto si reggeva sull’interpretazione dell’attore e sono veramente molto contento di quello che ognuno ha apportato al corto.
Com’è stata l’aria sul set? Hai degli aneddoti divertenti da raccontarci?
Aneddoti…troppi. Ma basta sola una parola per riassumerli tutti: pioggia!
Del corto sei regista, sceneggiatore e protagonista. Come hai gestito al meglio i tre ruoli contemporaneamente?
E’ stata la cosa più difficile che abbia mai fatto. Mi sono molto divertito ma mantenere la concentrazione su due versanti diversi è una cosa molto dura. Ho però capito molte cose in più e di questo sono molto felice.
Quali sono invece i tuoi progetti futuri? C’è un lungometraggio nel cassetto?
Sto lavorando al mio primo film e per ora tutto procede al meglio, ma è ancora troppo presto per raccontare qualcosa. Pardon.
E con questo alone di mistero intorno al progetto sul suo primo lungometraggio, saluto e ringrazio Alessio Giannone dandogli appuntamento a quando potrà parlarcene.