Quando il cinema vuole far piangere: Dear John

Dal regista di Chocolat e Hachico – il tuo migliore amico, una nuova struggente storia d’amore tra due ragazzi americani, interpretati da Channing Tatum e Amanda Seyfried, all’ombra dei fatti dell’11 settembre.

Se pensavate di aver visto il culmine delle pene d’amore giovanili con Twilight e seguito vi sbagliavate: Dear John è alla lunga più struggente e lacrimoso.

La locandina del film

La locandina del film

La trama

John (Channing Tatum) è un soldato in licenza in Sud Carolina che vive con il padre (Richard Jenkins), uomo schivo con la passione per la numismatica. Per un caso del destino (e quando mai?) incontra Savannah (Amanda Seyfried) studentessa idealista in vacanza con i genitori. I due vivono due settimane intense, nelle quali si innamorano follemente, finchè non arriva il momento in cui John deve ripartire: decidono allora di mantenere vivo il loro amore con un’intensa corrispondenza epistolare. Alla fine della missione, quando ormai John è pronto per ricongiungersi con Savannah, i drammatici avvenimenti dell’11 settembre lo costringono a rinnovare il suo impegno con l’esercito e a stare lontano da lei per altri due anni.

Lo scrittore

Sono andata a vedere questo film non sapendo da quale libro fosse tratta la sceneggiatura, ma quando ho poi letto che era di Nicholas Sparks (adattamento di Ricordati di guardare la luna) ho capito tutto. Forse il nome dell’autore non vi dice nulla (anche se ho i miei dubbi, almeno per quanto riguarda le lettrici) ma se vi elenco i film tratti dai suoi bestseller capirete che da Dear John non ci si poteva aspettare di più: Le parole che non ti ho detto, Le pagine della nostra vita, I passi dell’amore, Come un uragano. Tra l’altro è in questi giorni nelle sale un altro film tratto da un suo libro: The last song, con Miley – Hanna Montana – Cyrus, altra storia d’amore adolescente e travagliata.

una scena del film

una scena del film

Il risultato

Che è mieloso e lacrimevole l’ho già detto, quello che ancora non avevo svelato è che è una vera e propria sagra di clichè del genere melodrammatico. Si parte dalle ambientazioni: sole, mare, gabbiani, onde, tramonti e chi più ne ha più ne metta. Persino l’unica scena di intimità del film, con la luna che si riflette sul pallore della Seyfried, è talmente autocompiaciuta da far perdere tutto il romanticismo del momento.

Per non parlare di quanto sono stereotipati i protagonisti: si parte da Channing Tatum, giustamente palestrato e muscoloso ma banalmente dolce e timido (e con un passato violento cui si accenna qualche secondo praticamente senza motivo), per arrivare ad Amanda Seyfried, classica brava ragazza che non beve, non fuma e da grande vuole aiutare gli altri.  Ovviamente non sono da meno i personaggi di contorno, dall’amico che fa il cascamorto ai genitori orgogliosi di aver sistemato la figlia nientemeno che con un difensore della patria. E’ un vero peccato per il bravo Richard Jenkins molto efficace nel ruolo del padre problematico che ha dovuto crescere un figlio da solo.

una scena del film

una scena del film

Unica trovata originale, lo scambio epistopale dei due giovani che, pur essendo nel 2000, sono stranamente impossibilitati ad usare internet (e nessuno mi venga a dire che le basi americane, anche le più sperdute del globo, non ce l’hanno), ma che purtroppo si perde tra tutte le scelte banali del regista.

Concludendo, faccio un appello alle donne romantiche (nella cui categoria mi ci metto anch’io): risparmiate ai vostri uomini la sofferenza del film e, se proprio non potete farne a meno, andateci con amiche…oppure compratevi il libro!

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