Leopardi, il poeta dell’infinito diretta da Sergio Rubini arriva su Raiuno in due serate il 7 e 8 gennaio dopo l’anteprima all’ultimo Festival di Venezia.
Leopardi, il poeta dell’infinito: l’omaggio di Sergio Rubini
Dopo Il giovane favoloso uscito nel 2014, a distanza di dieci anni arriva l’omaggio a Giacomo Leopardi da parte di Sergio Rubini. Il regista ha sempre avuto in mente l’idea di realizzare un lavoro sul grande poeta recanatese. Per realizzare il film, presentato a Venezia con grande successo e in onda su Raiuno in due serate, il regista ha speso risorse ed energie per raggiungere l’optimum.
Il film è stato girato in diverse località italiane e ovviamente a casa Leopardi a Recanati. Grande attenzione è stata posta ai costumi, ai luoghi. I dialoghi risultano filologicamente adeguati al contesto della storia del poeta.
La storia
La vicenda inizia a Napoli con Leopardi già deceduto per poi partire a ritroso dall’infanzia del poeta. Giacomo è un bambino precoce, curioso e sveglio. I suoi genitori Monaldo (Alessio Boni) e Adelaide (Valentina Cervi) sembrano non capire le sue potenzialità. I contrasti con la famiglia diventano sempre più forti quando Giacomo (Leonardo Maltese) è ormai un giovane uomo desideroso di percorrere la sua strada di poeta e scrittore. Rubini riesce a inserire le opere del poeta nell’intreccio della storia privilegiando oltre alla diretta presentazione delle poesie di Leopardi, la rappresentazione visiva aiutandosi con la splendida fotografia e a volte richiamando i capolavori della pittura romantica come il celebre Viandante sul Mare di Nebbia.
Nella seconda parte del film Giacomo Leopardi diventa quasi un personaggio secondario perché l’accento si pone sulla storia tra Antonio Ranieri (Cristiano Caccamo) l’amico che per sette anni condivise l’esistenza di Leopardi e Fanny Torgioni Tozzetti (Giusy Buscemi) amore platonico del poeta.
Rubini mostra chiaramente di avere un grande amore nei confronti del poeta recanatese nella precisione e dedizione con la quale ha realizzato il suo film. A tratti si ritrovano spunti del precedente omaggio del regista Mario Martone, ma in complesso il film è un’opera sincera e originale.
Il parterre di attori di rilievo contribuisce a dare alla pellicola il giusto quid. Appuntamento su Raiuno per tutti: estimatori di Giacomo Leopardi e per chi ama le grandi storie ben girate e ben recitate.