Underwater _ Rimanete coi piedi per terra

Esce nelle sale italiane il 30 gennaio 2020 Underwater, il nuovo thriller-horror di William Eubank, con Kristen Stewart, Jessica Henwick, Vincent Cassel.

Underwater
Va beh, spoilerone nel poster. Bravi eh.

Spazio: ultima frontiera, ma prima un salto negli abissi

Abissi. Oscurità. Silenzio. Qui troviamo Nora (Kristen Stewart), un ingegnere meccanico che è di stanza sul fondo del mare, negli abissi più profondi. Nora lavora per una compagnia petrolifera che trivella nelle profondità più profonde. Ma qualcosa va storto, forse un terremoto, e tutta la struttura sottomarina sta implodendo. In una frenetica lotta contro il tempo, Nora cerca di salvare se stessa e alcuni superstiti, in una corsa contro il tempo. Ma che succede se, oltre al fatto di essere sul fondo degli abissi, ci mettiamo anche un bel mostro marino misterioso che cerca in ogni modo di ammazzare tutti?

Il trailer di Underwater. Pochi spoiler anche qui.

Che succede? Succede che Underwater si rivela essere quello che i più sospettavano. Un fritto di mare freddo, sciapo e molle. Lo mangi eh, ma proprio perchè lo hai pagato, e al secondo boccone già te ne penti. Perchè lo sai che poi il fritto ti rimarrà pure sullo stomaco.

Underwater, ma già la sigla iniziale è un indizio, enormi titoli di giornale che spiegano che si trivella a dei livelli mai raggiunti prima, e che voci di corridoio urlano alle misteriose presenze sul fondale marino. Indizi gente, indizi. Ci sono talmente tanti film (horror soprattutto) che iniziano in questo modo che boh, sembra il nuovo classico.

Underwater, alcuni spunti

Ma Underwater non si limita a questo. Scopiazza un po’ qui un po’ li da tanti altri film Sfera per l’ambientazione, il patos e la testardaggine dell’uomo nell’andare dove non deve (è un caso che le capsule di salvataggio siano di questa forma? coincidenze? io non credo.); Alien per il mostro e il fatto che dopo 50 anni di film horror la gente ancora non ha capito che se trovi una cosa che mangia i tuoi amici e riesci ad ucciderla, NON la devi toccare. Si prende la cosa con una lunga pertica e la si lancia lontanissimo e forte.

Pacific Rim per la miniaturizzazione delle tute da combattimento e i mostri del fondale del mare. Trappola di cristallo per il fatto di non mettersi le scarpe nei momenti di panico. Alice in wonderland, notate il dettagli “we are all mad here” scritto sul retro della tuta di grande Paul. Insomma i riferimenti ad altri film si sprecano.

Unite tutto, girate, aggiustate di denti regolate la luce su buio pesto e ottenete Underwater. Bello eh, ma anche no. Fà paura? No, mette ansia, a tratti. Avete mai giocato a Tomb Raider? Ci sono dei livelli che si giocano in acqua, dove non vedi nulla e il mostro appare all’improvviso, e l’ossigeno finisce e tu hai l’ansia a palla. Ecco in Underwater è così, fino a che non vedi il mostro. Mantaman. Che quando appare sullo schermo mah, fà passare la paura. Insomma se è un horror non è riuscito, se è un thriller è troppo prevedibile. Non è horror, non è thriller, sà soltanto quello che non è.

Emily: Abbiamo trivellato il fondo dell’oceano e non sappiamo cosa sia uscito!
“Mostri? Sul fondo del mare? Avanguardia pura”
riadattamento della citazione:“’Floreale’? Per la primavera? Avanguardia pura” di Miranda Priestly Il diavolo veste Prada.

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