High Life – vita e morte nello spazio

Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI, High Life della regista Claire Denis sarà distribuito dal 6 agosto.

High Life
High Life

High Life di Claire Denis

Attraverso dei flashback apprendiamo che Monte (Robert Pattinson) e altri membri dell’equipaggio sono detenuti, molti nel braccio della morte, reclutati per un volo che non sanno che sarà a senso unico. La nave è uno spazio carcerario con l’aggravante della rimozione di alcuni diritti fondamentali, dall’inseminazione forzata (effettuata da una strana dottoressa interpretata da Juliette Binoche) al sesso consensuale.

Dov’è la società?

Sarebbe facile bollare High Life come un film di sesso e violenza nello spazio, interpretato dal belloccio di Twilight Robert Pattinson. Ma Claire Denis non è mai stata una regista banale: senza compromessi ed enigmatico, High Life non rinuncia a nulla della forza filosofica e visiva, della difficoltà e della seduzione, che hanno reso i film di Denis tra i più avvincenti del cinema contemporaneo.

Come il film della regista del 1999 Beau Travail, High Life sottolinea la brutalità corrosiva dell’autorità e come l’esercizio della libertà di una persona possa essere un danno di un’altra.

All’inizio il personaggio di Pattinson Monte spiega il concetto di tabù a sua figlia Willow. Sono soli su un’astronave, i soli sopravvissuti di una missione oltre il sistema solare per catturare energia dai buchi neri. “Non bere la tua pipì, Willow. Non mangiare la tua merda. Anche se è riciclato e anche se non sembra più piscio o merda. Si chiama tabù“, dice. Monte ripete la parola ancora e ancora, svuotandone il significato ma poi si corregge: “Questo almeno vale per me, ma non per te.” Le restrizioni terrene si stanno allentando.

Robert Pattinson
High Life – una toccante scena del film

In questo film di corpi e potere, Denis analizza la forza del proibizionismo e l’inevitabilità della trasgressione. High Life è un esperimento mentale: cosa succede quando le regole che governano la vita vengono sospese o violate? Quando sono necessarie queste regole di salvaguardia per l’esistenza collettiva e quando sono crudeli infrazioni alla libertà personale? Chi può decidere? I tabù cercano di proteggere ma esercitano anche una forza regolatrice, il loro rifiuto può portare all’emancipazione ma anche alla violazione della libertà personale.

Si dice spesso che la fantascienza parla del futuro solo per interrogare il presente. High Life è un film di impulsi primordiali e crimini arcaici, pieni di terrore esistenziale, Denis usa i vuoti e le recinzioni del suo ambiente per affrontare le più grandi questioni di assistenza, obbedienza e relazionalità. In una tavolozza di blu e oro, con la luce del giorno abbandonata per sempre, il film esplora l’eterno problema di vivere insieme.

Tuttavia, se c’è una riflessione sul nostro presente da trovare qui, è forse nell’insistenza del film che il futuro non sarà economico: a bordo della nave esiste un giardino per produrre cibo e, presumibilmente, ossigeno; è un segno di una natura perduta. L’infanticida Dibbs (Juliette Binoche) raccoglie lo sperma e forza l’inseminazione nelle donne prigioniere dell’equipaggio: è un comportamento malsano ma in questo modo High Life ci chiede fino a che punto siamo disposti ad andare, quanti crimini siamo disposti a commettere, per garantire la continuità dell’esistenza.

High Life
High Life – Robert Pattinson e Juliette Binoche

Crudo e distopico High Life è un pugno nello stomaco che invita a riflettere, senza esercitare alcun giudizio morale ci offre una conclusione aperta a molteplici interpretazioni: questo buco nero sarà un paradiso o un inferno?

High life: il trionfo della vita – L’opinione di Francesca

di Francesca Barile

Realizzato nel 2018 dopo oltre dieci anni di gestazione High life (Vita alta) film di fantascienza di coproduzione internazionale ha vinto il premio della critica e più volte si è gridato al capolavoro.

La pellicola diretta dalla francese Claire Denis e che vede come protagonisti Robert Pattison (Twilight) e Juliette Binoche, icona del cinema d’oltralpe, effettivamente ha un suo fascino determinato in primis dalla accuratezza delle scenografie.

Claire Denis
High Life – La regista Claire Denis

Un padre, Monte e una bimba di pochi mesi sono unici superstiti di una missione spaziale suicida: oltre il sistema solare devono entrare in un buco nero per catturarne energia. Grazie a delle analessi lo spettatore viene a sapere che Monte e i suoi compagni sono condannati a morte e la scienziata che li accompagna è malata di leucemia. Oltre allo scopo precipuo i detenuti sono sottoposti a esperimenti antietici aventi come base lo studio della riproduzione. La stessa Willow è stata generata da un abuso provocato dalla scienziata.

Lento e cupo il film riprende molti sottogeneri cinematografici: il prison movie e il genere distopico su tutti. Eppure malgrado i toni scuri che incutono inquietudine data dal tragico destino dei protagonisti e dalla atmosfera che permea l’intera vicenda, si fa spazio con forza l’amore: quello di Monte per sua figlia che vediamo successivamente diventare giovane donna e l’interesse ossessivo della scienziata verso la riproduzione.

High Life
High Life – Willow adolescente

Amore profano e pratiche avvilenti contrapposte a una scelta importante compiuta dal protagonista, unico lampo di luce, simbolicamente mettono l’umanità o quello che di essa rimane a un bivio; abbrutimento alla stregua degli Swiftiani Yahoos o sublimazione.

Interessante notare nella pellicola citazioni di lusso da Odissea nello spazio a Solaris in una fusione filosofico¬fantascientifica che manda i cultori in visibilio. Da vedere perché sicuramente destinato a diventare cult. Astenersi blockbuster lovers.

Francesca Barile

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