Torna Oliver Stone con una nuova, pesante, accusa contro le dinamiche dell’impero economico: “Wall Street, il denaro non dorme mai”. Il regista americano riporta sugli schermi un personaggio nato ben 13 anni fa, Gordon Gekko, interpretato da un magistrale Michael Douglas che anche stavolta promette di fare faville.
Il nuovo Wall Street, come quello targato 1987, vuole puntare (e far puntare) l’attenzione sul cattivo capitalismo, sulle speculazioni finanziare fraudolente, sui personaggi d’assalto che muovono le pedine di un sistema corrotto e volto solo a far arricchire personaggi senza scrupoli.
Nell’87 Gordon Gekko veniva arrestato a causa delle frodi perpetrate tramite le sue mosse; ora esce dal carcere e nessuno lo attende fuori dalle sbarre. E’ il 2001. Nel 2008 Gekko pubblica le sue memorie e diventa un “personaggio”. Sarà cambiato? Chi lo sa. Intanto cerca di recuperare il rapporto con sua figlia, che non lo ama affatto e che è fidanzata con Jake Moore, guarda caso giovane operatore in borsa. Per varie vicissitudini Jake finirà per avvicinarsi a Gordon Gekko, attirandolo anche grazie alla sua relazione con la figlia, e si troverà divorato dalla sua personalità.
Accanto a Michael Douglas nel 1987 c’era Charlie Sheen nei panni del giovane Fox; ora il giovane attirato nella tela è Shia LaBeouf, che scoprirà come la speculazione finanziaria è un cancro che divora tutto.
Insomma, la sostanza è la stessa. Odore di soldi, gente senza scrupoli. Ma la forma? Beh, alcune cose sì che sono cambiate. Guardando il film di 13 anni fa saltano all’occhio soprattutto i mezzi tecnologici utilizzati dai personaggi: primi modelli di telefoni cellulari, grandi computer, mezzi che oggi etichettiamo al massimo come vintage. Il Gordon Gekko di oggi, assieme agli altri protagonisti, impugna un elegante Blackberry, comunica con i più nuovi mezzi di comunicazione, lavora con un sottilissimo laptop e guarda la tv in megaschermi ultrapiatti.
Le tecnologie cambiano, ma le persone? Vi invitiamo a scoprirlo questo week end al cinema.