È la festa che ogni ragazzo vorrebbe, anche solo per una volta nella sua vita. Un’unica notte in cui puoi diventare famoso per aver fatto la festa più assurda mai stata fatta. I genitori sono fuori. La casa è a tua disposizione. C’è la piscina. C’è il deejay. Ci sono le ragazze. C’è da bere.
Cosa potrebbe mai succedere? Solo il delirio.
È Project X – Una festa che spacca, dallo scorso 6 Giugno in tutti i cinema d’Italia.
La trama
Thomas, Costa e JB sono tre liceali che si preparano ad organizzare la festa di compleanno per il primo dei tre.
Costa organizza ogni cosa: gli inviti, le ragazze, l’alcool, il dj, la security, la droga. I genitori di Thomas sono fuori e quindi hanno casa, giardino e piscina a disposizione malgrado il festeggiato non si fidi più di tanto a seguire il piano organizzato da Costa per renderli famosi agli occhi dell’intero liceo.
La sera arriva. La festa ha inizio. Ma il piano dettagliato di Costa inizia a deragliare. La sete di vita li porta a livelli mai raggiunti e prima dell’alba accadrà davvero di tutto.
Prodotto da Todd Phillips
La firma che richiama il giovane pubblico (e non solo) è il produttore Todd Phillips che certamente è ricordato per i due Una notte da leoni e Parto col folle.
È questa volta il film non delude le aspettative perché sin dal primo minuto ci porta dentro la voglia di questi tre ragazzi sfigati di comparire davanti agli occhi dei compagni di liceo come celebrità. E come fare, se non con la più grande delle feste mai organizzata?
L’irriverenza e la capacità di andare sempre oltre tipica dei film di Phillips qui si affianca ad una regia fresca che ci porta in un delirio come pochi visti fin’ora sul grande schermo che piacerà alle nuove generazioni ed anche ai più grandi che vorranno sopprimere la nostalgia del passato o il rimorso di qualcosa che non hanno mai vissuto.
Mockumentary
Anche questo film si sottopone al genere del falso documentario per raccontare una storia molto semplice. Negli ultimi anni abbiamo visto decine di opere, quasi prettamente di genere horror, usare questa tecnica per rendere la paura più reale eppure, forse per abitudine o per l’inettitudine di alcuni sceneggiatori ormai ci eravamo abituati tanto da sottovalutare il mezzo.
Quest’anno, come abbiamo già potuto ben vedere con il recente “Chronicle”, il mockumentary si sta espandendo ad altri generi, ringiovanendo, in questo caso, grazie alla commedia teen. E non c’era modo migliore di raccontare questa storia che sa molto di American Pie (menzionato nel trailer) ma ad un livello superiore perché originale rispetto alle decine di film del genere fatti in passato.
Il regista Nima Nourizadeh usa benissimo la tecnica del found footage e ci addentra in un clima inizialmente festoso e divertente che pian piano inizia a mostrare delle crepe che trasformano il tutto in una commedia nera che farà ridere ma anche riflettere.
trailer del film:
Il duo Phillips/Nourizadeh riesce a creare un film che si basa su una semplice festa che inizia come tale e porta ad una rivolta contro la società ed a favore di giovani che cercano un modo per fuggire dalla monotonia, che sono desiderosi di vita e di essere vivi.
Il tutto parte senza motivo, senza ideali e arriva ad essere qualcosa che nessuno può più controllare perché non è più la festa di Thomas ma un motivo di rivolta verso il mondo degli adulti, verso l’autorità, verso la società.
Ed ecco che, allora, un film come questo riesce perfettamente nel suo intento di divertire, intrattenendo ma soprattutto lasciando qualcosa dentro anche dopo aver abbandonato la sala… e il cinema.