Terra incognita

Terra incognita – documentario vincitore di premi

In occasione della Giornata della Terra vediamo insieme, Terra Incognita, il documentario di Enrico Masi, uscito nel 2024

di Antea Cukon

Terra incognita

Terra Incognita

Terra Incognita, diretto da Enrico Masi, è un documentario dallo sguardo profondo e lucido che esplora le trasformazioni urbane, sociali e politiche legate ai confini dell’Europa contemporanea. Presentato in diversi festival internazionali, il film si colloca nel solco di un cinema documentario impegnato e riflessivo, capace di intrecciare storie individuali a dinamiche globali.

Terra incognita – Nel titolo il richiamo del passato

Il titolo richiama l’antica formula usata sulle mappe per designare territori sconosciuti o non ancora esplorati. Una scelta simbolica e potente: Masi ci porta infatti in luoghi marginali, sia fisici che simbolici, raccontando storie che spesso restano ai margini della narrazione mediatica. Il film si muove tra i Balcani, l’Italia e l’Europa del Nord, seguendo le rotte dei migranti, le cicatrici lasciate dalle guerre recenti e le tensioni legate all’identità e all’appartenenza.

La narrazione attraverso le immagini

Attraverso uno stile visivo asciutto ma poetico, Masi ci offre immagini di grande impatto, spesso accompagnate da una colonna sonora minimale che enfatizza il senso di sospensione e incertezza. La macchina da presa si muove con rispetto, osservando i protagonisti senza invadere, lasciando spazio alle loro parole, ai loro silenzi, ai loro gesti quotidiani. La narrazione è frammentata, ma proprio in questa struttura “a mosaico” si rivela la forza del film: ogni frammento contribuisce a costruire un quadro più ampio e complesso della condizione contemporanea.

Le migrazioni come fenomeno strutturale

Uno degli elementi più interessanti di Terra Incognita è il modo in cui affronta il tema della migrazione non come emergenza, ma come fenomeno strutturale e storico. Masi evita ogni retorica e non cerca facili colpevoli: piuttosto, invita lo spettatore a riflettere sul ruolo dell’Europa, sulle sue contraddizioni, sulle sue responsabilità. Il documentario mette in discussione l’idea stessa di confine, mostrando come spesso questi non siano solo linee tracciate sulle carte geografiche, ma barriere mentali, culturali e politiche.

Terra incognita – Il film come viaggio

Il film è anche un viaggio attraverso paesaggi umani e naturali in transizione: dai campi profughi al cemento delle periferie urbane, dalle rovine di un passato recente alle speranze di un futuro incerto. Masi riesce a restituire la dimensione emotiva di questi luoghi e delle persone che li abitano, evitando il pietismo ma senza rinunciare a una chiara posizione etica.

Il trailer

Forse quello di cui abbiamo bisogno

Terra Incognita è, in definitiva, un’opera importante e necessaria. Non offre soluzioni, ma apre domande. Non urla, ma sussurra con forza. È un film che richiede attenzione, sensibilità e disponibilità all’ascolto. Enrico Masi conferma con questo lavoro la sua capacità di utilizzare il linguaggio del documentario come strumento di indagine e di resistenza. In questo modo, restituisce dignità a storie dimenticate e visibilità a territori invisibili.

Presentazione all’Anteo Citylife Milano

Terra incognita

Un film che cerca il dialogo attraverso la voce cosmica

Il 15 aprile Terra Incognita è stato presentato al cinema milanese di Anteo Citylife. Alla prima abbiamo visto la partecipazione degli autori, dell’artista e filosofo Stefano Levi della Torre e del critico cinematografico di Film Tv Matteo Marelli.

Il loro dialogo ci aiutato a capire la complessità raccontata della Terra Incognita. Della contraddizione della società industriale che ritrovava la sua forza nella grandezza a differenza della società post industriale che la ritrova nel piccolo, quasi minuscolo, nell’atomo.

Ci suggeriscono che il titolo del film indica trovarsi “in mezzo al guado”, questa Terra Incognita della quale sappiamo tanto ma abbiamo ancora tanto da scoprire.

Buona visione!

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