L’articolo di oggi è dedicato ad un film tutto barese: Piripicchio l’ultima mossa, di Vito Giuss Potenza, che racconta la storia di Michele Genovese, comico e artista di strada divenuto molto celebre a Bari e provincia negli anni ’70.
La storia
Michele Genovese (1907, 1980), in arte Piripicchio, era un comico e artista barlettano che viveva dei compensi che riceveva facendo piccoli spettacoli ai crocicchi delle strade. Denominato il Charlie Chaplin pugliese, per via del suo abbigliamento (frac, bombetta, baffetti alla Charlot, un garofano rosso all’occhiello e un bastone di bambù che era solito armeggiare) era anche amico di Totò che incontrava spesso a Napoli o a Cinecittà e che sembra si fosse ispirato a lui per alcune gag.
Non cercava la ricchezza ma si accontentava di quello che la gente poteva dargli, da poche monete a qualche sigaretta: sua unica soddisfazione, il veder correre i bambini felici verso di lui quando sentivano il suo arrivo.
Il film di Vito Giuss Potenza descrive i suoi ultimi anni di vita attraverso gli occhi di Vincent (Piero Campanale), adolescente insoddisfatto figlio di un medico di fede fascista. Dopo l’ennesima incomprensione con il padre, Vincent scappa per seguire Piripicchio nei suoi viaggi in giro per la Puglia ed oltre, scoprendone la gentilezza e la bontà d’animo.
Il cast
Molti gli attori pugliesi a partire dal protagonista interpretato dall’attore comico barese Nicola Pignataro che si è detto molto soddisfatto di aver interpretato Piripicchio. In un’intervista, infatti, Pignataro ha affermato di essersi ispirato per questo ruolo a Michele Genovese stesso che ha avuto la fortuna di conoscere personalmente. In particolare mi è rimasta impressa una sua affermazione:
Piripicchio è stato ucciso dalle automobili
intendendo con questo che la modernità (in particolare l’aumento delle automobili per le strade) hanno fatto terminare quello che si poteva definire l’avanspettacolo povero, fatto di piccoli artisti di strada che allietavano le giornate di chi non poteva permettersi di andare a teatro e di cui Piripicchio fu forse l’ultimo esponente.
Nel film troviamo anche Mariolina De Fano, nel ruolo della professoressa Azzeccatutto, Enzo Strippoli (commissario Limoni) e Nicola Loiacono mentre, tra i giovani, i due protagonisti Piero Campanale (Vincent) e Vittoriana Grezio (la sua fidanzata Patty).
La recensione
Girato per le strade di Bari e provincia (soprattutto a Modugno, paese in cui vivo), il film deve essere necessariamente considerato un prodotto tutto pugliese ma non per questo non di qualità. Certo non manca qualche errore come gli anacronismi di alcune scene: il film è ambientato negli anni ’70 ma in qualche fotogramma non si riescono a nascondere le location più moderne.
Sicuramente molto bravi i protagonisti Nicola Pignataro e Piero Campanale, davvero molto intensi nei loro rispettivi ruoli. Il primo è riuscito a mio avviso a rievocare appieno il personaggio di Piripicchio, sia nei momenti comici (quelli degli spettacolini per le strade) ma soprattutto in quelli di vita reale nei quali ritroviamo un personaggio sempre pronto a far del bene ed ottimo osservatore di tutto ciò che gli accade attorno.
Il secondo, ancora giovanissimo (che qualcuno ricorda come aspirante attore in una delle edizioni del talent show Amici di Maria de Filippi), ha però già l’intensità d’espressione e la capacità interpretativa degli attori più maturi. Un pò più sottotono il resto del cast, in particolar modo Vittoriana Grezio, che non mi ha convinta con il suo modo di recitare a tratti troppo eccessivo.
Nel complesso però il film è ben fatto ed è un vero e proprio omaggio del regista Vito Giuss Potenza a questo personaggio che ha fatto la storia della nostra terra. Concludo con una frase che il regista ha voluto che scrivessi in questo articolo
Quello che penso di Piripicchio? Vorrei dire solo che è un film che può insegnare cos’è il valore della libertà a chi è giovane
Papà mi diceva sempre vieni a sederti qui! Si sotto l’albero e scioglieva il nodo di un fagotto, dentro c’era un poco di pane e del prosciutto, una bottiglia con acqua e vino facevamo merenda insieme, poi dopo aver finito diceva sempre ” ora mi sento come un” Piripicchio”. Oggi, avvolte ripeto questa parola associandola a momenti di semplice benessere ma non ho mai saputo chi fosse questo ” PIripicchio”.