13 assassini: la locandina del film

Recensioni film: 13 assassini di Takashi Miike, questo film omaggia i classici del cinema orientale

Esce domani al cinema 13 assassini, visto e recensito in anteprima dal nostro Daniele Meloni. Leggi cosa ne pensa.

di Daniele Meloni

13 Assassini: di che parla questo film?

13 assassini: la locandina del film

Nel Giappone feudale la pace è minacciata dall’ ascesa al potere del giovane e crudele Naritsugu che violenta e uccide a piacimento ogni persona a lui non gradita.

Quando la situazione sembra oramai insostenibile, in quanto Naritsugu è al di sopra della legge essendo il fratellastro dello shogun, l’ onorevole Doi fà segretamente appello al samurai Shinzaemon Shimada per far assassinare il malvagio Signore.

Il samurai accetta l’ incarico e recluta un gruppo di samurai come lui pronti a tutto anche a dare la vita per la pace del popolo.

Da qui parte la sfida impossibile di questi uomini che li porterà a combattere una forza molto più grande di loro, quale sarà l’ epilogo?

Il trailer in italiano del film

Ecco scoperta la trama del nuovo film di Takashi Miike eclettico regista giapponese che nella sua carriera e riuscito a svariare da un genere all’ altro mantenendo una qualità e un interesse nei suoi lavori che in pochi possono permettersi di mostrare nel proprio curriculum.

Film per bambini, drammi, film in costume e persino un musical horror nella sua carriera tra cui spiccano i suoi titoli più riusciti:

  • Audition,
  • The Call – non rispondere,
  • Sukiyaki Western Django,
  • Yatterman,
  • e la trilogia yakuza Dead or Alive.

In 13 assassini Miike omaggia i classici del cinema orientale e da subito partendo dalle scenografie dalle luci e dalla fotografia non possiamo non pensare al cinema di un maestro come Kurosawa, con la netta sensazione che con poche risorse economiche tutto riporta a quella semplicità che chi ama questo cinema noterà subito.

Un ottimo lavoro ed una storia che fa fatica a decollare

Il lavoro del regista e del suo staff è ottimo perché l’ ambientazione ci porta nel film con notevole disinvoltura mentre per quanto riguarda la sceneggiatura ci troviamo di fronte ad una storia che fa un pò fatica a decollare e da le sue scosse più forti quando Miike ci mostra le scene della violenza messa in atto dal tiranno Naritsugu, scene crude che provocano un forte impatto emotivo.

Per quanto riguarda i protagonisti oltre a Shimada il “comandante” degli assassini, un ottimo Koji Yakusho, gli altri componenti della squadra rimangono sempre un po in ombra e si fà fatica ad affezionarsi con loro tranne nella parte del combattimento finale.

La parte finale è la migliore del film

Proprio questa parte rimane la migliore del film che seppur un poco lungo regala quasi 30 minuti veramente mozzafiato con la battaglia dell’ agguato finale degli assassini al tiranno che si svolge in un piccolo villaggio che si trasforma in una trappola perfetta.

Quasi un mondo a parte rispetto a quello reale il piccolo villaggio diventa uno scenario dove le regole non esistono più, un posto dove questo gruppo di samurai decide di salvare il proprio popolo da un cancro che sembra incurabile, una sfida che sembra impari e nella quale entriamo con grande emozione con inquadrature vive in movimento spostamenti da dolly a piani sequenza sempre azzeccati e tanto sangue che farebbe invidia al Kill Bill di Tarantino, ma sempre “usato” per colorare con intelligenza questa battaglia infinita.

Consiglio questo film agli amanti dei film d’azione

Ecco che alla fine di questa visione non possiamo far altro che consigliarlo a tutti gli amanti del cinema di azione e soprattutto a quegli amanti del cinema “cappa e spada” all’ orientale che ritroveranno dopo tanto tempo un ottimo prodotto che rimarrà impresso anche in futuro.

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