“Perfetti Sconosciuti è una commedia dolce amara, molto vicina a quella dei grandi maestri, come Ettore Scola“. E’ così che lo definisce il regista Paolo Genovese durante la conferenza stampa. In effetti è un contenitore dove si mescolano vari generi che spaziano dal tragico al comico, con un finale davvero molto riflessivo, che può sembrare buonista, ma in realtà è molto cinico e fa riflettere su quanto l’apparenza possa ingannare.
Perfetti sconosciuti
Lidea di Perfetti sconosciuti è nata un anno fa, da una frase tratta dal libro Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez : “Ognuno di noi ha una vita pubblica, una privata ed una segreta” . Il regista vorrebbe raccontare una storia che parlasse dei segreti delle persone, e lavorando insieme ai suoi collaboratori sceneggiatori Rolando Ravello, Paolo Costella, Filippo Bologna e Paola Mammini, inizia a pensare che il cellulare è per una persona come la scatola nera di un aereo, che contiene tutta la nostra vita, cosa che prima del loro avvento sarebbe stata relegata ad un diario segreto o custodito interiormente.
Mette in scena la rappresentazione di una cena tra amici in cui si instaura una gioco al massacro, dove tutti mettono sul tavolo il cellulare e ogni telefonata e messaggio viene condiviso pubblicamente, facendo saltare gli equilibri delle coppie formate da Rocco (Marco Giallini), ed Eva (Kasia Smutniak), i padroni di casa, Carlotta (Anna Foglietta) e Lele (Valerio Mastrandrea), Bianca (Alba Rohrwacher) e Cosimo (Edoardo Leo), e l’unico single Peppe (Giuseppe Battiston). Ognuno di loro si ritrova per una notte nei panni dell’altro, ma quella in particolare non sarà come tutte le altre. C’è l’eclissi di luna, è la fase in cui luna, sole e terra si ritrovano elliticamente in parallelo. Il cono d’ombra della terra è più grande della luna, ed oscura il pianeta dalla luce del sole, influenzando anche gli animi dei protagonisti.
Sono tanti i temi importanti che si affrontano: le problematiche genitoriali, l’omosessualità, la solitudine, il tradimento. Nel momento in cui è arrivata forte l’essenza del film, è stato per Genovese come un flusso interiore, in cui le idee confluivano magicamente come un fiume in piena.
Perfetti sconosciuti ha un ambientazione teatrale, girato quasi interamente in un atto unico, con lunghi piani sequenza e solo pochi esterni. Le riprese sono durate in tutto 6 settimane, mentre le prove sono durate almeno due mesi. Alcuni degli attori si conoscono molto bene e si frequentano anche nel privato, ed è stato complicato per loro mettersi nei panni dei personaggi, senza creare quel clima amichevole sul set, che avrebbe potuto rallentare un po’ le riprese. Quindi tutti sono stati professionali e si sono affidati al testo, che era scritto molto bene, ed alla guida del regista.
Perfetti sconosciuti uscirà nelle sale giovedì 11 febbraio 2015 con distribuzione Medusa Film.