“La vita Possibile” (2016) di Ivano De Matteo. L’ importanza di volersi bene.

La Vita Possibile è la nuova opera del regista romano Ivano De Matteo.  A due anni dall’uscita del suo film I nostri ragazzi, De Matteo (già intervistato per cinemio) torna a parlare delle dinamiche familiari questa volta incentrato sulla ricostruzione della vita di una madre ed un figlio, Anna (Margherita Buy) e Valerio (Andrea Pittorino, già visto in Incompresa di Asia Argento). Anna riesce a sopravvivere alla violenza fisica e psicologica del marito, e dopo averlo denunciato, facendo perdere le sue tracce, trasferendosi a Torino dalla sua amica Carla (Valeria Golino).

La vita possibile

“La Vita Possibile” di Ivano De Matteo

La vita possibile

Ne La vita possibile il regista parte dalla fine di una storia per aprire una finestra sul mondo, esplorando la lenta ricostruzione di una donna, che si è data una seconda opportunità. Il prologo, che inizia con un atto di violenza,  è solo un pretesto, non è l’argomento principale del film. Non gli interessava fare un film violento, la società già ne è troppo satura.

Ivano De Matteo insieme alla sua compagna e sceneggiatrice, Valentina Ferlan, si sono domandati cosa sarebbe accaduto se almeno una di queste donne, di cui sentiamo parlare ogni giorno al telegiornale, invece di rimanere e subire e diventare vittime di femminicidio, si fosse data un opportunità di una “vita possibile”.

Prima di affrontare la scrittura, hanno parlato con i centri anti violenza, facendosi ben spiegare cosa accade a livello di tutela e quali sono le procedure applicate, individuando molte falle nel sistema. Una su tutte quella che se un minore ha bisogno di cure psicologiche, il consenso deve essere dato da entrambi i genitori, ma se c’è di mezzo una denuncia questo è impossibile da ottenere. L’unico modo è quello che venga a decadere la patria potestà del padre. Questo episodio è stato volutamente riportato all’interno del film come atto di denuncia.

Quasi tutto il film viene raccontato attraverso gli occhi di un adolescente che osserva il mondo degli adulti, una soggettiva che fa molto riflettere. E’ una fase delicata di un bambino che sta diventando adulto, e che inizia ad assorbire tutto ciò che lo circonda. Lo seguiamo nel suo girovagare per le strade con la bicicletta, senza una reale meta, come se stesse sempre alla ricerca di una pace, che non gli sembra concessa. Anche l’incontro con Larissa (Caterina Shulha), una ragazza che si prostituisce, sarà per lui molto difficile da accettare.

Per fortuna non tutte le figure che gli sono intorno sono negative, e questo è il messaggio che vuole far passare l’autore. C’è un detto che dice “Ciò che non cambia mai nella vita, e che tutto cambia”, ed è proprio questo cio che accade in questa storia. Questo è il primo film con un finale pieno di speranza girato da De Matteo, che solitamente è noto per i suoi finali aperti e cupi. Ogni personaggio della storia ha la sua importanza ed funzionale alla storia, così come il ruolo di Valeria Golino, nei panni dell’amica affettuosa, che da ospitalità ed aiuto ad Anna, e Bruno Todeschini che riesce a trovare una chiave per comunicare con il ragazzo, facendogli da padre surrogato.

La vita possibile verrà distribuito nelle sale giovedì 22 settembre 2016 con la Teodora Film.

La vita possibile: le foto dei protagonisti

In questa galleria una carrellata di foto dei protagonisti del film

@foto di Carlo Piersanti

 

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