Proseguiamo la masterclass tenuta da Matteo Garrone al BIF&ST 2024 in occasione della proiezione del suo film Io Capitano. Dopo aver raccontato alcuni retroscena del film, in questa seconda parte procede nel dettagliarne la genesi.
Matteo Garrone: il tema dei migranti, gli Stati Uniti e l’accoglienza dei giovani
Secondo Donald Trump i migranti non sono esseri umani. Nel video il regista parla dell’aria che si respira negli Stati Uniti. In fondo l’America è un paese di migranti ed in più Io Capitano è un racconto epico molto accessibile in America ed è stato appoggiato da Papa Francesco, anche lui migrante.
Garrone ha anche elogiato i giovani che sono andati al cinema grazie ai loro insegnanti e ne sono usciti arricchiti sia in Italia che in Francia. Il loro passaparola è stato più prezioso della pubblicità.
Noi abbiamo fatto una proiezione a Bruxelles nella sede della comunità europea: standing ovation e poi qualche settimana dopo hanno fatto una legge anche peggiore. Era meglio se non l’avessimo proiettata
Ho avuto degli incontri bellissimi. I ragazzi avevano una grandissima sensibilità. Alcuni avrebbero voluto fare qualcosa. E questo è un aspetto molto importante perché loro sono il nostro futuro.
Matteo Garrone
Quando il cinema rappresenta la realtà
Il film è tratto da una storia vera e il personaggio reale dopo essere sbarcato è stato anche arrestato per tratta di uomini. Questo aspetto il regista avrebbe voluto inserirlo ma poi ha cambiato idea. Ma il suo obiettivo è sempre stato quello di umanizzare quel viaggio di cui noi conosciamo solo la fine:
La testimonianza di ciò che realmente avviene
Che tipo di percezione c’è nel pubblico che vede il film? Si può ancora giustificare la costruzione di muri?
Matteo Garrone ha fiducia nei giovani però non ha mai pensato di voler fare un film politico ma piuttosto una testimonianza che resti nel tempo
Matteo Garrone: l’ispirazione della sceneggiatura e dei registi del passato
A che cosa si è ispirato per scrivere la sceneggiatura? C’è qualcosa di epico, magico, eroico nel film ma secondo il regista è tutta la realtà dei racconti reali. Inoltre parla dell’emozione di ricevere un premio intitolato ad un grande regista come Mario Monicelli.
Secondo Matteo Garrone i registi contemporanei devono cercare di mantenere alto il livello dei grandi registi italiani del passato. Infine parla delle sue origini pugliesi
Raramente vedo citare Terra di mezzo suo primo film del 1996 dove c’erano le storie di 3 extracomunitari
Era la storia di migranti ma attraverso di loro raccontavo l’Italia. Era la prima volta in vita mia che mi mettevo a fare il regista. Io ero un pittore e avevo deciso di fare dei cortometraggi e ho scelto questo tema. Era un’occasione per vedere i migranti da un’altra angolazione con l’Italia che si rifletteva su di loro. Era un film completamente amatoriale che ho fatto con degli amici e che sconsiglio di vedere (ride n.d.r.). Diciamo che con Io Capitano si chiude un cerchio con quel mio film iniziale.
Matteo Garrone
Maestranze italiane e africane e l’aneddoto sulle riprese in Sicilia: la risposta di Matteo Garrone alla mia domanda
In questo video il regista risponde alla mia domanda sulle maestranze, affermando di aver fatto lavorare sia tecnici italiani che africani. Quando sono arrivati a Marsala però si sono lasciati un po’ andare, come racconta nell’aneddoto dell’arrivo in Sicilia
Alcune scelte tecniche e la scena con la vera mamma di Seydou Sarr
Prima di salutare il pubblico Matteo Garrone ha spiegato come è stata girata la scena della donna che vola, come mai avesse usato molte dissolvenze e se i luoghi delle riprese coincidessero con quelle della storia
Le immagini dei protagonisti del BIF&ST 2024
Termina qui la seconda parte dell’articolo dedicato al regista Matteo Garrone. Leggi i dettagli della Masterclass del regista e attore Vincent Perez.