È in arrivo Bang Bang Baby, nuova serie Amazon in onda dal 28 aprile con i primi episodi su Prime Video.
Bang Bang Baby, nuova serie Amazon in arrivo
La nuova serie in onda su Prime Video per Amazon si apre con una affiliazione di stampo mafioso. Alice, la giovanissima protagonista, scopre che il padre , da lei creduto morto, è in realtà un membro di una cosca della ‘ndrangheta calabrese.
L’organizzazione malavitosa ha rapporti anche nella cittadina settentrionale dove vive la sedicenne e la ragazza entra così in situazioni decisamente molto più grandi di lei.
La storia è ambientata negli anni Ottanta, precisamente ha inizio nel 1986 e di quel periodo respira la musica e le mitiche gomme Big Babol che Alice mastica a ripetizione e protagoniste anche dei suoi strambi incubi.
Le Big Babol appaiono in uno spot dell’epoca proprio nei minuti iniziali della serie tv.
Il trailer della serie
Bang Bang Baby, anatomia della serie tv
Questa è sicuramente una serie destinata a far parlare di sé per la tematica affrontata e anche per l’ambientazione che privilegia i colori cupi ma anche fluo. La prima scelta vuole enfatizzare il clima noir della crime serie mentre la seconda richiama al periodo scelto per l’intreccio.
Da stigmatizzare il linguaggio della protagonista nelle esternazioni fuori campo del suo flusso di coscienza che è decisamente da teenager degli Anni Venti del Duemila.
La serie pur prettamente crime è però piuttosto pulp e grottesca a metà tra Quentin Tarantino e i Manetti Bros.
Un altro punto a favore sulla serie è decisamente il suo cast che ha dalla sua attori e caratteristi noti al grande pubblico. Oltre ad Arianna Becheroni il gruppo di protagonisti e comprimari annovera Adriano Giannini (il padre di Alice), Lucia Mascino (la madre), la mitica signora Gentile di È stata la mano di Dio, Dora Romano (la nonna) e Antonio Gerardi, un nome, una garanzia.
Appuntamento al 28 aprile su Prime Video.
Potenza dei nomi: la mitica gomma da masticare Big Babol, ampiamente pubblicizzata negli anni ’80 come simbolo di spensieratezza di un’epoca a sua volta spensierata dopo la parentesi plumbea degli anni ’70 diventa il simbolo di una mania degustatoria della protagonista e dei suoi incubi.
La recensione e così il film recensito ci fanno comprendere chiaramente che a dispetto delle apparenze non esistono epoche felici e spensierate e che ogni epoca porta con sè i rigurgiti del passato e nuove ansie sia a livello individuale sia a livello collettivo.
Sicuramente bello il film, ma anche valida la recensione.
Grazie Vincenzo per le belle parole spese
La possibilità di trovare un buon film è qualcosa di serio…