Vergine giurata di Laura Bispuri. Quanto costa la libertà di essere se stessi.

Vergine giurata è l’opera prima della regista di origine bergamasca Laura Bispuri, che si è già fatta notare per i suoi cortometraggi Passing Time, con cui ha vinto il premio David di Donatello nel 2010, e Biondina, con cui ha ottenuto il Nastro D’argento, che ha fatto parte dell’operazione PerFiducia (di cui abbiamo parlato anche su cinemio), in cui venivano stanziati finanziamenti a giovani promesse del cinema.

vergine giurata

Vergine giurata

Vergine Giurata

Vergine giurata, film di esordio di Laura Bispuri ha partecipato in concorso all’ultima edizione del Festival di Berlino. L’opera è liberamente tratta dal romanzo omonimo di Elvira Dones, edito in Italia  nel 2007, ambientato tra i monti dell’Albania, in cui vive Hana, interpretata dall’intensa Alba Rohrwacher, che per sfuggire ad un tipo di tradizioni e regole arcaiche, in vigore dai tempi dei tempi, si appella all’unica via possibile che lei intravede, per poter ottenere la sua libertà, a costo però di rinunciare alla sua identità femminile, cambiando sessualità e nome di battesimo e giurando di rimanere vergine a vita.

Vergine giurata Laura Bispuri

Sul set: Laura Bispuri, Alba Rohrwacher e Flonja Kodheli

Questi posti sono totalmente fuori da ogni tipo di società odierna, dove i ritmi sono scanditi dalle stagioni e dagli umori della natura, che non ti lascia modo di aprire uno sguardo su  tutto il resto del mondo. La regista è stata brava nel rispettare i suoi ritmi anche nel girare,  dando un respiro ampio ad ogni scena, facendoci godere di panorami e della perenne neve che avvolge col suo manto bianco queste baite di legno. Ed è proprio per questo che Hana e sua sorella Lila (Flonja Kohdeli) trovano il modo di allontanarsi, ognuno in maniera differente, vivendo il sogno di una vita completamente diversa dal destino che le attende.  Hana diventa Mark,  ma questo travestimento non è dato da un esigenza, come accade spesso nei film di genere, ma  dall’unica via di fuga  possibile.

Un’opera prima fortemente voluta

Vergine giurata ha avuto una gestazione lunga. La sceneggiatura è stata scritta a due mani dalla regista insieme alla sceneggiatrice Francesca Manieri, e sono stati tre anni di duro lavoro, in cui la regista è venuta a conoscenza di un mondo a lei totalmente sconosciuto, di questi uomini che vivono totalmente fuori dal tempo e dalla cultura odierna.

Laura si è persa in questi luoghi per trovare  la location per girare il suo film. Alba ha dovuto imparare a recitare nella lingua del posto. La protagonista, nel momento in cui si stacca e giunge in città, che nel libro è Milano, ma nel film sarà Bolzano, farà fatica a riprendere in mano la propria vita, dovendo recuperare la sua femminilità.

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una scena del film Vergine giurata

L’acqua è un elemento che ritroviamo spesso nel film. Ci sono  molte scene ambientate in piscina, che sono state volute dalla regista, perché quello è il posto dove la protagonista dovrà per forza confrontarsi con l’anatomia dei corpi nudi, che la aiuteranno a superare un passo alla volta il superamento psicologico, durato anni, in cui lei è stata costretta a convivere con una fascia intorno al suo corpo ed a coprirsi letteralmente dalla testa ai piedi.

Questo film fa riflettere sul concetto di quanto ancora c’è da fare per far si che tutte le donne, un giorno, possano realmente godere dei loro diritti e quante culture ancora sono legate a concetti oramai superati. E’ importante essere se stessi sempre. Quando si sottrae qualcosa a noi stessi, le conseguenze sono devastanti, tanto che poi per recuperarle ci si imbarca in un processo mentale e fisico molto duro. Proprio come quello che percorrerà Hana. La pellicola verrà distribuita in 10 paesi nel mondo, tra cui Usa, Francia, Germania e Belgio. In italia è uscito in poche copie distribuito dall’Istituto Luce.

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Flonja Kodheli, Laura Bispuri e Alba Rohrwacher

Vergine giurata: parlano le protagoniste

Di seguito il video della conferenza stampa di Vergine giurata tenuta al BIF&ST 2015 nel quale il film era in concorso. A parlare Laura Bispuri, Alba Rohrwacher e l’altra protagonista, di origini albanesi, Flonja Kodheli.

Alba Rohrwacher: vi racconto di me

Continua a leggere il focus su Alba Rohrwacher, ospite del BIF&ST 2015.

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