Ospite d’eccezione del BIF&ST 2016, il regista Paolo Virzì, premiato con il Federico Fellini Platinum Award For Cinematic Excellence, ha parlato della sua carriera e del forte legame che sin da giovane l’ha unito al regista Ettore Scola, cui è dedicata questa edizione del festival.
Paolo Virzì ha un forte rapporto con lo zoccolo duro degli sceneggiatori italiani, tra cui i fondatori del MASS (Maccari, Age, Scarpelli e Scola) tanto che spesso gli viene attribuito di essere uno degli eredi di Monicelli o Scola ma lui ha sempre schivato questo complimento:
Paolo Virzì: beh si sarei un pazzo e un mitomane anche perché sarebbe tra l’altro anche paralizzante.
Paolo Virzì: le ispirazioni cinematografiche e gli studi al Centro Sperimentale di Cinematografia con Scarpelli e l’arrivo al MASS
Nei video che seguono Paolo Virzì racconta come, quasi per ribellione contro la sua città Livorno, andò a finire al Centro Sperimentale di Cinematografia prima e poi al MASS, il gruppo di sceneggiatori che comprendeva Maccari, Age, Scola e Scarpelli che hanno regalato al cinema italiano il carattere che l’ha contraddistinto nella seconda metà del 1900.
La formazione e le prime ispirazioni
In questo video Paolo Virzì torna alla sua Livorno e all’infanzia, la formazione e le sue prime vocazioni: come, essendo un bimbo solitario e a causa della difficoltà di integrazione si dedicò sin da piccolo alla lettura prima e al cinema e alla scrittura poi
Paolo Virzì: Mi appassionai in questo modo un po’ disordinato ai film e credo di essermi ricongiunto al momento in cui finii davanti ad Amelio, Scarpelli e gli altri al Centro Sperimentale.
Fino a che età hai giocato con i racconti degli altri spacciandoli per tuoi?
Paolo Virzì: Mah è una cosa che faccio tutt’ora è diventato un mestiere (ride)
Le sceneggiature: racconti di personaggi reali
In questo video Paolo Virzì racconta come lui si appassioni alle storie degli altri che molto vengono a raccontargli e di come, dopo Ovosodo, a Livorno andavano a portare alla mamma manoscritti utili per i film
Il MASS
Paolo Virzì: Ah che posto, che peccato che non ci sia più…chissà cosa c’è adesso in via Bertoloni. Era una via dei Parioli in un periodo in cui la maggior parte delle produzioni cinematografiche erano ai Parioli. Un po’ più avanti c’era la Cecchi Gori Group con Mario Cecchi Gori, c’era Clementelli, c’era Di Clemente, c’era Pio Angeletti e De Micheli con la Dean Film e tanti altri.
In questo video Paolo Virzì racconta l’aria che tirava in questo appartamento dove si sfornavano sceneggiature: Scarpelli che litigava con Scola, le sigarette di Maccario ed una giovanissima Francesca Archibugi incinta che scriveva la sua prima sceneggiatura Mignon è partita
Paolo Virzì: Scrivevamo con le macchine da scrivere e questa cosa vuol dire che il rumore era molto alto. Immaginatevi 4,5,6 macchine da scrivere in un’epoca nella quale si andava anche molto veloce, dovevamo fare le consegne, non erano dei componimenti in versi in cui uno indugiava sull’aggettivo ma dovevamo sfornare anche 60 pagine al giorno e quindi era un crepitare fragoroso. E spesso c’era anche più di un telefono, quindi c’erano macchine da scrivere, voci, chiacchiere, telefonate… Una volta mi ricordo che improvvisamente ci fu un momento di silenzio perché evidentemente qualcuno stava leggendo, qualcuno riguardando e Furio che stava scrivendo si fermò, alzò la testa e disse: ahò che è sto silenzio? Fate casino che con questo silenzio non si riesce a scrivere (ride)
Che cosa hai imparato in quei giorni?
Paolo Virzì: Soprattutto l’attribuire l’uno all’altro dei punti di vista che in realtà erano propri. ‘Perché te sei uno stronzo, perché pensi che si possa fare cinema’, questioni diciamo narrative di mestiere però prese con un impeto come se fossero questioni sanguinose e personali. Al punto che se qualcuno si affacciava e assisteva ad una discussione come questa pensava ‘oddio queste persone stanno per venire alle mani, finirà in tribunale’ e invece no non è niente stavano solo scrivendo (ride)
In questo video Paolo Virzì racconta come in quell’appartamento, quel gruppo di sceneggiatori ci ha regalato un patrimonio inestimabile
Termina qui la prima parte del focus dedicato al regista Paolo Virzì. Continua a leggere la seconda ed ultima parte.
Le foto dei protagonisti
In queste gallerie una carrellata di foto dei protagonisti del festival