[Video] Lezioni di cinema: Carlo Verdone – prima parte

Nuovo appuntamento con le lezioni di cinema dei protagonisti del BIF&ST 2011. A raccontarsi oggi è il regista e attore Carlo Verdone. In questa prima parte ci parla di come nascono le idee dei suoi film e dell’importanza del rispetto della propria vita privata.

I film di Carlo Verdone

Film dopo film, cerco di andare avanti con i miei anni che scorrono: ci sono delle cose che non posso più fare però si aprono delle prospettive su progetti che non avrei fatto prima. Questo lo accetto benissimo perchè mi porta a sostenere delle sfide anche delicate.

Per esempio in Io loro e Lara c’è un personaggio particolare, il sacerdote, che sicuramente non avrei fatto dieci anni fa; la cosa più complessa del film è stata quella di trovare l’equilibrio tra la commedia e l’aspetto serio del missionario in crisi con la sua fede. Certo è un film molto malinconico, forse perchè ha coinciso con la morte di mio padre durante le riprese.

Per i miei film cerco di guardarmi attorno e trovare un’idea nella realtà. In questo momento mi sento molto più sicuro come attore e come regista, per cui anche se la realtà oggi non è assolutamente bella, fondata com’è sull’individualismo (non c’è più un soggetto collettivo, famiglia, lavoro, società), cerco di individuare quei dettagli che mi consentono di fare ironia e contemporaneamente portare ad una riflessione.

Per esempio il mio prossimo film, Posti in piedi in paradiso, affronterà la storia di tre mariti divorziati e separati che, pur avendo lavori dignitosi, per mantenere la famiglia vivono con pochi soldi, ed è un tema molto sentito. Nei film che faccio cerco di raccontare sempre il momento che sto vivendo trovando nella commedia il lato divertente.

Credo di aver anche anticipato tante cose che sono successe nella realtà in alcune delle mie pellicole: in Viaggi di nozze, per esempio, con il concerto di cellulari, per cui mi accusarono di aver esagerato, in realtà ora è così. Gallo cedrone è un film che ha diviso il pubblico ma in realtà quella è la storia di un mitomane che finisce sul palco elettorale, un trasformista, che si ricicla continuamente e mi sembra che oggi sia un tema molto attuale.

Una scena del film Viaggi di nozze

Con Perdiamoci di vista avevo fatto una grande critica alla televisione del dolore: qualche giorno fa, facendo zapping, ho trovato Francesco Nuti da Barbara D’urso, una cosa completamente fuori pudore. Io confido tantissimo nelle nuove generazioni che ne avranno le tasche talmente piene di queste cose che cambieranno qualcosa.

Verdone e la pubblicità

Nel video che segue, Carlo Verdone racconta perchè non ha mai accettato di diventare testimonial in una pubblicità.

Il rispetto della vita privata

Quando si è in una posizione come la mia, bisogna avere una disciplina ed un rigore che ti preclude tante cose. Ma è un prezzo da pagare: innanzitutto bisogna cercare di comportarsi nel migliore dei modi, di modo che, una volta che dovessero aprirsi gli armadi, gli scheletri sono davvero pochi (ognuno di noi ne ha qualcuno).

Uno stile di vita e una disciplina in questo lavoro sono molto importanti. Cerco di essere così come sono sia nel pubblico che nel privato. In questo mi è stato molto d’aiuto la mia famiglia, l’educazione dei miei genitori: mio padre è stato direttore dell’istituto dello spettacolo, mia madre è una professoressa.

Mio padre è nato povero, è un uomo che si è fatto da solo: ha frequentato gli intellettuali, ha tentato di sposare mia madre ma la famiglia si è opposta. Alla fine però quest’uomo, insieme a mia madre, è stata la chiave di volta di tutta la famiglia. E’ importante avere inculcati dei buoni esempi di dignità.

Le ultime ora di Mario Verdone

In questo video Verdone racconta le ultime parole di suo padre a suo figlio. A Mario Verdone, il padre di carlo è anche dedicato un premio per la migliore opera prima al Festival del cinema europeo di Lecce.

L’importanza dei figli

Intorno al 1998 mia figlia aveva 12 e mio figlio 10, percepivo che stavo perdendo colpi con loro e che la mia attenzione era tutta rivolta al lavoro. Ci fu un film, C’era un cinese in coma, che non fece l’incasso degli altri film. Allora mi sono preso due anni sabbatici e li ho dedicati alla ristrutturazione della mia casa ed ai figli ed ho iniziato a viaggiare con loro.

All’estero non hanno più visto il padre fermato ogni 5 metri, ero uno come tutti gli altri. Questo ci ha molto unito e da allora ho sempre cercato di dedicare molto tempo a loro. Ormai la mia attenzione è tutta rivolta verso i miei figli, sono diventato il loro primo tifoso, perchè ad un certo punto ti rendi conto che devi passare il testimone.

Io ascolto molto il giudizio del pubblico, mi rimetto sempre in discussione, se C’era un cinese in coma non è andato come mi aspettavo c’era un motivo e per fortuna l’ho compreso. L’unica cosa di cui un autore o un attore deve aver paura è la depressione che impedisce ogni forma di creatività.

Ogni tanto bisogna crearsi delle pause di riflessione e rimettersi in gioco. Dopo quel film ho ricominciato per gradi.

Carlo Verdone attore

In questo video Carlo Verdone racconta perchè ha deciso di farsi dirigere da Giovanni Veronesi in Manuale d’amore 3 e come sarebbe farsi dirigere in un film drammatico.

Termina qui la prima parte della lezione di cinema di Carlo Verdone. Continua a leggere la seconda parte dell’articolo.

One Response

  1. rita

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