Se Dio vuole è una commedia che vede il debutto alla regia di Edoardo Falcone, sceneggiatore che ha collaborato con Massimiliano Bruno (Nessuno mi può giudicare, dove appare in una piccola scena di un cliente sadomaso, Viva l’Italia e Confusi e Felici).
Se Dio Vuole
Se Dio vuole si avvale della presenza di Marco Giallini, nei panni di Tommaso, un medico chirurgo molto cinico e freddo, e di Alessandro Gassman che sposa i panni di Don Pietro, un prete di periferia dal passato un po ambiguo, che già avevano recitato insieme nel film Tutta colpa di Freud.
I due personaggi daranno vita al contrasto tra fede e medicina, in maniera però un po’ superficiale. Tutto scaturisce dalla decisione del figlio Andrea (Enrico Oetiker) che annuncia alla famiglia di volersi fare prete, innestando una serie di cambiamenti di dinamiche familiari tra i vari componenti della famiglia.
Anche la madre, interpretata da una strepitosa Laura Morante, che purtroppo ha un ruolo molto piccolo ma in realtà il più interessante e divertente del film, viene coinvolta e la donna si rende conto di essere chiusa in una gabbia dorata in cui è infelice e va alla ricerca del suo vero io, tentando una separazione dal marito, con un finale che rende tutto banale e poco credibile. Peccato per il regista che ha perso una grande occasione.
Don Pietro ha dato la possibilità a Gassman di poter recitare in dialetto romano, prima volta per lui che si è davvero molto divertito. L’attore ha dichiarato che lui ha fede, ma non crede molto nella Chiesa, e che ha interpretato un tipo di prete che gli piace molto, che invece di predicare si impegna veramente nell’aiutare gli altri. Lui stesso ha incontrato queste persone soprattutto in Africa, ed è a loro che si è ispirato.
Di certo è facile incontrare professoroni che solo perché salvano vite hanno un delirio d’onnipotenza, credendosi degli dei, e sono proprio quel tipo di persone che nella vita di tutti i giorni non danno adeguata attenzione alla famiglia e agli affetti. La chiave di lettura di Se Dio vuole è più incentrata sulla difficoltà di comunicazione e di chiedere aiuto quando se ne ha bisogno. Ed è proprio questo il percorso che fa il protagonista attraverso il confronto con un uomo che ha dato un senso alla sua vita attraverso la religione e che altrimenti avrebbe continuato ad essere senza meta.
Il finale non è scontato, perché il regista non da soluzioni, lasciandolo aperto. Belle le musiche curate da Carlo Virzì, di solito autore di colonne sonore del fratello Paolo. Peccato che alla fine Se Dio vuole risulti la solita commedia come se ne vedono tante in quest’ultimo periodo, con una sceneggiatura ben confezionata e di spessore medio, senza infamia e senza lode.
Il film è stato realizzato in coproduzione tra Wildside e Rai Cinema e sarà distribuito da 01 Distribution in 200 copie in tutta Italia.