Zona d’ombra – Concussion: Una scomoda verità

Esce il 21 aprile 2016 nelle sale cinematografiche italiane il film Zona d’ombra – Una scomoda verità di Peter Landesman, presentato in anteprima nazionale al BIF&ST 2016.

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Zona d’ombra

Zona D’ombra

di Francesca Napola

Tratto dal romanzo ispirato ad un articolo apparso su GQ, Zona d’ombra racconta la storia di Bennet Omalu (Will Smith), patologo di origini nigeriane, residente a Pittsburgh, in Pennsylvania, che nei primi anni 2000 fece un’importante scoperta: indagando sulle morti sospette o misteriosamente premature, di alcuni ex campioni di football, capì che i ripetuti colpi alla testa, subiti durante il gioco, recavano danni cerebrali che portavano a una malattia degenerativa, mai diagnosticata.

Tutto ha inizio quando Mike Webster (David Morse), ex grande punta della squadra degli Steelers, muore a causa di un arresto cardiaco. Quest’ultimo ha vissuto gli ultimi anni della sua vita da senzatetto, nella sua auto, perché afflitto da disturbi mentali e fisici. Ecco che con questo triste evento entra in gioco la figura del dott. Omalu, che eseguendo l’autopsia, nota delle caratteristiche insolite per cui inizia ad indagare e arriva alla scoperta della diagnosi di CTE (encefalopatia cronica traumatica). Così il dott. Omalu, aiutato da alcuni medici, fra cui Julian Bailes (Alec Baldwin), medico sportivo della squadra, pubblica la sua ricerca; la sua scoperta si rivela ovviamente, una minaccia per l’intera National Football League, che cerca di screditare il lavoro del dottore stesso, il quale comincia a subire ripercussioni, sia a livello personale che riguardo alla propria carriera.

Zona d’ombra mostra allo spettatore un mondo, quello dello sport professionistico, intorno a cui ruotano miliardi di dollari ogni anno, tra sponsor, scommesse e pubblicità. Il regista demolisce il mondo sacro del football americano attraverso la figura e la scoperta sconcertante del dott. Omalu, un uomo che da solo, porta alla luce una mostruosità umana, un uomo che non cerca fortuna e fama, ma vuole solo salvare delle vite umane. Il regista mostra allo spettatore l’altra faccia della medaglia del grande sogno americano, il sogno non avverato di ex campioni, ridotti alla fame, ridotti a dormire in auto ed infine incapaci di controllarsi nelle loro emozioni e azioni.

Il film poggia sull’ottima interpretazione di Will Smith,tanto da meravigliarsi che non abbia avuto nemmeno una nomination agli Oscar. Lo spettatore assiste ad una interpretazione piena di passione, dedizione, vigore, dove ognuna di queste qualità vengono misurate alla perfezione dal regista. Il regista, sapendo di avere per le mani un grande attore fa di tutto per esaltarlo, seguendo ogni suo piccolo movimento e facendoci ammirare anche l’emozione più impercettibile sul volto di Will Smith.

Zona d’ombra, nel complesso, può contare anche in un ottimo cast e su una bella colonna sonora di James Newton Howard, oltre che sulla triste ma efficace fotografia di Salvatore Totino; la storia riesce a rivolgersi non solo agli appassionati di sport, ma anche a chi di sport, di football non conosce nulla; il film mette a nudo una vicenda americana molto dolorosa, quale il volto più buio e oscuro del sogno americano.

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