Warm Bodies: dal vampiro allo zombie, evoluzione della specie

Solo un paio di mesi fa si concludeva, nel bene o nel male, la saga di Twilight e già le case di produzione erano alla ricerca di ipotetici eredi. In attesa di vedere nei prossimi mesi gli altri candidati a prendere questo allettante (per gli incassi) posto nel cuore dei fans, arriva in sala il prossimo 7 Febbraio il primo candidato: Warm Bodies.

Trama

Un virus ha diviso il mondo in due fazioni: da una parte la minoranza degli umani, dall’altra la maggioranza degli zombie.

Nella prima fazione vi è un esercito capitanato da Grigio (John Malkovich; Red, Burn After Reading), padre di Julie (Teresa Palmer; L’apprendista stregone, Sono il numero quattro), bionda ragazza che pare aver colpito il cuore – freddo e morto prima, caldo e forte poi – dello zombie R (Nicholas Hoult; X-men: l’inizio, A single man). Tutto ciò, naturalmente, scatenerà una serie di eventi irreversibili…

Trailer del film:

Dal ’68 al 2013

È passato tanto tempo dal film cult che fece da apripista ufficiale (anche se il primo film di zombie risale in realtà agli anni trenta) a questo sottogenere dell’horror, ed era naturalmente La notte dei morti viventi di George Romero. Eravamo nel 1968.

Da quell’anno ad oggi il genere si è pian piano evoluto, non tanto come quello del vampiro, ma non ha fatto tardi ad evolversi sino a questo 2013, in cui approda in sala il film tratto dal libro omonimo di Isaac Marion, dal regista di “50/50” Jonathan Levine.

Evoluzione o involuzione?

È una domanda necessaria. Come è inevitabile anche il paragone all’appena conclusa saga di Twilight, che ha in comune con quest’opera non solo i produttori, sbandierati nei vari trailer e locandine, ma anche alcune prospettive evolutive dei rispettivi protagonisti, vampiro nel primo caso, zombie nel secondo.

Poi però entrano in gioco tante variabili tra le due storie che le portano quindi su due strade parallele ma che non si sfiorano più (o quasi): malgrado la somiglianza (in alcuni momenti caratteriale, in altri fisica) di Teresa Palmer con Kristen Stewart, troviamo qui un forte elemento demarcatore tra le due storie che sta nella forte componente comica e, spesso, autocritica della vicenda:

Se in Twilight tutto era preso un po’ troppo sul serio, tutti diventava fin troppo melenso e noioso e le battute gettate qua e là più che far sorridere facevano piangere (solo le fans più sfegatate riuscivano a resistere!) qui il regista ha messo in pratica uno scudo autodifensivo per tutti quei tradizionalisti che hanno storto il naso all’idea di veder distrutta un’altra icona dell’horror, quale è lo zombie.

Decide così continuamente di ammiccare, con citazionismi espliciti o meno, al cinema da cui proviene cercando di rispettarlo malgrado sia al centro della rivoluzione che porta avanti. Ci riesce?

Equilibrio…o quasi!

Non del tutto. Forse tra l’idea del romanzo e la trasposizione cinematografica c’è la voglia di restare fedeli alla storia quanto quella di non ripetere gli errori della saga vampiresca e il risultato non è dei migliori perché il film non riesce ad avere un chiaro equilibrio tra i tanti generi che tocca, dal comico all’horror/splatter, dal romanticismo da “l’amore vince tutto” al dramma del diverso allontanato dal mondo.

E se c’è anche chi vede nella figura di questo zombie pieno di sentimenti l’emblema della nuova generazione piena di social network e gadget tecnologici che non gli permettono più di parlare, confrontarsi, vivere col e nel mondo… e se c’è ancora chi trova che sia un affronto l’evidente accostamento tra R (Romeo?) e Julie (Giulietta?) in una esplicita scena di lei affacciata ad un balcone… Warm Bodies rimane un film superiore alla saga che, ahimé, lo precede malgrado faccio sorridere (o piangere) in alcune scene chiave e di certo non verrà condiviso da tradizionalista e amanti del cinema di genere a cui fa riferimento.

Sia chiaro, quindi, che il target mirato per questa pellicola rimane più o meno sempre quello della Twilight Saga. Di lì non ci si sposta. D’altronde, ammettiamolo, uno dei motivi della trasposizione di quest’opera è quella di cercare un erede per portare orde di giovani fans al cinema. E probabilmente questo accadrà, basta notare le lunghe file di ragazzine in attesa del protagonista Nicholas Hoult alla conferenza stampa del film. Perlomeno, stavolta, la resa visiva e di scrittura è più gradevole e composita.

I primi 4 minuti del film in esclusiva:

Alcune clip estratte dal film:

Featurette dal film

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