The Search: fuga e ricerca del formale

Dopo i 5 premi Oscar per il film in uscita nel 2011 che più ha incuriosito i cinefili di tutto il mondo The Artist, Michel Hazanavicius torna in sala con il suo primo film drammatico presentato in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di Cannes, con protagonista sua moglie, già presente in precedenti sue opere, Berenice Bejo: dal 5 Marzo è nelle sale italiane The Search.

the search film

Trama

Ci troviamo in Cecenia, nel 1999, durante la seconda guerra. Carole (Berenice Bejo; The Artist, Il paradiso degli orchi), una funzionaria dell’organizzazione europea per i diritti umani si trova lì per far aprire gli occhi sugli accadimenti che si stanno svolgendo fino a quando non incontra Hadji, un bambino di nove anni che, dopo aver assistito all’uccisione dei genitori, fugge con il fratellino neonato. Intanto un giovane russo viene reclutato ed entra in guerra, assistendo agli orrori che si succedono in prima persona.

Trailer ‘The Search’:

Passo doppio

Dopo l’ottimo successo di pubblico, critica e riconoscimenti di The Artist, Hazanavicius ha deciso di prendersi del tempo per lavorare ad un progetto cui teneva da tempo e, visto l’approdo alla notte degli Oscar 2012, la sua credibilità e la sicurezza finanziare non sono stati dopotutto un problema per portare questo ambizioso progetto dalla carta al grande schermo.

The Search ripropone il concetto di ‘memoria collettiva’ al cinema come in passato è stato fatto da film come Schindler’s List di Spielberg, e si propone subito come un prodotto a metà tra la rievocazione di un evento poco ricordato come la terribile guerra in Cecenia del 1999, ed il trasporto emotivo epico ponendo al centro personaggi centrali come i bambini, un soldato ‘svezzato’ alla violenza e alla brutalità della guerra ed una donna, quasi un’eroina, che affronta l’inferno ponendosi come occhio critico e prospettiva dello spettatore, interpretata dalla musa ispiratrice del regista: sua moglie Berenice Bejo.

the search berenice bejo

Lo stile di regia è quello, coerente al titolo, di una continua ‘ricerca’ a specchio, non solo dei personaggi all’interno della storia ma anche del regista stesso che, con fare documentaristico, costruisce un racconto a tratti didascalico, spesso prevedibile fino all’eccesso nella linearità del racconto non storico ma personale di personaggi che rimangono dentro durante le oltre due ore e trenta che non stancano poiché le tre linee di racconto, prima parallele poi ritrovate fanno in modo di far riflettere costantemente lo spettatore sull’evento storico ma soprattutto sulla conseguenza umana che un evento del genere può avere sul popolo, colpendo la sua parte emotiva più che la memoria storica in se che declamava nel prologo. Facile dunque capire perché i protagonisti scelti sono appunto un giovane uomo, una donna ed un bambino.

Hazanavicius compie un impresa importante, formalmente alta, ricca di sfumature come di incongruenze nella costruzione ed imprecisione nell’intento generico ma cui va dato merito seppure non rimarrà nella memoria se non come un ottima prova all’interno del genere del melò bellico.

The Search Hazanavicius

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