The Possession: il nuovo horror di Sam Raimi

La locandina del film

 

di Igor Riccelli

 

Il nuovo horror prodotto da Sam Raimi, dal 25 ottobre nelle sale italiane. Una famiglia separata in cui il padre (Jeffrey Dean Morgan) cerca di ricucire i rapporti con le due figlie Em e Hannah, una moglie (Stephanie – Kyra Sedgwick) inconsapevole di quello che le succede intorno e una scatola maledetta, al cui interno si cela un misterioso demone ebraico di nome Dibbuk, che sconvolgerà l’esistenza della figlia minore e dell’intero nucleo familiare. 

Non vedevo un film così brutto da anni. Presentato in pompa magna dalla produzione del celebre Sam Raimi – maestro dell’horror che diresse, tra gli altri, La casa e L’armata delle tenebre – questa pellicola low budget si rivela una delusione sotto ogni punto di vista. Il ritmo è estremamente lento (sbadigliare durante un horror non è mai un segno positivo), la trama vista e rivista (una bambina a cui nessuno crede, posseduta da un malefico demone che non vuole rivelare il suo nome – vi ricorda qualcosa?) non regala nulla di nuovo al panorama del genere horror, oltre a essere totalmente non credibile. Ne va da sè che il regista Ole Bornedal non riesca a creare alcun pathos nè sentimento di empatia nello spettatore.

Tralasciando l’evidente plagio da Il miglio verde, nella scena in cui la bambina Em ingoia un sacco di ‘insetti demoniaci’ (falene per i comuni mortali), i buchi nella sceneggiatura sono evidenti, la prova degli attori – a parte l’interpretazione di Jeffrey Dean Morgan – risulta ridicola, a tal punto da creare una fastidiosa comicità involontaria – tutti i critici (compreso me) ridevano già dalla metà del film – che mal si addice al panorama dell’horror. Tra la mamma che chiede a Em, in preda a convulsioni e spasmi, se “va tutto bene” e al piccolo demone che urla durante una lastra, il maggior ‘divertimento’ è suscitato dal ruolo del nuovo compagno della madre – dentista – che, dopo aver cercato di far mettere l’apparecchio a tutti i personaggi del film, viene colpito dal demone e corre via improvvisamente senza denti, facendo perdere le sue tracce – non ne sapremo più nulla.

La bambina Em, con gli stivali da pesca, in una scena del film.

Altre due chicche meritano di essere ricordate: il padre delle bambine che corre nell’ospedale in cui avverrà l’esorcismo – incredibilmente vuoto, niente medici, pazienti o infermieri – e, data la scarsa visibilità, utilizza l’applicazione Torcia dell’iPhone per vedere qualcosa nell’oscurità e battute del tipo “Odio gli ospedali, la gente ci muore“. Giusto per farvi capire il livello.

In conclusione, una pellicola da non vedere neanche in homevideo. Dispiace, perché le aspettative create dalla campagna pubblicitaria e la presenza di Sam Raimi come produttore promettevano ben altri risultati… Comunque, non cascateci. Non pagate il biglietto per nessun motivo!

 

Un male già visto, prodotto da Sam Raimi

di Luca Arcidiacono

TRAMA

Ovviamente ispirato ad una storia vera, la storia narra di Clyde (Jeffrey Dean Morgan; Watchmen, Le paludi della morte) che, dopo aver divorziato dalla moglie Stephanie (Kyra Sedgwick; Gamer, 40 carati), si concentra soprattutto sul lavoro e la nuova casa che sulle due figlie, Em (Natasha Calis; Daydream Nation, Un Natale a sorpresa) e Hannah (Madison Davenport; Papà per due, La forza del perdono). A seguito dell’acquisto di una scatola di legno per la piccola Em, quest’ultima inizierà a cambiare caratterialmente e a comportarsi in modo sempre più bizzarro. Sarà a loro che il padre inizierà ad indagare ed a scoprire un’orribile verità.

POSSESSIONE E ESORCISMO

La prima cosa che si nota sin dal trailer del film uscito diversi mesi fa, è l’argomento di questo nuovo horror: una bambina (ricorda forse vagamente l’esorcista?) viene posseduta e in seguito verrà sottoposta ad un esorcismo. Nulla di nuovo, soprattutto viste le uscite degli ultimi anni che si concentrano quasi soltanto su questo. Poi si guarda la produzione e la distribuzione. Il film è prodotto e presentato da Sam Raimi, regista di cult come La casa e La casa 2 ma anche The gift – Il dono o L’armata delle tenebre e produttore di horror come Boogeyman l’uomo nero o The grudge o Drag me to hell. Poi si guardano le case di distribuzione: la Ghost House dello stesso Raimi e la Lionsgate che ha portato avanti film come la saga di Saw l’enigmista o Hostel. E la speranza si riaccende nello spettatore.

La protagonista in uno dei suoi 'momenti di possessione'.

INIZIA IL FILM

Il film inizia e ti dice subito che le vicende riportate nel film sono tratte da una storia realmente accaduta. E non puoi non sorridere ripensando a quante volte hai letto queste parole sullo schermo solo negli ultimi quattro anni. Poi però la storia inizia e la drammaticità si interseca in scena di tensione pura, il montaggio volutamente lento la regia pulita e sicuramente più elaborata e raffinata dell’ultimo L’altra faccia del diavolo o simili, l’ottima fotografia e colonna sonora mantengono lo spettatore in uno stato di attesa e sospensione continua.

GLI ATTORI

Sorpresa del film è di certo la piccola Natasha Calis, che interpreta la figlia Em, protagonista e vittima della vicenda. Un ruolo non semplice che interpreta positivamente creando pathos e tensione. Un po’ meno appeal hanno invece i due genitori, interpretati da Jeffrey Dean Morgan e Kyra Sedgwick che, malgrado possono essere compresi dai vari genitori in sala (ecco l’aspetto più cupo del film) che cercano di inserirsi nei panni e nelle terribili situazioni in cui si trovano loro, non riescono a raggiungere del tutto quell’emotività che varie scene avrebbero richiesto.

Il film risulta sicuramente migliore rispetto a molti altri degli ultimi anni e riesce ad emergere grazie a molti pregi tecnici e artistici. Eppure, per chi cerca l’horror splatter da sabato sera con amici o con la ragazza, rimarrà deluso. Chi cerca un horror sofisticato malgrado l’argomento da “già visto”, e per i fan di Sam Raimi, ha scelto bene.

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