Esce il 31 gennaio “The impossible” tratto da una storia vera, film di sicuro impatto destinato a commuovere e a impressionare. Leggete la nostra opinione!
Quando il paradiso si trasforma in inferno
26 dicembre 2004: Thailandia. Centinaia di famiglie di varie nazionalità stanno godendosi le vacanze natalizie in uno dei luoghi più belli e al tempo stesso più turistici del globo. Il loro incanto viene drammaticamente interrotto dalla tragedia del terremoto e dello tsunami che in pochi minuti distrugge e travolge ogni cosa comprese le vite di abitanti e turisti. Il film “The impossible” parla della storia vera di una famiglia che passa dal paradiso all’inferno.
Una storia di grosso impatto emotivo
Inizia come un incantevole sogno, tra paesaggi tropicali e resort di grande lusso, il film che parla della drammatica odissea di una famiglia di cinque persone ( padre, madre e tre figli bambini). L’onda anomala violenta e improvvisa rompe l’equilibrio. Senza effetti speciali la pellicola riesce a rendere i concitati momenti dello tsunami e della distruzione che in pochi secondi porta con sè. Il regista si avvale dell’ausilio della camera a mano, delle macro che prima e dopo del disastro focalizzano sulla natura circostante.
Un thriller catartico
La maggior parte della pellicola ruota intorna al dramma di una famiglia che viene divisa dal terremoto: da una parte la madre, seriamente infortunata e il figlio maggiore, dall’altra il padre e i figli più piccoli. Lo spettatore si immedesima in maniera totalizzante, prende parte ai patemi d’animo dei protagonisti, soffre con loro e alla fine quando il miracolo avviene raggiunge la catarsi finale.
La vicenda di per sè è molto semplice , basata su pochi elementi e, trattandosi di una produzione europea, spagnola per l’esattezza, malgrado la presenza di interpreti di lingua inglese, la pellicola è stata girata senza troppi costi. Il pathos è dato essenzialmente dalla valida interpretazione di Naomi Watts che appare sulle scene per gran parte della vicenda imbruttita e sfigurata dalle ferite nonchè da Ewan Mc Gregor, il protagonista maschile che risulta essere meno efficace e più fragile psicologicamente .
Molto bravo il giovanissimo attore Tom Holland appena adolescente nel ruolo del primogenito della sfortunata famiglia di turisti. Senza retorica o pietismi il ragazzo incarna alla perfezione la sua parte di ragazzino dapprima viziato e dall’aria di sufficienza per poi maturare e affrontare problemi più grandi della sua età.
Appare in un piccolo grande ruolo Geraldine Chaplin che insegna in poche parole ad amare i misteri della natura e dell’universo malgrado tutto.
Non un capolavoro , ma appassionante. Astenersi persone particolarmente emotive e soprattutto lasciare i bambini a casa, il film non è del tutto adatto a loro.