Da due giorni è uscito nelle sale italiane il nuovo film d’animazione, inevitabilmente anche in 3D, Ribelle – The brave per la regia di Mark Andrews e Brenda Chapman che porta sul grande schermo la prima favola classica e canonica firmata dalla Pixar.
Trama
Merida (Kelly MacDonald; Harry Potter e i doni della morte – Parte 2, Nanny McPhee – Tata Matilda) è una giovanissima principessa scozzese, figlia di Re Fergus (Billy Connelly; Garfield 2, I fantastici viaggi di Gulliver) e della giusta ma severa regina Elinor (Emma Thompson; Tata Matilda e il grande botto, Men in Black 3).
Merida ama il tiro con l’arco e soprattutto la sua libertà. Quando la madre organizza dei giochi per trovare il futuro marito della figlia quest’ultima, per ribellarsi, scatenerà una serie di eventi a catena che porteranno ad una grave maledizione lanciata da una strega (Julie Walters; Mamma mia!, Harry Potter saga) sul paese che solo lei potrà risolvere, cercando di salvare la sua famiglia, tutto il regno e poter finalmente crescere.
Favole Pixar
Se c’è una cosa che ha di certo colpito negli ultimi film della Disney/Pixar è il prologo: basti pensare a quello di Wall-e (2007) della durata di quasi trenta minuti o quello compresso, muto ed emotivo di Up (2009) passando a quello dell’ultimo Toy Story 3 – La grande fuga (2010) o quello più classico di Alla ricerca di Nemo (2003) o del primo Cars – Motori ruggenti (2006).
In questa nuova perla dell’animazione, non si può non ammettere, il prologo è dei più classici e brevi, eppure in esso è condensata tutta l’essenza del film, dai personaggi alle sottotrame sino alla risoluzione finale della storia. È tutto lì. Fino alla comparsa improvvisa del titolo e l’inizio della storia.
Una folta chioma rossa
La prima cosa che rimane impressa nella mente e nel cuore degli spettatori durante e dopo la proiezione del film è di certo la folta chioma rossa e riccia della protagonista che, in sé, esprime già con naturalezza l’essenza del suo carattere estroverso, ribelle, voglioso di libertà e speranza per il futuro. Ed è di certo fonte di un limite che la Pixar sembra non avere: superare di film in film l’aspetto visivo della storia.
I personaggi ormai sembrano recitare davvero (e senza il sostegno di alcuna motion capture), esprimendo emozioni e sentimenti attraverso lo sguardo e le espressioni del volto come mai succedeva in passato. Questo aspetto visivo e strutturale dell’immagine va, però, ovviamente a scapito di una trama che, seppure estremamente coinvolgente e dalla risata grossolana, sa spesso di già visto e sembra richiamare qua e là altri prodotti del genere.
Trailer del film:
Di certo non siamo di fronte all’originalità della trilogia di Toy Story o dei già menzionati Up e Wall-e, ma la Pixar va ancora una volta lodata per il risultato che anche questa volta è riuscito ad ottenere nel caratterizzare i personaggi, le scenografie, le musiche (in italiano cantate dalla rossa Noemi), la fotografia.
Ribelle – The brave è un film adatto sia ai bambini e ragazzini che agli adulti che li accompagneranno. Vederlo in 3D o in 2D poco importa, la storia intrattiene piacevolmente dall’inizio alla fine e cattura lo spettatore che si affezionerà sin da subito alla giovane Merida, con una chioma rossa e ribelle che difficilmente si potrà dimenticare.
E a proposito di Noemi ecco una sua intervista durante il backstage
Alcune clip estratte dal film:
Le interviste ai protagonisti
Il regista Mark Andrews, i produttori John Lasseter e Katherine Serafian e i doppiatori originali raccontano il loro viaggio in Scozia
I protagonisti e la storia raccontati dalla produttrice Katherine Sarafian, dal regista Mark Andrews e dai voice talent della versione originale
La luna
E, per concludere, due clip da La luna, il cortometraggio del nostro Enrico Casarosa, che apre la proiezione del film