Questi sono i 40: classica commedia alla Apatow, senza nuovi spunti

Uscirà nei cinema italiani giovedì 4 luglio, la nuova commedia dell’affermato regista Judd Apatow, Questi sono i 40.

Questi sono i 40: la trama

Pete e Debbie sono arrivati ai temuti 40 anni e analizzando la loro vita, trovano molte cose che non vanno e decidono quindi di iniziare un nuovo percorso di vita, cercando di portare una nuova armonia nella loro relazione di coppia e nella relazione con le due figlie. Riusciranno a questa nuova realtà senza uccidersi prima?

Judd Apatow

Salito alla ribalta nel 2005 con l’incredibile successo di 40 anni vergine, Judd Apatow si è imposto come una nuova realtà della commedia dissacrante americana.
Con il passare del tempo il marchio di Apatow era richiesto in tantissime pellicole e tra un film e l’altro, scriveva anche sceneggiature per altri film.

Importante per la sua carriera è stata la stretta collaborazione con Steve Carrell e Seth Rogen, in quali i tre, quando lavoravano insieme, riuscivano a sfornare delle commedie di forte vortice narrativo, invenzione e divertimento assicurato.

40 anni

Come ha già dimostrato Todd Philips, con la sua saga de Una notte da leoni, la commedia americana oggi si concentra di più sulla disavventura di uomini maturi, in quanto prima il target di film ‘catastrofici’ di eventi e serate da sballo, erano esclusiva di teen comedy, dove i protagonisti erano semplici ragazzi, ma abbiamo potuto vedere come sia molto più  funzionale e coinvolgente l’adulto che cerca di scappare dalla noia della vita quotidiana nel cercare un piacere nell’eccesso.

Come per l’opera prima, 40 anni vergine, Apatow ritorna a narrare cambiamenti, amori e litigi all’interno di una coppia ormai matura, arrivata alla soglia dei 40 anni, con i problemi degli amici, della famiglia, della casa, dei rispettivi lavori e delle figlie, che crescono troppo in fretta, tra una puntata di Lost e l’altra.

La commedia, ha un grandissimo difetto, che l’accompagna per tutta la narrazione: la durata.
Hollywood sembra non essere più soddisfatta della classica pellicola da 90 minuti, ed ecco che Questi sono i 40 dura ben 120 minuti, decisamente troppi per un film del genere, che risulta, già dalle prime scene, un film privo di qualche inventiva narrativa e comica.

Il film riesce a prendere una sua forma e a narrare finalmente la storia, solo dopo i 40 minuti e alla fine delle due ore, sembra di essere rimasti seduti almeno per il doppio del tempo.
Non manca comunque una dimensione comica, fatta di situazioni divertenti, alcune per narrazione e particolarità dei personaggi, altre facendo uso di persone (simpatici i camei di Billie Joe Armstrong, cantante dei Green Day, e di Ryan Adams) o di prodotti televisivi in voga (il già citato Lost, o il Don Draper di Mad Men), ma si sente una pesantezza di scrittura, una mancanza di freschezza, per perdersi nella descrizione ossessiva e dettagliata di alcuni personaggi secondari, non così importanti per la finalità del racconto.

Questi sono i 40 si presenta come una commedia sufficiente, lontana dai tempi più freschi e originali di Apatow, che comunque fa sperare in qualcosa di buono per il prossimo futuro.

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