Chiunque veda quella videocassetta, dopo sette giorni muore. Chi riceve quella telefonata, muore. Ecco, su questo vecchio filone (tendenzialmente asiatico) che ha avuto tanta fortuna nei primi anni duemila getta le sue basi Friend request, nuovo teen horror estivo. Naturalmente adeguatosi ai nostri tempi, più tecnologici e più social, questa volta a morire sarà chi accetterà l’amicizia su Facebook di una ragazza molto strana. Per non dire inquietante.
Friend request – La morte ha il tuo profilo
Ci troviamo in un college e c’è una nuova arrivata tra i banchi a seguire le lezioni. Marina (Liesl Ahlers) è una ragazza molto chiusa e che fatica a relazionarsi con gli altri, quasi invisibile. Ma Laura (Alycia Debnam-Carey), quasi mossa da pena e compassione per l’indifferenza altrui, decide di avvicinarla e diventare sua amica. Mai scelta fu più scellerata. Marina gli chiederà subito dopo l’amicizia sul più famoso tra i social network. Qui il suo contatore di amici virtuali segna un triste zero, fino a quando questo numero lascia il posto ad un uno, grazie all’amicizia accettata da Laura. E si rivelerà una presenza asfissiante, quasi una stalker. Nessun attimo di pace, continui messaggi e richieste varie. Ma il peggio sta per arrivare. Laura non la invita alla sua festa di compleanno, mentendole a riguardo. Marina ci rimarrà molto male quando vedrà le foto dei festeggiamenti postate sul social e dove a mancare sarà solo lei. Poco dopo si saprà del suo suicidio. E da qui cominceranno i guai.
https://www.youtube.com/watch?v=j73J__JKz6U
Non accettate l’amiciza dagli sconosciuti
Friend request dà tanto di plot già visto e rivisto. Un vecchio cuscino con una nuova federa rimarrà sempre un vecchio cuscino. E qui il cambio federa sta nell’aver introdotto la novità del social come causa scatenante di morti a catena. Uno slasher movie dove pian piano viene fatto fuori gran parte del cast, composto da giovani attori semi sconosciuti. La classica soluzione dell’horror low budget che punta a plusvalenze al botteghino così più facili da raggiungere.
Curioso come spesso capiti in questo tipo di film che dei semplici ragazzi, senza competenze investigative particolari, si rivelino sempre più ferrati rispetto alla polizia, ridotta quasi ad un ruolo marginale. Quasi delle comparse costrette a stare lì per dare un briciolo di verosimiglianza alla realtà. Ma che non si sa perché non riescano mai a fiutare la giusta pista da seguire. Cosa che invece riesce sempre bene ai nostri giovani e improvvisati detective.
Non mancherà qualche salto dalla poltrona. Piccola nota di merito per Friend Request sta nell’aver (ma non sempre) evitato i classicissimi momenti da paura. Quelli in cui ti aspetti che alla chiusura di un armadietto del bagno, dietro sbuchi la presenza di turno. Alla regia troviamo Simon Veroheven, regista tedesco noto, soprattutto in patria, per “Men in the city” e relativo seguito.
Come per il cinepanettone natalizio, così in Estate è il turno degli horror. Certo, ci sono tantissimi titoli di grande qualità non ancora distribuiti in Italia e la domanda sorge spontanea sul perché scegliere certi titoli a discapito di altri. Nelle sale dall’otto di Giugno.