Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Massimiliano Camaiti

Oggi parliamo di Massimiliano Camaiti, classe 1977, che è stato assistente di grandi registi, è autore di tre cortometraggi vincitori di molti premi e ha nel cassetto un film per il cinema. Leggi nel mio articolo tutti i dettagli.

Nonostante la sua giovane età, Massimiliano ha già una lunga esperienza come regista: è stato assistente di alcuni registi italiani quali Carlo Verdone, Silvio Soldini e Andrea Barzini. I suoi tre cortometraggi hanno vinto molti premi tra i quali il già citato premio della passata edizione del Lenola Film Festival.

Il regista Massimiliano Camaiti

Il regista Massimiliano Camaiti

L’ape e il vento, il suo ultimo cortometraggio, è stato girato all’interno del progetto PerFiducia di Intesa Sanpaolo e vanta la presenza di attori del calibro di Elio Germano e Philippe Leroy, ma anche una menzione speciale ai Nastri d’argento 2010 e il premio della giuria ai Globi d’oro della stampa estera. Attualmente sta scrivendo il suo primo film per il cinema.

L’ape e il vento

Il cortometraggio racconta l’incontro di un giovane ingegnere (Elio Germano), alla ricerca di siti dove piantare pale eoliche, con un vecchio contadino della zona (Philippe Leroy) cui chiede aiuto dopo essere uscito fuori strada con l’auto. E’ un film sull’incrocio di due vite, che pian piano si aprono l’uno con l’altro e scoprono di avere qualcosa in comune.

Ed ora le mie domande al regista.

Come nasce l’idea de “L’ape e il vento”?

A differenza dei miei due precedenti cortometraggi, il soggetto de L’ape e il vento è qualcosa che ho ereditato. Il corto, infatti, appartiene ad un progetto più ampio di comunicazione voluto da Banca Intesa incentrato intorno al concetto di Fiducia. Tre grandi registi (Olmi, Salvatores e Sorrentino) hanno scelto ognuno un giovane esordiente (Salvatores nel mio caso) che potesse raccontare una storia che parlasse, appunto, di Fiducia. Le storie erano state precedentemente scelte attraverso un concorso fra giovani sceneggiatori. Il mio soggetto è stato scritto da Filippo Bologna con cui poi ho lavorato alla sceneggiatura.

Massimiliano Camaiti tra Elio Germano e Philippe Leroy

Massimiliano Camaiti tra Elio Germano e Philippe Leroy

Quali sono state le difficoltà che hai avuto durante la lavorazione?

Non so se si possa parlare di difficoltà, ma quello che è stato diverso dagli altri miei corti, totalmente indipendenti, è stato gestire una macchina molto più grande. Maggiori responsabilità che tutti vorrebbero avere, ma che comunque andavano affrontate per la prima volta: dagli attori, alla troupe e, perchè no, anche alla sola presenza di una committenza da non deludere. Committenza che bisogna dire ci ha lasciato totalmente liberi di esprimerci.

Elio Germano e Massimiliano Camaiti

Elio Germano e Massimiliano Camaiti

Come è stato lavorare con due attori del calibro di Elio Germano e Philippe Leroy?

E’ stata un’esperienza importante e spero non unica. La domanda ricorre spesso e l’interlocutore si aspetta problemi o civetterie da star. In realtà la risposta è più che banale: dirigere grandi attori è sempre più facile che dirigere attori non bravi. Sono molte le cose che Elio e Philippe hanno portato nella costruzione del corto e dei loro personaggi e che mi hanno insegnato durante la lavorazione.

Quali sono i riconoscimenti più importanti avuti dai tuoi corti?

Con il primo (Armando) sicuramente la candidatura al David di Donatello nel 2007, con L’amore non esiste citerei la vittoria al Short Film Festival of Los Angeles e la Menzione speciale al San Francisco Short Film Festival e con il terzo ed ultimo (L’ape e il vento) le due menzioni ai Nastri d’argento (Sceneggiatura e Fotografia) e il Globo D’oro della stampa estera.

Philippe Leroy e Massimiliano Camaiti

Philippe Leroy e Massimiliano Camaiti

In attesa di vedere al cinema il suo primo lungometraggio, auguro a Massimiliano, a nome di tutta la redazione di cinemio, un grande in bocca al lupo per i suoi lavori futuri e invito i lettori a leggere gli altri articoli sui registi emergenti.

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