Una doppia recensione per raccontare la storia di un segreto, tre donne.. quando la solidarietà femminile può tutto!
Ebbene sì: le donne sono davvero imprevedibili.. e, soprattutto, sanno essere Amiche da morire!
di Chiara Ricci
La trama
In una splendida isola del Sud Italia si incontrano e si scontrano le storie e le vite di tre donne tra loro completamente diverse sino a portare lo scompiglio nel piccolo centro dove tutti vedono e nessuno sa mai niente. C’è Gilda (Claudia Gerini) una bella e procace escort di passaggio nell’isola; c’è Crocetta (Sabrina Impacciatore) goffa e demodée di cui si dice porti sfortuna (e non solo!) e da cui, per questo motivo, tutti gli uomini si tengono a debita distanza; e, infine, c’è Olivia (Cristiana Capotondi) la “principessa”, la bella che cade sempre dalle nuvole, moglie perfetta di un uomo bellissimo, tanto da far invidia a tutte le ragazze del paese.
Eppure queste tre donne nascondono un misterioso segreto: che fine ha fatto il bel Nino? E a rendere le faccenda ancor più complicata c’è l’arrivo sull’isola di un commissario di polizia (Vinicio Marchioni, che molti ricorderanno per la sua interpretazione del “Freddo” nella serie televisiva “Romanzo criminale”) abbastanza misogino (non ha molta simpatia per le donne) che non renderà vita semplice alle tre donne.. e chissà che non riesca a cambiare idea..
Il trailer
Il 7 marzo, alla vigilia della festa della Donna, uscirà nelle sale italiane l’opera prima della giovanissima e talentuosa Giorgia Farina con un cast prevalentemente al femminile. E mai più cast (di donne) fu più azzeccato: Gerini, Impacciatore, Capotondi. Qui si possono trovare mescolando nomi e fattori: simpatia, talento, bellezza e tanta tanta comicità. Le protagoniste, infatti, riescono a rendere questo film dalle lievi tinte noir (che fa anche una breve incursione nel western per musica e immagini) assolutamente divertente e spassoso grazie anche a una sceneggiatura che non perde un colpo, che riempie ogni spazio..e poi, quando non ci sono le parole c’è la bellissima terra del Sud a riempirci lo sguardo.
Le tre donne del cast – un particolare plauso va alla Impacciatore e alla Capotondi..divertenti e bravissime con il loro accento siculo – riescono a portare la trama e le situazioni del film molto sopra le righe: basti pensare alla Capotondi in un misto di Monica Vitti, Barbara Stanwyck e Joan Crawford all’italiana..sempre con un pistola in mano! Eppure, nonostante questo, il film è divertentissimo, una sorta di black comedy che , però, lancia uno sguardo non tanto velato alla nostra classica e tanto amata “commedia all’italiana”.
E come dimenticare il ruolo e la bravura di Marina Confalone alias Donna Rosalia? In molti la ricorderanno nel celeberrimo film del Maestro Mario Monicelli “Parenti serpenti” dove interpretava Lina, donna tradita dal marito con la cognata e sempre con un malanno.. a distanza di qualche tempo questo ruolo, anche se totalmente diverso, conferma (come se ce ne fosse bisogno!) la grandezza, la bravura e il calibro di questa caratterista sempre perfetta, misurata mai esagerata..e con un accento siciliano perfetto!
Che il nostro Cinema possa creare altre commedie di questo stampo: pulite, leggere e con tanti sorrisi da regalare. Se questo è solo l’inizio della regista Giorgia Farina.. noi aspettiamo che racconti un secondo segreto di queste sue tre donne.
Amiche da morire: Humour nero tutto al femminile
Appena un giorno prima della Festa della Donna, il sette Marzo per la precisione, arriva in sala un film tutto al femminile, con una esordiente regista, giovane e talentuosa e tre protagoniste tanto brave quanto belle e un segreto che le farà diventare grandi amiche: arriva in circa 250 copie “Amiche da morire”.
La storia è ambientata in un isoletta siciliana dove vivono tre donne agli antipodi l’una dall’altra: c’è Gilda (Claudia Gerini; Una famiglia perfetta, Il comandante e la cicogna), un’escort che gira l’Italia e che sta a contatto con ogni tipo di uomo tanto da aver dimenticato il rapporto d’amicizia che può esistere con un’altra donna; Olivia (Cristiana Capotondi; La kriptonite nella borsa, Il peggior natale della mia vita), ingenua e sognatrice giovane sposa sempre indaffarata con le faccende di casa e ad amare il suo uomo; Crocetta (Sabrina Impacciatore; Una donna per la vita, Pauline Detective) è una donna che ha già superato i trenta eppure vive ancora in famiglia e nella speranza di trovare un giorno un uomo che la porti via da lì e soprattutto cancelli l’infamia gettata su di lei di avere il malocchio. Queste tre donne si troveranno a dover convivere quando, per errore, si troveranno un morto davanti agli occhi ed un bottino da condividere.
Tutto in rosa
La giovanissima e pluripremiata regista Giorgia Farini, ormai conosciuta in festival quali quelli di Toronto e Venezia grazie ai suoi cortometraggi, è finalmente riuscita a trovare in Andrea Leone e Rai Cinema rispettivamente il produttore e la distribuzione che le ha permesso di esprimersi in un lungometraggio: eppure il risultato rimane incerto e da approfondire. Se da una parte abbiamo la bravura delle tre attrici protagoniste, oltre del comprimario maschile interpretato da un divertente Vinicio Marchioni (Venuto al mondo, Scialla!), e di dialoghi sempre brillanti ed intelligenti, dall’altra abbiamo una sceneggiatura indecisa che porta dentro aspetti delle black comedy inglese, delle sit-com americane: il genere spazia dalla commedia slapstick più tipicamente italiana ad omaggi al western, con momenti che spostano il genere sul noir, il grottesco.
Mix di generi e forme
Oltre a questo è impossibile catalogare del tutto una trama che è ambientata in un’isoletta siciliana imprecisata (anche se il film è stato girato in Puglia) assolutamente surreale e stereotipata e che non può rendere davvero realistica una storia che, però, sembra anche volerlo essere. Detto ciò, è indubbia la bravura di questa giovane regista che sa dove posizionare la macchina da presa, forte anche di un Montaggio (quello di Marco Spoletini) che sin dai titoli di testa crea un ritmo invadente e brillante.
Il percorso preso da queste tre sconosciute, nel tentativo di accaparrarsi del denaro sporco di una loro involontaria (ma neanche tanto) vittima, le porterà ad un’evoluzione rispetto alla vita cristallizzata che avevano fino a poco prima di conoscersi. Ciò le porterà necessariamente ad allontanarsi da un luogo chiuso e circoscritto quale l’isoletta in cui vivono e cercare altrove l’appagamento e i bisogni che fino a quel momento non pensavano di volere ma di cui ora necessitano per continuare a vivere.