Cinemio eventi: La stanza rossa di Luca Arcidiacono

Sarà presentato il prossimo 2 giugno 2018 all’Etna Comics 2018 alla presenza del regista Luca Arcidiacono il cortometraggio La stanza rossa di cui siamo orgogliosi di parlare in anteprima. Nell’articolo i dettagli e la recensione di Maria Privitera.

La Stanza Rossa è un cortometraggio del 2017 diretto da Luca Arcidiacono, prodotto dalla Jaws Production e distribuito dalla Premiere Film, con protagonista Mauro Racanati (Noi Siamo Francesco, Come un gatto in tangenziale), Christian Roberto, Giulia Rinallo, Daniele Ferrari e Rosemary Calderone.

La stanza rossa

La stanza rossa – la locandina

La stanza rossa

di Maria Privitera

La stanza rossa, best thriller ai Los Angeles Film Awards 2017, è un cortometraggio oculatamente messo in scena dalla recente casa di produzione Jaws Production sotto l’attenta direzione del regista siciliano Luca Arcidiacono (tra l’altro autore decennale di cinemio.it n.d.r.) che ha saputo combinare bene l’uso della forza delle sue idee con tutte le tecniche a cui si presta la cinematografia mescolando insieme intelligenza e competenza, ma anche cautela e libertà, all’interno di un cast nascente ma di vera eccezione.

La stanza rossa

JAWS production produce La stanza rossa

Tanto più si restringe il tempo di visione per lo spettatore quanto più si allarga la bravura del regista che, nella visione di dieci minuti, ha voluto e saputo centralizzare alcuni aspetti veri della vita all’interno di una pellicola che segue un percorso talmente accurato da suscitare immediata curiosità, osservazione, suspense, introspezione ma anche emozione. Già il titolo La stanza rossa evoca qualcosa di misterioso, qualcosa di intimo, qualcosa che può anche essere inquietante o perturbante.

È difatti un thriller, e tutta la scena cinematografica ha un punto focale ben preciso perché è diretta a farci riflettere, se pur in maniera forte, sull’esistenza di alcune realtà che ci circondano, che a volte non conosciamo o di cui ne sottovalutiamo le conoscenze, perché magari ci fanno paura o perché pensiamo che non ci riguardino ma di cui dobbiamo invece prendere consapevolezza.

Nel suo thriller Luca Arcidiacono attraverso i percorsi mentali e conflittuali del suo protagonista segue una via, forse la più estrema, per arrivare a trattare alcune tematiche sociali, quali il femminicidio e non solo, che rivelano il lato oscuro di una società malata, subdola e pericolosa che fa uso e abuso continuo di maschere. Quelle maschere che hanno sempre e comunque un perché e che si celano dietro quella parvenza di normalità implementata sull’immagine di ruoli sociali, professionali ma anche familiari che la vita ci pone; quel lato oscuro che non si vuole vedere, che non si fa vedere e che rende spesso quasi tutti al di sopra di ogni sospetto.

La stanza rossa

La stanza rossa Best Thriller ai Los Angeles Film Awards 2017

Un serial killer è difatti sempre un individuo insospettabile, quasi spesso un misogino, un voyeur, forse il più cruento tra gli stalker, ma di sicuro è un predatore silenzioso e molto pericoloso per le sue vittime che, solitamente ignare del proprio destino, una volta tratte in trappola, come dentro una stanza rossa, rimangono prive di alcuna difesa fisica figuriamoci di quella giuridica!

Luca ci invita a stare attenti, ci esorta a captare ogni segnale per difenderci dal lato oscuro e patologico di queste realtà.

La stanza rossa – il trailer

La mia attenzione alla stesura del soggetto e, di seguito, al lavoro fatto sulla sceneggiatura da parte di Gabriele di Grazia – dice il regista Luca Arcidiacono – si focalizzava su due aspetti fondamentali: da una parte il credere fortemente che ognuno di noi porta una maschera quando affronta il mondo e credo che ogni maschera abbia dietro uno specifico motivo di esistere legato a motivazioni soggettive e dunque personali che poi nel nostro caso toccano il genere thriller cadendo nella cronaca nera. Il secondo motivo che mi ha spinto è quello di sensibilizzare e di farlo attraverso il genere puro, divertendomi nel richiamare maestri della grammatica cinematografica e della messa in scena come Roman Polanski e Dario Argento.

Per maggiori informazioni visita la pagina facebook del cortometraggio.

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