Colour from the dark: riusciamo ancora a fare film horror in Italia?

Pellicola da non vedere prima di andare a dormire o se in uno stato particolarmente emotivo: gli incubi notturni sono assicurati, ma di cosa si tratta? Scoprilo nell’articolo qui sotto.

In che periodo è ambientato?

di Francesca Barile

Film indipendente del 2008 diretto da Ivan Zuccon, già autore di cortometraggi fin dal 1995, girato in lingua inglese e ispirato al racconto dello scrittore americano di genere horror H.P.Lovecraft “The colour out of Space” (1927), “Colour from the dark” è ambientato nella campagna ferrarese nell’estate del 1940 a pochi mesi dall’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale.

Protagonisti della storia Pietro, umile fattore, sua moglie Lucia e Alice, la giovane sorella di lei affetta da una patologia mentale.

Un’entità malvagia che proviene dalle tenebre risvegliata dal ventre della terra da Alice, rappresentato da uno strano lampo colorato (di qui il titolo del film, “Colore dall’oscurità”) divora tutto ciò che circonda ( la verdura assume forme grottesche mentre gli animali impazziscono) e ben presto i tre saranno assaliti da una forza demoniaca che proviene da un pozzo e che si impossessa di loro. A nulla sembrano valere gli sforzi di un giovane sacerdote intervenuto a benedire il pozzo maledetto.

Film horror o storico?

Nel connubio ambientazione storica-horror la meglio va a quest’ultimo.

Le scene truculente a base di sangue e facce sconvolte e dannate come nella migliore tradizione del cinema di genere non mancano.

Una nota di merito va alla fotografia senza dubbio ottima: i colori della campagna emiliana sono enfatizzati al meglio grazie anche alle riprese che privilegiano i piani lunghi per le scene in esterno, mentre la camera fa degli spostamenti repentini in molte scene in interno anche per alimentare il pathos nello spettatore.

Le angolazioni scelte da Zuccon guidano così il pubblico e lo spingono a osservare la vicenda secondo i punti di vista voluti dal regista.

Il trailer del film

La colonna sonora

La colonna sonora originale firmata da Marco Werba, che sottolinea i momenti d’impatto nella storia e il trucco e gli effetti speciali particolarmente efficaci contribuiscono a dare valore aggiunto alla pellicola, che per gli esperti del genere ricorda per tematiche e varie scene e motivi uno dei più recenti horror cult “L’esorcismo di Emily Rose”.

Valida interpretazione di Debbie Rochon, a suo agio nel genere tanto da essere definita dagli addetti ai lavori la “horror queen” nel ruolo della giovane Alice e dei comprimari Michael Segal e Marysia Kay (Pietro e Lucia).

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