Allacciate le cinture: se la vita è una sfida…

Esce oggi nei cinema di tutta Italia in circa 350 copie il nuovo film di Ferzan Ozpetek che, dopo il discutibile Magnifica presenza (2010) torna sul grande schermo con un cast di prim’ordine e variegato, temi leggeri accanto a temi più profondi e delicati in quello che sembra contenere la summa di tutto il suo cinema: arriva in sala Allacciate le cinture.

Allacciate le cinture

Questo è un film sulla vita e sugli imprevisti che a tutti capitano durante la vita, prima o poi. È una storia narrata in due anni diversi, il 2000 e il 2013.

Elena (Kasia Smutniak; Tutti contro tutti, Benvenuto presidente!) è legata sentimentalmente a due uomini: il primo, Antonio (Francesco Arca; Scusa ma ti voglio sposare, 5) è l’uomo della sua vita con cui intreccia una storia turbolenta e ricca di sfumatura, oltre a creare una famiglia; il secondo, Fabio (Filippo Scicchitano; Scialla!, Bianca come il latte rossa come il sangue), con cui ha intrecciato da una vita una profonda e sincera amicizia e collaborazione lavorativa.

I due uomini sono in più di un’occasione in contrasto tra di loro per via di una marcata omofobia (oltre che razzismo) del primo e l’omosessualità del secondo.

Trailer del film:

Attimi Eterni

È un film romantico e facilmente emotivo, si potrebbe dire. È un film “semplicemente” sulla vita. Sulla vita in quanto puzzle di attimi che si susseguono, di occasioni perse ed altre prese al volo, di sfide in cui tutto ciò che si può fare è allacciare bene la cintura ed affrontarle tutte perché prima o poi capitano a chiunque, a volte più leggere, a volte più pesanti e significative. Il tempo utilizzato come strumento per affrontare la vita appieno, accoglierla attimo dopo attimo e godere, soffrire o lasciarsi affascinare da ogni momento e situazione perché unica e mai più tornerà ad esistere dopo quel momento. E soprattutto con la consapevolezza che la sfida successiva sarà sempre più profonda ed impegnativa di quella precedente.

In questa pellicola troviamo poi elementi già presenti nella filmografia del regista, oltre quelli già citati: c’è l’espressione di un senso di incomunicabilità tra i due personaggi protagonisti che scelgono di amarsi e condividere una vita accettandosi così come sono e se apparentemente sembra essere la Elena di Kasia Smutniak il centro focale della storia, sarà la buona interpretazione dell’Antonio di Francesco Arca a subire la trasformazione e il cambiamento più radicale ed emotivamente coinvolgente nell’arco della narrazione.

C’è l’omosessualità, incarnata dal bravo Filippo Scicchitano, amico della protagonista che incarna tutto ciò che suo marito non è (se Antonio è scorbutico, rozzo, omofobo e razzista, Fabio è invece affidabile, dolce, presente).

Come sotto una pioggia

La già semplice scena di apertura è emblematica alla lettura del film: un lungo carrello mostra una forte pioggia su un piazzale che ci spinge volutamente verso una fermata dell’autobus piena di gente di varia età e razza che attende impaziente, tra cui scorgiamo i nostri due diversi protagonisti. La pioggia come problema quotidiano che può scaldare gli animi e sconvolgere la routine, “problema” giornaliero che non è nulla in confronto ai problemi seri, quelli profondi e prolungati, che purtroppo (o a volte per fortuna) nella vita arrivano.

E Ozpetek non farà che rimarcare questo argomento fondamentale per tutto il percorso del film e, con il senno di poi, alla fine della storia farci raggiungere questo suo pensiero, forse romanzandolo un po troppo, colorandolo spesso e in alcuni momenti raggiungendo forse facilmente uno certo stato emotivo che però diverte (grande coppia Carla Signoris e Elena Sofia Ricci), fa riflettere e, in alcuni momenti commuovere. Bravissimi interpreti grazie ad un saldo copione e un’intensa e decisa visione registica che fotografa anche una bellissima Puglia.

La presentazione a Bari

Ecco alcuni scatti della presentazione del film a Bari ieri sera. Ozpetek ha fortemente voluto quest’anteprima a Bari, come quella del giorno precendente a Lecce, essendo molto legato alla Puglia dove sono stati girati molti dei suoi film come anche Allacciate le cinture.

Kasia Smutniak e Francesco Arca

Ferzan Ozpetek e Francesco Scianna

Carolina Crescentini

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