Continuiamo a parlare della lezione di cinema che la regista Margarethe Von Trotta ha tenuto al BIF&ST 2015. Dopo aver parlato del suo film Anni di piombo, oggi parla dei suoi temi ricorrenti: le sorelle ed i personaggi femminili, interpretati quasi sempre dalle sue attrici feticcio, Barbara Sukowa e Katja Riemann.
Gli artisti tedeschi negli anni ’60 e ‘70
Il ruolo intellettuale del regista negli anni ‘60 e ‘70 in Germania, era un ruolo politico, un sismografo della società, aveva una responsabilità intellettuale?
Margarethe Von Trotta: Bah non lo so perché è sempre difficile dire agli artisti o ai cineasti ‘è tua responsabilità’ ma credo che tutti noi l’abbiamo un po’ sentito e vissuto così anche perché negli anni ’50 il cinema tedesco non era molto brillante, facevano dei film un po’ banali, psicodrammi o commedie di bassa qualità.
Allora quando questa nuova generazione ha avuto la possibilità di fare cinema l’ha fatto anche contro tutto questo cinema degli anni ’50 e qui entrano i nostri idoli, il cinema neorealista italiano ma anche la nouvelle vague francese. Cosa hanno in comune questi due movimenti? Che sono andati fuori, nelle strade, hanno raccontato, il cinema italiano un po’ più rivolto verso il sociale, la nouvelle vague un po’ più generico (si parla un po’ di tutto, di amore, senza un grande senso di politica). Ma questi erano i due movimenti che hanno ispirato i registi tedeschi che li hanno uniti alla nostra storia che è una storia molto più pesante.
Margarethe Von Trotta: perché le sorelle sono ricorrenti
Anche Anni di piombo racconta la storia di due sorelle, un motivo ricorrente nella tua filmografia fino all’ultimo film, The Misplaced World, presentato al BIF&ST 2015. Da dove viene questo interesse per le sorelle?
Margarethe Von Trotta: Il segreto lo saprete stasera quando vedrete il film (ride n.d.r.). Lì si può capire perché sono così ossessionata dalle sorelle. Qualche volta ho pensato fosse il mio destino perché sono figlia unica, o pensavo di essere tale, e già il secondo film che ho fatto da sola (il primo era Il caso Katharina Blum fatto insieme a Volker Schlöndorff e poi il primo da sola Il secondo risveglio di Christa Klages) aveva come titolo Sorelle – L’equilibrio della felicità.
Poi c’è stato il primo film che ho fatto in Italia Paura e amore con Valeria Golino, Fanny Ardant e Greta Scacchi di nuovo sorelle ma questa volta scritto con Dacia Maraini dove raccontavo la storia moderna de Le tre sorelle di Cechov. Poi ho fatto un altro film La sorella che ho girato 4 anni fa. Credo che questa volta sia veramente l’ultimo.
Le attrici: Katja Riemann e Barbara Sukowa
Anche Margarethe Von Trotta ha delle attrici feticcio: Anni di piombo era il primo film con Barbara Sukowa e con lei ne ha fatti ben 7 mentre con Katja Riemann è al suo terzo film:
Rosa Luxemburg
Una grande interpretazione di Barbara Sukowa è stata quella di Rosa Luxemburg, nell’omonimo film, inizialmente un progetto del regista Rainer Fassbinder:
Quando Fassbinder ha lavorato su Rosa Luxemburg aveva già qualche idea di ruoli?
Margarethe Von Trotta: Lui aveva idee strane (ride) erano attrici molto diverse che non ho ben capito. Una volta ha indicato Jane Fonda, poi Romy Shneider. Non ho ben capito cosa avessero a che fare con Rosa Luxemburg ma lui avrebbe fatto sicuramente un bel film.
Hildegard von Bingen e Hannah Arendt: biografia di due filosofe
Parliamo di Hildegard von Bingen e Hannah Arendt, la prima una monaca e filosofa del medioevo, la seconda filosofa del ‘900. Nel video la regista parla di queste due donne, protagoniste di due sue importanti pellicole:
Spesso nei suoi film la regista ha prediletto protagoniste femminili, le che come donna non ha avuto una carriera facile in Germania. Il suo primo film Il caso Katharina Blum ancora oggi è attribuito solo a Volker Schlöndorff
Margarethe Von Trotta: In Germania ma in Italia dicono che è il mio (ride). Non è vero che ero la prima regista femminile del cinema tedesco degli anni ’70 ’80 c’erano altre donne che hanno fatto il cinema prima di me. Comunque anch’io ho avuto difficoltà perché pensavo che nessuno credesse che io fossi capace.
Poi ho fatto questo film con Volker Schlöndorff, Il caso Katharina Blum che abbiamo scritto e fatto insieme e quando il film era pronto, i produttori mi hanno detto tu non puoi apparire nei titoli, puoi prenderti i meriti di drammaturga. Allora io ho detto: ho fatto il lavoro o no? Si ma non dà una bella impressione, mi hanno risposto.
Volker Schlöndorff era già molto conosciuto e io sapevo che dovevo avere questa possibilità perché sapevo che volevo andare avanti nella mia carriera di regista e non rimanere attrice e ancora oggi nei poster il mio nome non esiste, solo nel film c’è il mio nome. Ultimamente dato che sono una donna e ho fatto film solo su donne in Italia ma anche in altri paesi è diventato il mio film. Ecco mi sono presa la mia piccola rivincita (ride).
Barbara Sukowa
Margarethe Von Trotta ha sempre ritratto grandi personaggi femminili nei suoi film, spesso interpretati dall’attrice Barbara Sukowa: la chiave dei suoi film non è il soggetto, non è la camera ma l’attrice. Come lavora con Barbara Sukowa? Nel video la risposta della regista:
Termina qui la seconda parte della Lezione di cinema di Margarethe Von Trotta. Continua a leggere la terza ed ultima parte.