Notturno

Gianfranco Rosi racconta Notturno al BIF&ST 2021

In attesa della Mostra di Venezia 2022 facciamo un salto indietro allo scorso anno con il regista Gianfranco Rosi, al BIF&ST 2021 per presentare il suo film documentario Notturno prodotto da Donatella Palermo che ha parlato anche di lui nella sua Masterclass.

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Notturno: i confini e la paura durante le riprese

Il pubblico del BIF&ST ha potuto vedere Notturno proiettato al Teatro Petruzzelli prima della Masterclass. Nel film c’è una scelta molto precisa di non definire i confini. Perché questa scelta?

Notturno nasce come controcampo di Fuocoammare, con l’esigenza di capire cosa c’è dietro il punto di arrivo di Lampedusa, con un’idea venuta a Gianfranco Rosi dopo la notte degli Oscar.

Il film è stato girato proprio nei luoghi di confine che per lui sono diventati luoghi d’incontro e ha volutamente deciso di dare meno informazioni possibili sui luoghi e sui confini anche perché questi ultimi sono stati tracciati e imposti forzatamente a chi ci abita.

Inoltre sottolinea cosa ha significato girare Notturno con la paura che potesse capitare qualcosa di grave

Il Lockdown

Notturno in un certo senso sembra un film sul covid, c’è questo senso di sospensione totale. Quando io montavo il film eravamo nel pieno del lockdown ed è stato chiuso il 28 febbraio del 2020.

Mentre lo giravo pensavo che questa sospensione, questa attesa, questo senso di un futuro sospeso, quello che vivevo lì, sarebbe stata difficile da accettare.

Poi per la prima volta nel montaggio mi sono reso conto che c’era un’identificazione del nostro mondo con quel mondo lì, anche se noi in un certo senso lo vivevamo da privilegiati. Anche perché qui ormai è finito tutto mentre lì tutto sta ancora per iniziare.

Quando ho finito di montarlo, nel dubbio di aspettare un altro anno o farlo uscire a Venezia lo scorso anno ci siamo detti che era il film che rappresentava esattamente questo vuoto, questo senso di incertezza verso il futuro. 

Gianfranco Rosi
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Gianfranco Rosi racconta Notturno al BIF&ST 2021

La genesi di Notturno

Gianfranco Rosi ha raccontato 8 storie che appartengono a quel mondo che continua ad essere instabile (ora ancora di più). Ha girato in Siria, Kurdistan, Libano ed Iraq ma si potrebbe aggiungere facilmente anche l’Afghanistan: i problemi di quei mondi sono comuni un po’ a tutti, il film non ha riferimenti al luogo. C’è solo una bandiera: quella americana.

Il film è nato volutamente senza sceneggiatura e si è definito nei 3 anni in cui Rosi ha girato quei luoghi scegliendo per le riprese risorse locali.

Il senso del reale per Gianfranco Rosi

Per me la ripresa è sempre molto difficile, io detesto girare perché quel momento diventa il momento in cui quello che hai in testa diventa qualcos’altro, tutto si trasforma, cambio io e cambia la persona che è davanti alla cinepresa.

Io non credo nel cinema del reale ma credo in un cinema che possa trasformare il reale in qualcos’altro e creare una sospensione e se sei fortunato un senso di universalità attraverso degli archetipi

Gianfranco Rosi

Lo spaesamento in Notturno e la distribuzione

Lo spaesamento dello spettatore è stato anche lo spaesamento di Gianfranco Rosi in Notturno. In quei momenti le difficoltà erano tante, i rischi anche, gli spostamenti duravano giorni. L’aspetto fondamentale di questo film è il fatto che è nato dopo mesi di esperienze senza cinepresa a cercare di guadagnare la fiducia dei futuri protagonisti del film.

Terminato il film è stato poi anche difficile portare il film in giro per il mondo durante il periodo del Covid, parlare da un computer così come accettare di far vedere il film in uno schermo.

Una storia commovente: il messaggio vocale di una donna rapita dall’ISIS

In questo video Gianfranco Rosi racconta una storia dolorosa e commovente a cui ha assistito e che ha inserito in Notturno solo perché la mamma della donna rapita glielo ha chiesto

Quando terminare un film 

C’è un momento di fondamentale in ogni mio film in cui io poi dico ‘no non posso più andare avanti’, in ogni film è accaduto, c’è un blocco emotivo fortissimo, in Fuocoammare quando ho girato la morte, in Notturno con i bambini in un’aula di un asilo. Non sai quando arriva quel momento ma quando arriva sai che il film è terminato.

Gianfranco Rosi

Progetti futuri

In questi mesi ho scritto un soggetto piccolo che spero diventerà il prossimo film ma ancora non ho visitato nemmeno i luoghi. 

C’è stata l’India, il Messico, gli Stati Uniti, due film in Italia, uno sul raccordo anulare e uno a Lampedusa torno in Italia

Gianfranco Rosi

Termina qui la prima parte dell’approfondimento dedicato alla Masterclass del regista Gianfranco Rosi. Continua a leggere la seconda parte.

La galleria delle immagini delle Masterclass al BIF&ST 2021

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