Dopo la pausa estiva riprendiamo gli approfondimenti dedicati al BIF&ST 2023. Protagonista dell’articolo di oggi il regista Gabriele Salvatores che al festival ha portato in anteprima il suo nuovo film, Il ritorno di Casanova. Il regista ha anche tenuto una Masterclass dopo la proiezione di Nirvana, forse il suo film più iconico.
Nirvana di Gabriele Salvatores
Nirvana è ambientato nella seconda metà degli anni ’90 ma parla praticamente di oggi. E Gabriele Salvatores è un autore che per un certo verso fa dannare i critici perché si sposta da un genere ad un altro
‘Beh visto che i critici a volte fanno dannare me mi prendo questa soddisfazione’ (ride n.d.r.)
Il regista è visibilmente emozionato davanti al pubblico del Teatro Petruzzelli e ricorda di aver recitato su quel palco con il Teatro dell’Elfo prima del restauro.
Nirvana ieri e oggi
Il film mette in campo riflessioni molto attuali e descrive situazioni che non sembrano molto cambiate oggi. Nirvana è ancora oggi molto attuale.
Il regista ha affermato che a Roma all’Università La Sapienza nel corso di Comunicazione Digitale è stato inaugurato un progetto sul Metaverso con i personaggi di Nirvana e attraverso questa piattaforma si può dialogare con i personaggi.
Nel video il regista racconta la genesi del film partito da un aneddoto con Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio e dalla morte di Kurt Cobain leader dei Nirvana. Inoltre parla dell’Intelligenza Artificiale, argomento che sta prendendo piede sempre di più negli ultimi tempi, mettendo in discussione il concetto di creatività umana.
Gli esordi di Gabriele Salvatores: il Teatro dell’Elfo e il cinema
Salvatores arriva piccolissimo con la sua famiglia da Napoli, e giovanissimo, a vent’anni con un gruppo di amici, mette in piedi un’esperienza importante come il Teatro dell’Elfo. Questo teatro esiste ancora oggi e ha tre sale dedicate a tre autori fondamentali nella vita di Gabriele Salvatores come racconta in questo video nel quale parla della sua giovinezza e del sogno di cambiare il mondo che c’era negli anni ’70
Com’è arrivato al cinema? Il cinema spesso diventa un’opportunità, un’occasione, un pretesto ma anche una necessità profonda. In realtà per Salvatores la scelta di fare cinema è stata una conseguenza di un’esperienza comica e drammatica allo stesso modo nella quale pensava che a breve sarebbe morto. Fare il regista a volte è anche un rifugio in cui si ha la sensazione di essere creatore di un mondo ma è anche un mestiere vincolante.
Salvatores parla anche della sua grande rinuncia di non aver voluto figli
Il primo film di Gabriele Salvatores
Il mio primo film è stato un musical rock Sogno di una notte d’estate, praticamente non l’ha visto nessuno (ride n.d.r.)
Nel video il regista racconta del suo primo film e della fortuna di essere affiancato dal direttore della fotografia Dante Spinotti e dalla montatrice Gabriella Cristiani. In questa prima esperienza ha notato la differenza tra teatro e cinema. Ovviamente sottolinea il fatto che non sia facile fare un film ma che è un lavoro di concerto tra tanti professionisti per cui il film non è solo del regista:
Le immagini dei protagonisti del BIF&ST 2023
Termina qui la prima parte del focus dedicato alla Masterclass di Gabriele Salvatores. Continua a leggere la seconda parte.