I Film di Elio Germano: il ‘giovane favoloso’ del cinema italiano si racconta al BIF&ST 2014

In attesa di vederlo al cinema nei panni del poeta Giacomo Leopardi, ascoltiamo e leggiamo le impressioni sulla sua carriera e sul suo amore per il cinema di uno dei più promettenti giovani attori del panorama italiano: Elio Germano, protagonista di un focus al BIF&ST 2014.

I film di Elio Germano

I film di Elio Germano

I film di Elio Germano: il lavoro di attore

Fin dall’inizio del focus a lui dedicato, Elio Germano ha sottolineato l’amore per il suo lavoro:

Elio Germano: per me fare l’attore è una malattia e riuscire a fare un lavoro che ti consente anche di mettere a punto la tua malattia, le tue deformazioni, la possibilità di non riconoscersi mai ti aiuta a trovare una definizione, una protezione.

Nel video che segue l’attore racconta come è diventato attore e come questa passione è diventata un mestiere:

La carriera di un attore si costruisce su tante scelte, su tanti si ma anche su tanti no:

Elio Germano: ma soprattutto a casaccio (ride) perché l’arte è una cosa casuale, non possiamo mai prevedere quale sarà il risultato di quello che faremo tanto meno in termini di botteghino. Nella carriera di un artista ci sono due momenti: uno in cui siamo coinvolti tutti, quando cerchiamo lavoro e vogliamo dimostrare qualcosa a tutti i costi per farci notare. In questo caso lavori in un’ottica dimostrativa e pensi soltanto a te, se ti noteranno, ma in questo modo perdi delle occasioni di poter comunicare qualcosa, di poterti aprire. Se poi hai la fortuna di avere un po’ più di regolarità nel tuo lavoro, a quel punto puoi dimenticarti di farti notare e dire ‘ok le soddisfazioni le voglio prendere da un’altra parte nella vita‘ e proprio in quel momento riesci anche ad ottenere le soddisfazioni più grandi nel lavoro perché l’arte dovrebbe essere sempre slegata dalla necessità dei risultati.

E’ un’operazione di apertura, e quindi bisogna scegliere dei progetti in cui magari fai dei begli incontri, con delle belle persone, è inutile preoccuparsi tanto dei risultati. Da quando ho avuto la possibilità di scegliere, quello che scelgo è che tipo di avventura vado a fare, in che tipo di barca e in che tipo di mare andare ma non quale sarà l’isola in cui approderemo, tanto quello è impossibile saperlo. Però dato che passiamo 12/13 ore al giorno con la troupe per una decina di settimane l’importante è che sia una squadra di persone che amano quello che stiamo facendo, questo è già un grande discrimine per un progetto collettivo, che ci sia una condivisione, una compartecipazione con una serie di interessi individuali anche perché se no c’è un ambiente lavorativo brutto.

L'attore Elio Germano

L’attore Elio Germano

C’è una strana coincidenza nella carriera e nei film di Elio Germano: ha fatto due film con Luchetti, due film con Virzì, due con De Matteo, due con Vicari, due con Veronesi, due con Salvatores. Tra l’altro di solito fa un primo film con un regista e lo chiamano subito per il secondo poi che succede?

Elio Germano: dopo i due non mi chiama più nessuno! (scherza) Bah me lo chiedo anch’io poi c’è un’altra cosa strana e vorrei fare outing (scherza), non ho mai lavorato con una regista donna! E questa è un’altra grande cosa assurda quindi non so se al terzo film o alla regista donna mi dovesse succedere qualcosa. Non vorrei…

Ha mai detto no ad una regista donna?

Elio Germano: La maggior parte delle volte non è che un attore dice no è che il film non parte! Io dico si ai progetti anche per poterli stimolare, da quando ho un minimo di potere contrattuale in più a volte aiuto anche il film a partire, il problema è che poi è il film che non si fa più sentire, non si sa più che fine abbia fatto! Per esempio, per il film che devo iniziare ora sono 3,4 anni che facciamo provini, incontri, doveva partire dopo un mese poi non è partito più poi è arrivata una produzione francese e finalmente ce la facciamo. Quindi più che i no sono un po’ le avventure che non partono perchè è un ambiente difficile.

I registi di ultima generazione e le opere prime

Nel video che segue Elio Germano risponde ad una domanda sui registi con i quali ha lavorato: infatti della generazione dei registi più grandi ha lavorato solo con Ettore Scola mentre ha lavorato soprattutto con registi più o meno della sua generazione e questo probabilmente ha aiutato il lavoro di squadra di cui parlava prima. Inoltre parla anche di Sangue – la morte non esiste, una delle tante opere prime nelle quali ha lavorato:

Un personaggio in prestito

Un altro episodio curioso della sua carriera è legato ad un personaggio che Germano ha fatto prima in Tutta la vita davanti di Paolo Virzì te poi riveduto e corretto è ritornato in un altro film:

Elio Germano: si (ride), stile Tomas Milian, Er Monnezza che girava un film all’anno. Mi è stata chiesta questa cosa e abbiamo chiesto il permesso a Virzì che ha accettato. In realtà non sono stato richiamato io ma il personaggio per un film che si chiamava Qualche nuvola, opera prima di Saverio Di Biagio, dove riviveva quel personaggio con lo stesso nome e lo stesso look. Abbiamo addirittura lavorato con le foto di scena, abbiamo chiamato la costumista dell’altro film per farci dare le foto. Il personaggio ha lo stesso nome e lo reincontriamo dopo qualche anno, come se avesse cambiato lavoro. E’ stata una cosa che mi ha molto divertito. Non so neanche dire le motivazioni reali, però alcuni personaggi mi dispiace averli lasciati, non mi dispiacerebbe fare dei seguiti.

Tanti personaggi vorrei reinterpretare, ogni tanto ci ripenso. Poi quando mi confronto con altri lavori vedo sempre distanze o analogie con percorsi che ho già affrontato per cui mi ritornano a galla. In un momento sei quella persona e poi diventi qualcos’altro e quindi sono quasi delle amicizie. Ma non vorrei scendere in questioni che poi mi ci vuole lo psicanalista però è un lavoro un po’ così (ride).

L'attore Elio Germano

L’attore Elio Germano

Che fine avrà fatto il protagonista di Liberi, un film che ha segnato la sua carriera?

Elio Germano: Liberi è il primo film da protagonista che tornavo a fare dopo quello con i fratelli Vanzina per cui è stato un film in cui mi sono preparato, avevo una paura! Quando ti offrono un ruolo da protagonista è importante, soprattutto se te lo danno a seguito di un provino e non perché conosci qualcuno o sei andato alla festa giusta ma perché hanno selezionato te. Come quando sono stato selezionato per N (Io e Napoleone) di Virzì che è stato un altro film in cui sono tornato a fare un protagonista dopo anni. Quelli sono momenti e fasi di un attore che poi se non incassi non ti fanno più fare il protagonista per altri 5 o 6 anni finchè poi non ti va bene un’altra cosa. Però sono state tutte esperienze che ricordo con molta emozione, di quando inizi a lavorare, le paure, le energie infinite che adesso mi mancano pure un po’.

I personaggi di Elio Germano

Nella galleria di personaggi molto diversi per carattere per psicologia, per ambientazione geografica e storica c’è una sorta di cifra che ritorna nella sua filmografia ed è quella di un personaggio che si deve battere contro degli ostacoli apparentemente (o forse non solo) insormontabili. I suoi personaggi danno l’idea di una inadeguatezza alla situazione in cui sono coinvolti il che spesso suscita anche sentimenti di tenerezza nei loro confronti. Nel video l’attore parla di questo aspetto del suo lavoro:

Termina qui la prima parte del focus sui film di Elio Germano. Continua a leggere della sua filmografia e dei ruoli più importanti.

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