Attori emergenti: intervista a Katia Greco

Sospendiamo per una settimana la rubrica sui registi emergenti per una chiacchierata con un’attrice emergente. Lei è Katia Greco, da poco vista in TV ne Il giovane Montalbano nella parte di Mery, la prima fidanzata di Montalbano.

Katia Greco ne 'Il giovane Montalbano'

Il giovane Montalbano: un prequel di successo

di Francesca Barile

Al cinema vanno di moda i sequels mentre la RAI sceglie la strada del prequel affrontando la vita, le imprese e gli amori del giovane Montalbano, commissario in quel di Vigata (paese immaginario identificabile con Porto Empedocle) nato dalla fantasia del prolifico scrittore Andrea Camilleri.

Distribuito in sei serate da due ore circa l’una, il film televisivo, tratto da una serie di racconti di Camilleri, si prefigge di dare allo spettatore un’idea su come si sia formato il carattere di Salvo Montalbano, innamorato del suo lavoro e della buona tavola ma decisamente asociale.

A dare volto e corpo al Montalbano trentenne, l’attore tarantino ma molto a suo agio con la parlata sicula, Michele Riondino. Accanto a lui i protagonisti della serie in versione “venti anni prima”: ecco un Mimì Augiello con baffetti da conquistatore e look da romanzi di Vitaliano Brancati, un Catarella buffo e più alto dell’interprete “adulto”, Fazio padre e figlio ambedue pedanti e ligi al dovere e i due amori di Salvo: la prima fidanzata Mery, una mora tranquilla e tradizionalista e la seconda e eterna compagna a distanza Livia, bionda, algida e brava a a non opprimere il commissario.

Ogni episodio è ricco di intrighi che Salvo e i suoi sanno sventare con intuito e professionalità, splendida la fotografia che valorizza i luoghi minori della Sicilia dalla fredda montagna di Mascalippa prima destinazione del commissario al panorama collinare-marittimo di Vigata.

Interpreti in parte bravi a dosare sapientemente l’ironia che Camilleri adopera nei suoi romanzi. Ottimo esempio di fiction con taglio cinematografico.

L’intervista a Katia Greco la Mery di Montalbano

di Antonella Molinaro

Ciao Katia, innanzitutto grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande. Parlaci un pò di te

Sono una persona umile, ma molto determinata. Al liceo ho girato il mio primo corto da protagonista, era un saggio finale di un laboratorio di cinema. Lì ho deciso che avrei voluto fare l’attrice. Pur venendo da una famiglia modesta, sono riuscita a laurearmi in Scienze Biologiche, col massimo dei voti.

Mi appassiona la biologia e per questo avevo deciso di seguire questo iter universitario quando ancora vivevo a Messina e non sapevo se l’attrice poteva diventare il mio lavoro. Nel 2006 mi sono trasferita a Roma, ho iniziato a studiare recitazione, dizione e fare i primi provini.

Poi sono arrivati i primi lavori, ho girato diversi spot pubblicitari ed ho recitato nelle fiction Distretto di polizia 9, Ris 4, Il capo dei capi, Noi due e Crimini Bianchi. Nel 2009 sono stata a teatro, a Roma, nello spettacolo La Grande Cena di Camilla Cuparo.

Parliamo del tuo personaggio, Mery. Quanto c’è di te in lei? Per comprenderlo meglio ti sei ispirata ai racconti di Camilleri?

Sono una lettrice dei racconti di Camilleri, come punto di partenza è stato molto utile. Devo dire che mi sono sentita molto vicina al personaggio di Mery, quindi non ho dovuto fare particolari sforzi. Anche io, come lei, sono passionale, decisa, amante della buona tavola e come lei credo nei valori della famiglia e dell’amore. Ho cercato di renderlo al meglio tirando fuori, appunto, i miei lati caratteriali simili.

E ora una domanda scherzosa: cosa pensi di Montalbano? Vale a dire: saresti mai stata nella vita con un tipo un po’ orso come Salvo?

Montalbano è troppo preso dal suo lavoro che mette al primo posto. Non potrebbe mai essere l’uomo giusto per me, come non lo è neanche per Mery tanto è vero che lo lascia. Io, al di là del lavoro, credo in dei valori basilari, solidi, fondamentali per un rapporto di coppia. Poi, io sono già fidanzata e mi piace solo il mio compagno!

Come ti sei trovata a lavorare in una serie così seguita come quella di Montalbano?

Mi sono trovata molto bene e fa piacere sapere di essere visti da tantissime persone. E’ capitato anche che qualcuno mi abbia riconosciuto per strada. Ho ricevuto tanti complimenti che fanno sempre piacere e stimolano a migliorarsi. C’era molta curiosità nel vedere un prequel su Montalbano, già di per se una garanzia che porta la firma di Camilleri.

Com’è stata l’aria sul set? In particolare com’è stato il rapporto con Michele Riondino, protagonista della serie?

Sul set c’era una bella atmosfera, io vivo a Roma, e per me è stato un bel regalo andare a girare nella mia terra. Poi poter recitare con le inflessioni della mia lingua mi ha reso ancora più felice. Stimavo Michele già prima di lavorarci insieme, poi la mia stima si è rafforzata recitandoci insieme. E’ un attore bravo e molto professionale, è anche capitato che mi abbia aiutato a trovare soluzione per alcune scene.

Fino ad oggi tanta televisione e teatro. Quali sono i tuo progetti futuri? Un debutto al cinema?

Ho da poco girato anche un videoclip della cantante Lavinia Desideri e a breve sarò in scena per due mesi nello spettacolo teatrale Ti sposo ma non troppo di e con Gabriele Pignotta. Ho un grande amore per il cinema, recitare in una pellicola per il grande  schermo è un sogno, ha un fascino particolare. Purtroppo ancora non è stato possibile, ma spero arrivi presto un’occasione.

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