Fuoco e acqua - locandina

Fuoco e acqua, Making of dei film Avatar, dal 7 novembre su Disney+: la recensione

Fuoco e acqua, Making of dei film Avatar, documentario in due parti sui retroscena tecnici della realizzazione dei film di James Cameron, arriva dal 7 novembre su Disney+. Con interviste, oltre al regista e ai produttori, a Zoe Saldaña, a Kate Winslet, a Sigourney Weaver, e ai molti bravissimi professionisti del backstage, Fuoco e acqua contribuisce a far salire l’attesa per il terzo installment della saga, Avatar Fuoco e cenere, la cui uscita è prevista per dicembre 2025. E, per i più curiosi, qualche sbirciatina la si può dare se si guardano fino alla fine le due parti del making of.

Fuoco e acqua - locandina
Fuoco e acqua Making of dei film Avatar – locandona

Fuoco e acqua

Il documentario si apre con lui. Il papà di Avatar. Il regista dei kolossal 2.0. Secondo, in quanto a incassi, solo al Re Mida dei blockbuster, Sua Altezza Steven Spielberg.

James Cameron ci fa da anfitrione e ci introduce dietro le quinte della “puntata precedente” della saga, Avatar, La via dell’acqua, uscita nel 2022. Attraverso le testimonianze dei protagonisti, ci addentriamo in una serie di problemi tecnici che, dopo aver apprezzato la pellicola sul grande schermo, non avremmo mai immaginato che avessero potuto avere. Da come rendere realistici i movimenti delle persone sott’acqua, a come riprenderli, a come ricreare le condizioni marine avverse in un ambiente ricreato artificialmente, e via discorrendo.

Cameron e alcuni degli attori protagonisti, nonché i produttori, i coordinatori degli stuntmen, gli art director, i designer, i supervisori degli effetti speciali, ci accompagnano in questo viaggio affascinante nel vivo della costruzione di un film. Dove scopriamo quanti innumerevoli complicazioni hanno dovuto superare, quante idee brillanti e menti creative siano state impegnate. Quanti meravigliosi artigiani, professionisti e professioni ci sono dietro a un’opera di successo.

E, se tutto questo non bastasse, in finale abbiamo anche lo zuccherino di qualche – piccola – anticipazione sul prossimo film. Giusto per darci ancora un po’ più di gusto e voglia di vederlo.

Un viaggio incredibile e sorprendente nel cuore del cinema

Ciò che stupisce, guardando Fuoco e acqua, è l’aspetto artigianale di un film che spicca per le innovazioni tecnologiche e il lavoro in CGI. Contrariamente a molti cinecomic recenti, l’aspetto umano rimane quello principale.

Fuoco e acqua - Cameron
James Cameron sul set di Avatar- La via dell’acqua

In molti non smettono di sottolineare come, per gli attori, si tratti di “recitazione allo stato puro”. Anche chi alza il sopracciglio sentendo quest’affermazione, poiché probabilmente pensa che gli “omoni” blu di Pandora siano totalmente ricostruiti in 3D, non potrà fare a meno di ricredersi. Vedendo gli attori recitare con i captori di movimento sul viso e sul corpo e, a fianco, le scene renderizzate col CGI in post-produzione, è evidente come la benché minima espressione che appare sullo schermo sia quella dell’attore in carne e ossa. Non un effetto del computer.

Alcuni dei paralleli più pregnanti sono quelli in cui si vede da una parte Sigourney Weaver, dall’altra la ragazzina quindicenne che interpreta sullo schermo. Cameron stesso commenta che dire, in questo caso, “presta la voce” è praticamente un’eresia. Ognuno degli attori, per ben 18 mesi, ha vissuto fino in fondo nei panni del personaggio che interpretano nella finzione. Nuotando sott’acqua. Imparando a “cavalcare” prototipi che simulano i movimenti degli animali marini di Pandora. Immaginando, in un set dove in pratica è completamente assente la scenografia, tutti gli elementi fantastici con cui interagiscono nella storia.

Il set di Avatar
Altre immagini dal set di Avatar 2

Un altro momento da brivido è vedere la performance di Kate Winslet, quando sullo schermo muore il suo animale guida, e noi la vediamo commuoversi davanti a un’impalcatura di ferro, nel dietro le quinte.

Il viaggio di Fuoco e acqua ci porta da Long Island a San Pedro, a Shasta Lake, alle isole del Canale fino alle Bahamas, alle Hawaii e alla Nuova Zelanda, in tutti i vari set che sono serviti alla realizzazione del film. E, in ognuna di queste situazioni, non possiamo che rimanere a bocca aperta di fronte alla bravura, all’ingegnosità, alla passione, all’estro con cui tutti questi favolosi professionisti sono riusciti a sormontare le difficoltà e portare a casa il risultato.

Fuoco e acqua - set
Uno dei set di Avatar visti in Fuoco e acqua

Bilancio finale di Fuoco e acqua

Vale la pena vederlo non solo per chi è fan di Avatar. Né per chi è appassionato di 3D e tecnologie. Ma anche per chi ama vedere in cosa consista il vero cinema. E, anzi, è anche una visione educativa. Perché a vedere quanta gente, quanta creatività, quanta maestria sono all’opera per realizzare le pellicole che amiamo, forse inizierebbe a sembrare meno costoso il prezzo del biglietto. E più doveroso il nostro contributo perché si continui a farlo.  

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