Kraven-Il cacciatore è un film di casa Sony del 2024 diretto da J.C. Chandor con protagonista Aaron-Taylor Johnson. La pellicola distribuita da Eagle Pictures in Italia uscirà solo in sala a partire dall’11 dicembre.
Il lungometraggio, basato sull’omonimo personaggio di Marvel Comics ideato nel 1964 da Stan Lee e Steve Ditko come antagonista dell’Uomo Ragno, rappresenta il sesto e momentaneamente ultimo film del Sony’s Spider-Man Universe.
Kraven-Il cacciatore
La pellicola ci mostra la vita del russo Sergej Kravinoff (Aaron Taylor Johnson) dalle origini, agli scontri con il padre (Russel Crowe) fino alla sua ascesa per divenire il più grande cacciatore del mondo.
Un film in pieno stile Sony’s Spider-Man Universe
Il Sony’s Spider-Man Universe, per la gioia di pochi e il dispiacere di molti, torna al cinema con la terza pellicola in un anno (dopo “Madame Web” e “Venom: The Last Dance”) per trasporre dalla carta stampata l’ennesimo cattivo dell’Uomo Ragno. In questo caso, il divenuto celebre al grande pubblico in epoca recente grazie al videogioco del 2023 Spider-Man 2 di Insomniac, Sergej Kravinoff alias Kraven Il Cacciatore.
Kraven per la massa dal punto di vista editoriale non è mai stato particolarmente degno di nota, o meglio sicuramente meno di Venom diciamo sullo stesso livello di Morbius, di conseguenza mai trasposto sul grande schermo. Questo ha permesso alla Sony maggiore libertà e una buona rilettura di un personaggio figlio degli anni in cui è nato, che nel 2024 sarebbe risultato moralmente sbagliato e alquanto ridicolo essendo un cacciatore di animali vestito con un gilet di leone e dei pantaloni leopardati che ha come ultima preda l’Uomo Ragno.
Qui si è fatto per l’appunto un buon lavoro, rendendolo un cacciatore di criminali legato visceralmente agli animali, inserendo così nel film un messaggio animalista\ambientalista per quanto didascalico funzionale alla pellicola. Inoltre nonostante il legame tra i due a livello fumettistico l’assenza di Spider-Man non pesa mai, al contrario di altri prodotti di questo universo narrativo.
Il trailer del film
I protagonisti
Aaron-Taylor Johnson, per quanto il personaggio non goda di buona scrittura, riesce a salvarlo grazie ad una buona interpretazione, ci crede, è in parte, bravo nelle scene d’azione e sempre credibile cosa non semplice visto il circondario di personaggi secondari e la sceneggiatura.
Si perché per un protagonista che funziona abbiamo tutto il cast di comprimari che è un disastro, eccetto per uno. Partiamo dal Rhino di Alessandro Nivola, interpretato in questo modo fastidioso che alterna l’overacting alla Joker ad un registro più composto non capendo neanche lui secondo me come dovesse essere caratterizzato il personaggio, per non parlare del Rhino trasformato vero e proprio privato di tutta la sua tragica poetica della controparte cartacea e con una resa visiva raccapricciante. In confronto il Rhino di Paul Giamatti sul finale di The Amazing Spider-Man 2 era straordinario.
Proseguiamo con i personaggi trasporti dai fumetti di casa Marvel con Lo Straniero interpretato da Christopher Abbott, in origine un alieno legato agli X-Man creato nel 1965 da Kibry e Lee, che qui diventa un’uomo con degli occhiali da sole e poteri di cui non si sa letteralmente nulla e che non serve mai allo sviluppo della trama. Se fosse stato rimosso dal film non sarebbe cambiato di una virgola, anzi ne avrebbe giovato il minutaggio.
Arriviamo invece all’allegra famiglia di Segerj composta dal padre, un Russel Crowe con un improponibile accento russo classico stereotipo di padre cattivo e uomo che deve apparire forte, presenza condita anche da una palese citazione visiva al Gladiatore. E dal fratellastro Dmitri di Fred Hechinger, unica nota positiva del cast di comprimari. Trasposizione di uno dei nemici più celebri di Peter Parker, Il Camaleonte, un personaggio vile che si nasconde costantemente e sfrutta per quel che può il suo unico talento che culmina in un ottimo finale reso benissimo, diversamente dal povero Rhino. Ho apprezzato, anche se viene solo citato, la presenza di Miles Warren alias Lo Sciacallo. Uno dei migliori villain dell’Uomo Ragno, che visto l’andazzo di questo universo purtroppo o per fortuna non vedremo mai.
Ultima che è giusto menzionare è la Calypso di Ariana De Bose, anch’essa se non per l’incipit abbastanza dimenticabile, provano ad imbastire una mezza romance con Sergej fallendo miseramente.
Kraven – Punti di forza e di debolezza
Oltre questa massa di personaggi il difetto più grande è rappresentato dalla sceneggiatura, troppo pretestuosa a partire dalla modalità con la quale Sergej acquisisce i poteri e piena di dialoghi stupidi con battute ad effetto a ripetizione che andavano i moda nei cinefumetti brutti dei primi anni 2000′.
La regia è l’unica cosa tecnicamente degna di nota, J.C. Chandor sa usare la macchina da presa come aveva già dimostrato negli ottimi “All Is Lost” (2013) e “Triple Frontier” (2019), e qui ci regala qualche buona scena d’azione purtroppo non più di quella, non poteva fare miracoli con una base del genere. Peccato per l’inserimento eccessivo di violenza gratuita che vorrebbe elevare il film per un certo tipo di pubblico fallendo completamente, tutta la violenza e il sangue necessari in Morbius li hanno messi qui.
Per il resto la fotografia è piatta pressoché inesistente, il montaggio alterna momenti troppo rapidi ad altri che invece necessitavano più respiro e per finire gli effetti visivi sono tra i peggiori visti recentemente sul grande schermo.
Kraven Il Cacciatore è l’ennesimo film del Sony’s Spider-Man Universe mediocre, che sembra uscito vent’anni fa, e che questa volta probabilmente rappresenterà la chiusura di questo fallimentare universo narrativo. Unico rammarico non aver visto lo sviluppo di quei pochi semi interessanti che erano stati piantati in questa pellicola.