Uno per tutti (2015) di Mimmo Calopresti. Quando la vita ti obbliga a confrontarti con il passato

Uno per tutti è il nuovo film di Mimmo Calopresti, tratto dall’omonimo romanzo di Gaetano Savatteri, che uscirà nelle sale il 26 novembre distribuito da Microcinema.

uno per tutti

Uno per tutti

Uno per tutti

La storia inizia da una banale lite finita in tragedia dove un ragazzo si ritrova in ospedale a lottare  tra la vita e la morte, per mano di un suo coetaneo Teo (Lorenzo Barone), figlio di buona famiglia. Da questo episodio scaturiscono una serie di eventi, per cui il padre, si ritrova come in un deja vu, a far i conti con il suo passato ed assumersi le proprie responsabilità.

Ci troviamo nella città di Trieste, anche lei personaggio inconsapevole della storia che viene raccontata tra flashback e presente. Negli anni 70 molti abitanti del meridione vi si trasferirono, formando una loro comunità, dove sono nate delle forti amicizie a causa dell’emarginazione sociale in cui si sono ritrovati a vivere, per via del forte razzismo tra nord e sud. E’ proprio in occasione di questo triste avvenimento si rincontreranno tre amici cinquantenni Vinz (interpretato da Giorgio Panariello, nel suo primo ruolo drammatico nei panni di un poliziotto), Saro (un medico interpretato da Thomas Trabacchi), e Gil, il padre del ragazzo che ha commesso il reato (interpretato da Fabrizio Ferracane, bravissimo interprete di Anime Nere con cui ha avuto una nomination  come migliore attore protagonista al David di Donatello).

Uno per tutti

Fabrizio Ferracane, Giorgio Panariello e Thomas Trabacchi in una scena di Uno per tutti

Questo incontro porta alla memoria un avvenimento di  40 anni prima, di cui furono protagonisti, e fa riflettere su come a volte nella vita bisogna sempre fare i conti con il proprio passato, come un cerchio che si va a chiudere. Inevitabilmente non si può far finta di niente, alla fine il destino ti mette sempre di fronte a ciò che più ci fa paura, e bisogna affrontarlo nel bene e nel male.

La sceneggiatura di Uno per tutti scritta a due mani da Mimmo Calopresti e Monica Zapelli, non riesce però a dosare bene tutto l’intreccio ed il ritmo della storia, e si fa un po’ fatica a starle dietro, con questi continui salti temporali.  La recitazione degli attori è abbastanza credibile anche se i dialoghi  dei personaggi rimangono un po’ superficiali, come se non avessero sviluppato bene la parte psicologica e introspettiva di ognuno di loro.

Uno per tutti Mimmo Calopresti

Mimmo Calopresti il regista di Uno per tutti

Nemmeno il commento musicale del musicista Max Casacci, membro  del gruppo dei Subsonica, riesce a creare quell’atmosfera di suspance che dovrebbe esserci all’interno del film, con questi suoni un po tecno e acidi.

Ultimamente al cinema si sta affrontando molto questi fatti di cronaca, da I nostri ragazzi di Ivano De Matteo a La Variabile Umana di Bruno Oliviero, e ci si domanda che cosa si farebbe se fossimo al posto dei genitori dei ragazzi che hanno commesso un crimine. E’ molto complesso come argomento ed anche molto delicato. La risposta è che non possiamo saperlo fino a quando non ci ritroviamo noi stessi in quella situazione.

Trailer, clip e feaurette dal film

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