Pam & Tommy, la scabrosa miniserie disponibile su DisneyPlus: la recensione

Pam & Tommy, miniserie in otto episodi che svela i retroscena del primo e più famoso sextape di celebrity divulgato su internet contro il loro volere, è disponibile dal 5 febbraio su DisneyPlus. Protagonisti Lily James (Downton Abbey, Cinderella) e Sebastian Stan (The Falcon and The Winter Soldier, vari Avengers, The 355), trasformati al punto da essere incredibilmente uguali alle vere vittime dello scandalo, Pamela Anderson e Tommy Lee.

Li affiancano Seth Rogen (Neighbors 1 e 2, The Interview), Nick Offerman (Lucy in the sky) e Taylor Shilling (Orange is the new Black). La serie è stata scritta per Hulu da Robert Siegel, basandosi ampiamente sull’articolo apparso su Rolling Stone nel 2014 e firmato da Amanda Chicago Lewis, “Pam and Tommy: The Untold Story of the World’s Most Infamous Sex Tape”.

Pam & Tommy
Pam & Tommy : la locandina

Pam & Tommy

Siamo nel 1995, dentro la casa di Tommy Lee (Sebastian Stan), fresco sposo di Pamela Anderson (Lily James). Mentre i due piccioncini amoreggiano rumorosamente al piano di sopra, una squadra di operai è alle prese con la ristrutturazione di una parte della villa. Ristrutturazione complicata dai continui cambiamenti di idea della rockstar, che alla fine litiga e licenzia la squadra senza pagar loro neanche le spese sostenute. Cosa che indispettisce a dismisura il falegname/elettricista, Rand Gauthier (Seth Rogen), un individuo senza arte né parte stufo di essere, a suo dire, maltrattato dai prepotenti di turno, come, in questo caso, i ricconi alla Tommy Lee.

Decide perciò di vendicarsi e, novello Robin Hood, di rubare ai ricchi per donare ai poveri (sé stesso): entra in casa con uno stratagemma che se non si trattasse di storia vera sarebbe stato considerato del tutto inverosimile, e riesce a portare via la cassaforte – ancora una volta in una modalità talmente rocambolesca che se fosse stata inventata sarebbe stata additata come non credibile.

Nel contenuto della cassaforte c’è il celeberrimo sextape, registrato da Tommy e Pamela durante una loro gita in barca e “romanticamente” tenuto in cassaforte per ricordo del momento in cui avrebbero potuto concepire il loro primogenito, giusto a fianco al bikini bianco indossato da lei come abito da sposa e ai fucili di lui.

Rand lo visiona con il suo amico (ed ex saltuario datore di lavoro), Uncle Miltie (Nick Offerman), produttore di film porno, tra i suoi vari tratti distintivi. I due si rendono immediatamente conto del potenziale esplosivo del video e dei possibili guadagni e, dopo vari tentativi (bocciati) di farlo produrre, decidono di affidarsi al neonato internet per diffonderlo, così da ovviare al fatto di non avere le liberatorie dei protagonisti (che anche le case di produzione di porno di terz’ordine le richiedevano, a differenza del world wide web, all’epoca ancor più di oggi terra fuori ogni giurisdizione).

La serie segue in particolare le vicissitudini legate alla diffusione del tape, ai suoi effetti – devastanti – sulla vita delle persone coinvolte, alle battaglie legali inesplicabilmente perse da parte loro per bloccarne la distribuzione. Qua e là ci sono anche dei flashback sull’incontro tra Pam e Tommy, sul passato della Anderson e su quello del responsabile del furto e del rilascio del loro video.

Pam & Tommy: official trailer

Scandalosa, divertente, tragica, illuminante: un rollercoaster di emozioni punteggiate da una colonna sonora anni ‘90

La prima ragione per guardare Pam & Tommy è il lavoro incredibile fatto da e su gli attori protagonisti: Lily James e Sebastian Stan non semplicemente sembrano, grazie a trucco e opportune protesi, gemelli separati alla nascita di Anderson e Lee, ma li impersonano anche impressionantemente bene nel modo di parlare, di ridere, di correre da una parte all’altra strabuzzando gli occhi (nel caso di Tommy), di mordersi la lingua a causa dell’insicurezza (nel caso di Pam).

La loro ricostruzione della bagnina più nota al mondo e del batterista dei Motley Crew arriva al punto di ricrearne finanche l’accento (Sebastian Stan si dice che ad un certo punto delle riprese abbia chiesto “Ma Lily James non era britannica?”, sorpreso di come la sua dizione suonasse statunitense). Chiunque abbia visto Cinderella o The Winter Soldier non potrà non stupirsi della trasformazione, e coloro che hanno un ricordo dei veri protagonisti non potranno esimersi dal restare a bocca aperta per la fedeltà e la somiglianza.

La seconda ragione per guardare Pam & Tommy è chiedersi come siano stati legali quei vestiti e quei tagli di capelli. In particolare quando vediamo Seth Rogen, abituato a parti in cui accentua l’aspetto loser della sua fisionomia, con jeans a vita alta e capigliatura anni ’90 e ci viene automatico pensare come non si potesse sembrare sfigati alla quintessenza conciati così.

Per non parlare del suo collega di misfatti, Nick Offerman, che in confronto gli spacciatori di Miami sono esempi di eleganza. Ma anche le mise di quelli che rappresentano la parte “cool” del mondo hanno un che di scioccante, dai perizomi leopardati di Tommy Lee alle sciancrature vertiginose dei mitici costumi rossi di Pam.

Pam & Tommy - cast
Pam & Tommy : Lily James e Sebastian Stan

La musica degli anni ’90 e il momento amarcord nella rutilante atmosfera pop di quegli anni può essere un’altra ragione per molti. Così come i momenti surreali, che lasciano tra l’interdetto, il divertito e l’attonito – e mi riferisco in particolare al monologo/dialogo tra Tommy Lee e il suo membro (nel senso genitale del termine) nel secondo episodio. Che non capisci se ti sconvolga, anche perché lo stai guardando su Disney, ti faccia ridere o ti lasci semplicemente esterrefatto.

Ma che è letteralmente preso dalla biografia del batterista e riporta, parola per parola, il discorso che Tommy, nudo, si è fatto allo specchio per decidere, insieme al suo organo riproduttivo, compagno di tante giornate, se fare sul serio o meno con Pam – conosciuta da 4 giorni e sposata al quinto.

Perchè ci piace Pam & Tommy

Ma, tra le molte motivazioni per apprezzare Pam & Tommy, le principali sono altre due.

La prima, l’incredibile e inaccettabile ingiustizia che è stata fatta a queste due persone. Particolari, sicuramente. Certo non sante. Nel caso di Tommy, con un carattere discutibile, tendente agli eccessi di aggressività e anche ad atteggiamenti negativi e irrispettosi (come il non pagare gli operai o il cambiare idea ogni secondo non rendendosi conto di ciò che comportava per loro).

Nel caso di Pam, con scelte di vita magari non da tutti condivisibili, come quella di accettare di posare per Playboy per farsi conoscere e fare carriera (come, d’altronde, molte altre prima – e dopo – di lei hanno fatto, vedi, per citarne una, Marylin Monroe. E forse, quanto e più di lei, anche loro ne hanno pagato le conseguenze). Ma che, nonostante tutto, non avevano fatto male a nessuno.

Si erano filmati – anche questo può essere o meno condivisibile, ma non per questo condannabile – mentre facevano l’amore. Consensualmente. Per un desiderio loro di fermare un ricordo, un attimo della loro vita, anche se intima. Questo loro momento è stato violato e brutalmente dato in pasto al pubblico, senza il loro consenso. E nonostante fosse chiaro, da un certo momento in poi, chi sia stato l’autore del furto, questa persona non è mai stata perseguita.

Nonostante non abbiano mai concesso i diritti di sfruttamento e abbiano denunciato il furto, una serie di persone hanno potuto guadagnare sopra la vendita dei video o della sua diffusione (come la compagnia di internet che hanno querelato, perdendo la causa). E Penthouse avrebbe potuto stampare e pubblicare le immagini di questo video – rubato – a suo piacimento senza che loro potessero, neanche legalmente (ci hanno provato e, anche lì, hanno perso) far nulla per bloccarlo. Una violenza e un’ingiustizia inaudita e impensabile prima dell’avvento di internet (il che dovrebbe far riflettere su tante derive negative di un mezzo in sé positivo).

Pam & Tommy - cast 2
Pam & Tommy : Seth Rogen e Nick Offerman

Ma non solo. Una violenza e un’ingiustizia inaudita nei confronti di due esseri umani che però, essendo celebrity, paiono dover pagare lo scotto della fama venendo disumanizzati. Considerati per quello che sono i loro ruoli lavorativi: mezzi per intrattenere il pubblico a piacimento. Oggetti senza anima e senza sentimenti. Lei, la bambolina sexy. Lui, il rocker trasgressivo. E se hanno l’ardire di filmarsi in privato e poi il video diventa, contro il loro volere, pubblico, di che si possono lamentare? In fondo è tutta pubblicità e loro non sono lì giusto per essere dati in pasto alla folla che già ha fatto loro il piacere enorme di farli arrivare fin là? E che vogliono di più, pure lamentarsi?

L’altra ragione per apprezzare la serie è che Pam & Tommy è struggente e triste nello svelare la storia di un amore che forse è stato rovinato sul nascere da tutta questa situazione. Magari si sarebbe bruciato da solo, non lo sapremo mai.

Ma quando li si vede inizialmente, nella loro spensierata folle e senza regole voglia di amarsi a modo loro… Quando si osserva quanto di quel rapporto sia stato avvelenato dall’atto meschino, avido e opportunista di un individuo che, per carità, qualche ragione di rabbia per essere stato non ben trattato l’aveva, ma che è comunque ingiustificabile… Beh, vien da chiedersi se le cose non sarebbero andate diversamente senza il furto del video. Se non sia stato quello l’inizio della fine. Ciò che ha sporcato un amore forse sregolato ma a suo modo puro. E infinitamente tenero.

Bilancio finale di Pam & Tommy

Decisamente positivo. Grandiose interpretazioni, attimi divertenti alternati con momenti dolci, tristi, piccanti, e decisamente inattesi. Dà la possibilità di riflettere su molte tematiche attuali, dalla pericolosità di internet, al rispetto della privacy, all’importanza di considerare le persone come esseri umani, che siano superstar o semplici operai. All’importanza del consenso.

Anche quando si sceglie di spogliarsi per professione. Che non dovrebbe dare a nessuno il diritto di pensare che allora ti si possa vedere nuda sempre, anche quando non vuoi. Insomma, intenso e ricco di spunti su cui meditare. Alla fine Disney non ha fatto male a rischiare di scandalizzare per renderlo disponibile sulla sua piattaforma familiare. Anzi.

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