Terzo film in concorso al Sudestival 2020 è Mi chiedo quando ti mancherò di Francesco Fei. Nell’articolo l’intervista al regista.
Mi chiedo quando ti mancherò: un moderno Bildungsroman
Tratto liberamente dal romanzo omonimo di Amanda Davis, Wonder when you’ll miss me il film di Francesco Fei è un interessante excursus nel mondo di una adolescente, la diciassettenne Amanda alle prese con il difficile ingresso nella vita adulta.
Il passato da bulimica ha portato alla ragazza non poche discriminazioni da parte delle belle ma sceme della sua scuola oltre da episodi di bullismo determinati anche da una sua essenziale ingenuità relazionale. Dimagrita e in fuga dalla vecchia se stessa e dal mondo che la circondava, Amanda si affaccia alla vita di fuori con esperienze anche borderline per poi uscire più forte e consapevole.
Il quid della vicenda è dato dall’amica immaginaria di Amanda, decisamente sovrappeso e politicamente, ma non solo, scorretta che rappresenta il risveglio della ragazza alla vita, voce interiore né morale né
immorale ma sprone a uscire dal comodo guscio della adolescenza per imparare a rischiare.
Fei porta sullo schermo una vicenda comunque comune ma svecchia il classico Bildungsroman introducendo elementi più moderni ma disorientando con i continui flashback.
Plauso alle due protagoniste, la sfrontata amica immaginaria (Claudia Marsicano) ed Amanda (Beatrice Grannò) che sa passare ai vari registri man mano che il suo personaggio acquista sicurezza. Buona la fotografia che privilegia spazi aperti e comuni a molte realtà urbanistiche.
Intervista a Francesco Fei
Ciao Francesco, benvenuto su Cinemio. Dopo tanti documentari Mi chiedo quando ti mancherò è il tuo primo film di finzione di cui sei autore di soggetto e sceneggiatura. Come mai hai preso in considerazione il romanzo di Amanda Davis?
In realtà Mi chiedo quando ti mancherò è il mio secondo lungometraggio. Il primo è Onde del 2005. Il film arriva dopo i documentari solo perché per riuscire a girarlo ci sono voluti anni di ricerca fondi. Mentre lavoravo al film mi sono dedicato anche ad altri progetti e con i documentari ho trovato il modo di esprimere sempre qualcosa di mio con un sistema produttivo più semplice e snello.
Appena ho letto il libro di Amanda ho desiderato portarlo sullo schermo. Ho amato la storia della protagonista che rappresentava un modo originale di raccontare l’adolescenza, attraverso le sue problematiche ma anche la sua volontà di crescere e affermare i propri sogni e desideri. E ho amato tantissimo anche il personaggio della Cicciona. Personaggio surreale ma al tempo stesso molto vero che con la sua fisicità riesce a trasmettere un’empatia moto diretta.
Mi piaceva molto anche l’ambientazione in un circo, anche se nel libro si tratta di un circo tradizionale mentre mi sono sempre immaginato un circo di artisti di strada, un cirque noveau.
Francesco Fei
L’amica immaginaria rappresenta un interessante quid nella storia e di primo acchito lo spettatore non realizza la sua non esistenza. Come sei giunto a questo elemento narrativo?
Come ho detto il personaggio della Cicciona é presente nel libro ed è stato uno degli elementi principali che mi hanno spinto a voler fare il film. Nel libro il carattere immaginario del personaggio è svelato fin dalla prima pagina, mentre nel film abbiamo deciso di tenerlo sospeso per qualche scena, lasciando allo spettatore il compito di capire la sua caratteristica immaginaria.
Infatti c’è chi lo capisce alla prima scena, chi dopo, chi a metà film quando la cosa è conclamata. Mi piace l’idea di aver lasciato allo spettatore la libertà di interpretare il personaggio a secondo della proprio sensibilità.
Francesco Fei
Cosa rappresenta Amanda e chi si potrebbe riconoscere in lei e cosa invece rappresenta l’amica immaginaria?
Amanda è un’adolescente che fra dubbi e paure, grazie alla volontà e al desiderio, riesce a superare i traumi che ha vissuto e ha il coraggio di affrontare il futuro con le proprie forze e la propria identità ritrovata. Credo che i giovani possano riconoscersi molto in lei, ma credo che anche noi adulti abbiamo molto da imparare da Amanda.
La cicciona rappresenta la rabbia repressa di Amanda. E’ la sua voce interiore che la spinge ad intraprendere e a vivere il suo percorso di crescita. È l’amico del cuore, sincero e fedele, che tutti vorremmo avere.
Francesco Fei
Parliamo un po’ delle protagoniste del film così affiatate e davvero brave nel film. Come le hai trovate e come hai lavorato con loro nella costruzione del personaggio?
La ricerca di Amanda è stata lunga, molto lunga. Non nascondo che nel percorso di preproduzione che è durato del tempo, ho incontrato almeno un’altra brava attrice che avrebbe potuto interpretare il personaggio di Amanda. Il problema è che poi lei è cresciuta troppo per il ruolo. E allora è arrivata Beatrice… brava e al momento giusto.
A Claudia ho pensato fin dall’inizio. Era perfetta. L’unica preoccupazione era che anche lei potesse diventare troppo grande per il ruolo, ma per fortuna questo non è accaduto.
Con loro ho lavorato molto d’istinto. La macchina da presa ha sempre lavorato in funzione della loro recitazione, mai viceversa. L’obbiettivo era quello che potessero risultare il più naturali possibili.
Francesco Fei
Come definisci il tuo film? Potremmo definirlo Bildungsroman o road movie?
Direi senz’altro un Bildungsroman. Anche se poi è certo che la parte on the road è fondamentale per questo percorso di vita.
Francesco Fei
E per concludere uno sguardo al futuro: per ora Mi chiedo quando ti mancherò l’abbiamo potuto vedere nei festival (ha vinto anche un premio ad Alice nella città). Quando potremo vederlo in sala?
Il film uscirà in sala il 7 maggio distribuito da Istituto Luce
Francesco Fei
Hai già un nuovo progetto nel cassetto? Documentario o film di finzione?
Sto iniziando lo sviluppo di un progetto di un documentario dedicato alla montagna. Per quanto riguarda la finzione ho diverse idee, ma ancora non ho deciso quale sviluppare per prima. Adesso la priorità è far si che Mi chiedo quando ti mancherò possa avere la possibilità di incontrare il pubblico.
Francesco Fei
photo credits: sudestival.org