Wish è un film d’animazione del 2023 diretto dal regista di Frozen Chris Buck e Fawn Veerasunthorn, questa è la pellicola che rappresenta il film che celebra i 100 anni di storia Disney. Il lungometraggio uscirà a partire dal 21 dicembre 2023 solo in sala distribuito da Walt Disney.
Nel ricco cast di doppiatori abbiamo il premio Oscar Ariana DeBose, Chris Pine, Evan Peters e molti altri. Al doppiaggio italiano invece troviamo la cantante vincitrice di Amici Gaia, il famoso conduttore Amadeus e l’attore Michele Rondino.
Wish
Il film racconta la storia di Asha, una giovane di 17 anni che vive a Rosas, città creata dal mago poi divenuto Re di nome Magnifico, che ha il potere di realizzare i sogni degli abitanti a patto che glieli consegnino e lui una volta l’anno ne esaudirà uno.
Asha aspirante apprendista di Magnifico durante un colloquio con esso scoprirà un’oscura verità e sarà suo compito svelarla.
Il trailer del film
Un film che doveva dare di più
Wish è un film che nasce con delle aspettative altissime, nasce con il peso di essere la pellicola che celebra i 100 anni della casa dei sogni, la Walt Disney Picture. Casa di produzione che ha fatto la storia dell’animazione nonché ovviamente una delle più longeve.
A prendere in carico questo arduo compito il regista dell’ormai divenuto cult Frozen, Chris Buck, e Fawn Veerasunthon. Due registi investiti di un incarico forse più grande di loro poiché il film fallisce completamente nell’intento di celebrare la magia dei 100 anni di Disney.
Wish è una pellicola purtroppo senza idee, a partire dai protagonisti. Asha la principessa di questo film è un personaggio poco approfondito, scritto in maniera approssimativa e pigra, già visto in tanti progetti Disney. Come anche il cattivo, Re Magnifico, bidimensionale al massimo, stereotipo tipico del villain di questo genere di film. Unica cosa che funziona tra i personaggi è Star, la stellina che rappresenta metaforicamente la Disney, elemento simpatico e dal design efficacie e significativo.
Wish – Cosa aspettarci
Il film tramite il potere e gli intenti del cattivo poteva fare un buon discorso sul libero arbitrio e la potenza dei sogni che ci rendono ciò che siamo, che poteva legarsi anche alla filosofia del fondatore Walt Disney, ma il tutto viene affrontato in maniera didascalica e superficiale risultando quasi stucchevole. Lodevole però il fatto di inserire il tema del sogno nel film che celebra la Disney, contraddistinta da sempre da questo elemento.
Anche se già visto in molti film del genere, viene affrontato bene il tema dell’inclusività tramite la città di Rosas, impattante a livello visivo e funzionale per mandare un messaggio importante.
Le scene con protagoniste le canzoni all’interno del film sono fatte bene, ma non al livello del film diretto dallo stesso regista Frozen del quale sono diventate tutte iconiche, qui manca la memorabilità ma scritte, coreografate e dirette perfettamente.
La tecnica con cui è animato il film rispecchia la pigrizia che permea tutto il resto, è un‘animazione che scimmiotta la tendenza contemporanea di unire il 2d e il 3d fatti con disegni a mano ma si nota che è ben lontana dai recenti capolavori che hanno sdoganato questa tecnica (Spiderman-Across the Spidervers e Il Gatto con gli stivali 2).
Per celebrare il centenario Disney potevano fare qualunque cosa, prendendo ispirazione dal magnifico corto fatto per lo stesso motivo, si poteva realizzare un lungometraggio con protagonisti i personaggi storici come Topolino che viaggiavano incontrando tutti i vari personaggi dei classici. E invece no si è preferito fare una pellicola del tutto anonima inserendo tante citazioni non contestualizzate e fini a se stesse, dimostrando come si potessero usare i personaggi storici creando così un rammarico ancora più grosso.