Thunderbolts* – Il nuovo gruppo di casa Marvel

Thunderbolts* è un film del 2025 di casa Marvel diretto da Jack Schreir con protagonista un ricco cast corale composto principalmente da Florence Pugh, Sebastian Stan, David Harbour, Wyatt Russel, Olga Kurylenko, Hanna John-Kramer, Lewis Pullman e Rachel Weisz. La pellicola uscirà a partire dal 30 aprile distribuita da Walt Disney Pictures.

di Michele Scarperia

Basato sull’omonimo gruppo di antieroi ideati da Kurt Busiek e Mark Bagley nel 1997 dei Marvel Comics la pellicola rappresenta il 36esimo film del Marvel Cinematic Universe, ultimo della fase 5.

Thunderbolts*

Thunderbolts*

Il governo americano privo degli Avengers è alla ricerca di altri eroi che possano proteggere il pianeta dalle minacce sovrannaturali, la contessa Valentina Allegra De Fontaine (Rachel Weisz) propone un certo “Bob” (Lewis Pullman) che si rivelerà essere un’altra cosa rispetto a quella che ci si aspettava.

A questo punto verrà composto questo gruppo di antieroi capitanato da Yelena Belova (Florence Pugh) per cercare di gestire questo enorme problema.

Il trailer del film

Thunderbolts* – Uno dei film più profondi dell’Mcu

Con questa pellicola ai Marvel Studios era richiesta una cosa che non riusciva a fare più ormai da tempo, ma che l’ha contraddistinta per tutte le sue prime fasi delineandone il successo commerciale che raggiunse l’apice con “Avengers Endgame”, ossia portare al cinema personaggi presi dai fumetti semisconosciuti al grande pubblico e caratterizzarli in modo tale che entrassero nel cuore degli spettatori.

Cosa appunto che non avviene da tanto, considerata una delle più grandi pecche che vengono imputate all’Mcu contemporaneo. Qui il compito era leggermente facilitato essendo tutti personaggi già visti in altri prodotti ma comunque messi da parte dalla Marvel stessa, mai protagonisti e che sfido il pubblico generalista a ricordarsi. Quindi facilitato si ma in parte. Appurato ciò sarà riuscita l’azienda capeggiata da Kevin Fiege nell’impresa di far amare al pubblico i componenti di questo scapestrato gruppo?

La risposta è presto detta, assolutamente si. I Marvel Studios tornano agli antichi fasti riuscendo a caratterizzare alla perfezione quasi tutti i nostri 6 protagonisti. L’operazione di prendere i residuati bellici dei vari cambi di gestione e dargli nuova vita creando un nuovo gruppo di eroi è pienamente riuscita.Praticamente tutti hanno un ruolo eccetto due personaggi buttati un po’ lì ma comunque funzionali nel contesto gruppo e la paura che avevano in tanti che potessero risultare troppo simili per superpoteri in comune è assolutamente scongiurata, nel totale la formazione di eroi risulta istantaneamente memorabile.

Abbiamo sin da subito un’ottima alchimia tra tutti gli attori è un piacere vederli interagire in scena, dal veterano Sebastian Stan, alla vera protagonista Florence Pugh passando dalla new entry Lewis Pullman fino ad arrivare al grandissimo David Harbour che regala non poche risate spezzando la pesantezza della tematica portante del film a cui ora arriviamo. Più deboli sono i personaggi di Wyatt Russel e Hanna John Kramer, avrebbero meritato un maggiore approfondimento. Da menzionare la scena in cui vengono introdotti assieme che rimane la più bella sequenza d’azione dell’intera pellicola, girata e soprattutto coreografata divinamente.

Punti di forza e non

Torniamo alla new entry citata prima, Lewis Pullman nei panni di “Bob” o “Sentry” senza dubbio l’elemento migliore del film che non approfondisco troppo per evitare potenziali spoiler. Mi limito a dire che egli rappresenta metaforicamente e a tratti fisicamente il filo conduttore che lega i protagonisti, la depressione. Il gruppo che si viene a creare è composto da antieroi depressi, soli e estremamente fallibili che rielaborano il concetto classico de “l’unione fa la forza” solitamente banalizzato e utilizzato per sconfiggere un cattivo che vuole conquistare la terra, qui invece applicato per superare la depressione collettiva che rappresenta il vero villain dell’opera.

Neo maggiore oltre piccoli difetti legati ai due personaggi sopracitati, una sceneggiatura fin troppo pretestuosa dovuta in particolare alla presenza del personaggio interpretato da Rachel Weisz, Valentina Alegra de Fontaine, che si muove forzatamente nella trama facendone da motore con piani fin troppo casuali e privi di logica.

Lato tecnico la regia è ha qualche picco compresa la scena citata prima e il finale in cui regala una sequenza girata molto bene ricca di pathos per il resto è la solita regia standard dei mestieranti Mcu; gli effetti speciali e visivi, eccetto per un combattimento a metà pellicola in cui stonano parecchio, sono sempre credibili ed integrati perfettamente; plauso alla colonna sonora di Son Lux epica quanto serviva e quando serviva e che compone un tema per Sentry memorabile tanto inquietante tanto potente.

Essendo parte di Universo condiviso non posso non citare l’importanza dell’opera a livello macro, essa rappresenta un tassello fondamentale per il futuro dell’Mcu per svariati motivi.

Thunderbolts* – perché vederlo

Thunderbolts* è una pellicola che si presentava in apparenza come scansonata che mirava solamente a divertire il pubblico con qualche scazzottata e poco altro, invece si rivela essere un’analisi pop sulla depressione che culmina con un viaggio nell’inconscio di essa stessa. Senza dubbio uno dei migliori lungometraggi dei Marvel Studios contemporanei.

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