Dopo il successo riscosso al Sundance Festival e altri festival internazionali, Past Lives arriva finalmente nelle sale italiane dopo essere stato presentato in occasione della 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Si tratta di un lungometraggio che riflette sull’amore, il destino e la vita stessa. La regista, Celine Song, ha confessato che Past Lives è un film molto personale che racconta indirettamente la sua esperienza.
Past Lives: trama
Scaglionato su tre spezzoni temporali principali, Past Lives racconta la storia di Nora e Hae Sung, dapprima dodicenni, poi ventenni ed infine trentenni. I due sono indivisibili sin dalla giovane età, fino a quando i genitori non decidono di separarli, causa la partenza della famiglia di Nora in Canada. Si riunicoscono poi all’età di 24 anni, ritrovandosi tramite Facebook e videochiamandosi ininterrottamente su Skype. Il focus principale di Past Lives è però quello sul presente in cui entrambi ormai trentaseienni, si ritrovano a New York, prendendo una decisione sofferta sul loro rapporto.
Past Lives: recensione
Celine Song riflette su un rapporto platonico e analizza tutti i dubbi che derivano da un amore mai consumato, destinato a dissolversi nel tempo, ma mantenendosi un punto fisso. Analizza il matrimonio e come il legame tra Nora e Hae Sung possa metterlo in difficoltà. Come cambiamo quando passiamo dall’essere bambini ad adulti e come questo influenzi l’intensità dei sentimenti che proviamo. Come il passato e il presente alcune volte si fondano offrendo un’interpretazione distorta della realtà. Un film senza dubbio filosofico, delicato e profondo, che tratta temi universali e niente affatto scontati.
Non per caso la prima scena è una conversazione tra tre individui, non altri che Nora, suo marito e Hae Sung. Degli sconosciuti si interrogano sulla natura della realzione tra i tre, offrendo interpretazioni casuali. La situazione che viene presentata è in realtà molto più complessa di qualsiasi cosa possa essere immaginata.
Past Lives non solo riflette sull’amore, ma su barriere linguistiche e culturali che si creano inevitabilmente quando lasciamo una delle nostre vite precedenti alle spalle. A quel punto conosciamo nuove persone, nuovi luoghi arricchendoci e probabilmente non saremo più le stesse persone. Quello che accade a Nora è emblematico e mostra come il suo essere di origini coreane sia inevitrabilmente influenzato dalla sua vita attuale, da cittadina americana, ormai permanentemente stabilita nella Grande Mela.
Song si interfaccia inoltre con il tema del ricordo, di come spesso ci attacchiamo al passato e desideriamo ricongiungerci con quelle persone che ormai ci sono rimaste alle spalle, affrontando il dolore e dubbi che ne derivano.
In-Yun
Past Lives affronta il tema dell’In-yun e come questo influenzi le relazioni. Si tratta di un concetto mistico legato all’idea di anima gemella. Se due persone sono destinate a stare insieme succederà, perchè le loro anime si sono incrociate più volte nel passato. Nonostante Nora creda che si tratti di una sciocca superstizione, la filosofia si rivelerà più vera di quanto crede. Qui si crea una connessione quasi paradossale tra social network e destino, diventando degli strumenti per forzarlo e manipolarlo, per ritrovare conoscenze perdute, persone a cui eravamo affezionati nel passato.
Le cose però non saranno mai come lo erano un tempo, la migrazione ha cambiato Nora e l’ha inevitabilmente resa una persona differente. La donna però si trova in un limbo tra le due culture e cerca di capire quale dei suoi due orientamenti etnici prevalga sull’altro.
L’amore è complicato
Quello che affascina di Past Lives è che Song non cerca di dare una risposta definitiva. Non crea i soliti clichè dei film romantici. La regista cerca di offrire uno spaccato autentico dell’amore e della vita, analizzandone la complessità e ambiguità. A volte l’attaccamento non è sufficiente e due esistenze diventano troppo differenti per trovare un punto d’incontro comune. Arriva il momento in cui una persona è costretta a separare il passato dal presente, adattandosi alla sua condizione attuale, perchè per quanto lo desideriamo le cose non saranno mai più le stesse, pertanto l’unica opzione è quella di accettarlo e andare avanti.