Dal 27 novembre è possibile vedere sugli schermi Orfeo, del regista Virgilio Villoresi, una originale rivisitazione di un classico immortale.
Orfeo, un film fantasy che riprende un antico mito
Presentato fuori concorso a Venezia lo scorso settembre, Orfeo, diretto da Virgilio Villoresi, alla sua opera prima, non è solo una rivisitazione di un classico immortale ma molto di più.
Il regista si è ispirato prevalentemente a una graphic novel a fumetti di Dino Buzzati, però fondamentale è anche Jean Cocteau e la sua trilogia orfica.
Il protagonista è Orfeo (Luca Vergoni), un pianista che si innamora di Eura, enigmatica ballerina. I due si fidanzano, ma dopo la misteriosa sparizione della ragazza il protagonista, tramite un uomo in verde (Vinicio Marchioni) entra in contatto con una dimensione diversa.
Chiaramente il film ripropone e rivisita il mito di Orfeo ed Euridice con tocchi di notevole originalità.
Note tecniche e basi di ispirazione
Virgilio Villoresi costruisce una trama intrigante in una pellicola che omaggia il mondo del cinema. Il regista parte dall’ artigianalità dei primordi fino al materiale da video-clip.
Sapiente uso di luci e costumi, scenografie nelle giuste tonalità fanno del film un’opera artistica tout court al di là della nona arte. Più che per l’intreccio, Orfeo è un film che premia il coraggio e la professionalità del cineasta.
Villoresi è un artista innamorato del cinema che vuole omaggiarlo nella sua opera prima.
Onirico e innovativo, audace nel suo attaccamento alle fonti di ispirazione, il film è un viaggio non per tutti.
Sicuramente chi ama il cinema semplice, blockbuster, non potrebbe apprezzare. Al contrario la pellicola sarà adorata da chi invece è un cultore del cinema di tutti i tempi e per chi è pronto a una versione secondo Millennio dell’immortale mito di Orfeo ed Euridice.
In sala dal 27 novembre.
