Kung Fu Panda 4 è un film del 2024 diretto da Mike Mitchell e Stephanie Ma Stin. Questa pellicola rappresenta il quarto capitolo della celebre saga con protagonista il panda Po doppiato da Jack Black in originale e Fabio Volo in italiano. Il film uscirà solo in sala a partire dal 21 marzo prodotto da Dreamworks e distribuito da Universal.
Nel ricco cast vocale abbiamo come nei precedenti capitoli Dustin Hoffman, Bryan Cranston, James Hong, e Ian McShane e delle new entry come Awkwafina, Viola Davis e Ke Huy Quan.
Kung Fu Panda 4
Po dopo anni a difendere la Valle della Pace nel ruolo di Guerriero Dragone inizia a cercare un suo successore aiutato dallo storico maestro Shifu.
Ricerca che verrà interrotta da una nuova minaccia, La Camaleonte una guerriera che ha il potere di trasformarsi nei più grandi maestri del Kung Fu che metterà a dura prova il nostro Po.
Il trailer del film
Un quarto capitolo di cui non c’era bisogno
A distanza di otto anni dal precedente capitolo torna in sala un film della famosa saga con protagonista il panda Poo per raccontare una nuova avventura del guerriero dragone. Ma la domanda che sorge spontanea, arrivando dopo il film più debole dei tre e fuori tempo massimo è, c’era bisogno di fare un ulteriore lungometraggio di questa saga?
La risposta è presto detta, assolutamente no. Kung Fu Panda 4 è un film pigro in cui è manifesto l’intento di Dreamworks di sfornare un film di una saga che da sempre attira molto pubblico per andare commercialmente sul sicuro, il che non sarebbe un male se fosse una pellicola all’altezza delle precedenti ma purtroppo così non è.
In questo film troviamo tutte le criticità del terzo capitolo amplificate. Tematiche interessanti che potevano risultare efficaci anche per un pubblico adulto trattate in modo semplicistico e superficiale. Una cattiva (che da sempre rappresentano il punto di forza della saga) totalmente dimenticabile che riprende il potere che aveva il villain del terzo film peccando in originalità che riesce in parte a salvarsi solo per il suo design accattivante. Ed infine la cosa che a me ha dato più fastidio il totale abbandono dei cinque cicloni, molto grave essendo i personaggi più interessanti e caratterizzati meglio.
Assenza che pesa ancora di più vedendo le nuove introduzioni, piatte e poco memorabili in particolare la protagonista che accompagna Poo nella sua avventura. Che vedendo come chiude il suo arco narrativo mi da ulteriori preoccupazioni per il futuro della saga.
Kung fu Panda 4 – perché vederlo
Nonostante da queste mie parole possa sembrare un disastro così non è, ha i suoi lati positivi. Registicamente ed esteticamente è perfetto, i combattimenti sono sempre uno spettacolo per gli occhi come anche la tecnica d’animazione utilizzata per determinate scene. La sceneggiatura per quanto pigra e a tratti banale si concede un colpo di scena inaspettato e sconvolgente che riassume la tematica principale del film, scelta interessante che mancava nei capitoli precedenti che erano sempre abbastanza prevedibili eccetto il secondo. E ovviamente un protagonista che funziona sempre che regge quasi da solo la pellicola.
Ma la componente migliore, per via di uno scambio di battute da pelle d’oca, e al contempo peggiore che mi fa dire che è una grossa occasione sprecata è il ritorno di certi personaggi, che non nomino per evitare spoiler, gestita malissimo tentando di trovare una via di mezzo che non accontenta nessuno.
Kung Fu Panda 4 è sicuramente il peggiore della saga ma è un film che comunque, andando oltre le criticità, riesce ad intrattenere grazie ad un protagonista che funziona sempre benissimo e una componente estetica straordinaria da vedere per forza di cose sul grande schermo.